Cosa posso fare se non mi fido più dell’amministratore di sostegno? Posso semplicemente decidere di affidare l’incarico a un’altra persona? Come cambiare l’amministratore di sostegno? (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Come cambiare l’amministratore di sostegno
Innanzitutto, chiariamo subito che è possibile affidare il ruolo di amministratore di sostegno a un’altra persona, e ti spieghiamo a breve come fare.
Tuttavia, è necessario che il Giudice tutelare confermi la presenza di atti che violano i suoi doveri, come ad esempio un’appropriazione indebita di denaro o qualsiasi azione sleale ai danni della persona disabile amministrata.
Vediamo però innanzitutto come cambiare l’amministratore di sostegno, che è la domanda a cui vuoi subito una risposta.
Come abbiamo detto, per cambiare amministratore di sostegno è necessario informare il Giudice tutelare, chiedendo il suo intervento.
L’istanza può essere presentata:
- dal coniuge del beneficiario;
- dalla persona stabilmente convivente;
dagli affini entro il secondo grado;
- dai responsabili dei Servizi Sanitari e Sociali direttamente impegnati nella cura assistenza della persona;
- dal Pubblico Ministero.
L’istanza in questione va depositata presso il tribunale e verrà inserita nel fascicolo d’ufficio della procedura di amministrazione di sostegno.
Deve contenere una sintetica motivazione con spiegazione dei fatti, l’eventuale allegazione di documentazione dimostrativa e gli estremi della procedura giudiziale di amministrazione di sostegno a cui si fa riferimento (ovvero i dati del beneficiario e del suo amministratore di sostegno, il nome del Giudice tutelare competente e il numero di ruolo del fascicolo, così come catalogato nei registri del tribunale).
Una volta depositata, l’istanza viene comunicata al beneficiario e all’amministratore di sostegno. Dopodiché, il Giudice tutelare provvederà a decidere sull’istanza, emettendo decreto motivato.
Per emettere la sua decisione, il Giudice tutelare procederà ad acquisire tutte le necessarie informazioni e a disporre tutte le opportune verifiche, adottando qualsiasi mezzo istruttorio riterrà adeguato.
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In quali casi è possibile sostituirlo
Come detto, l’amministratore di sostegno si sostituisce per negligenza, violazione dei suoi doveri e abuso dei suoi poteri. Ma non è tutto, visto che è possibile una sua sostituzione anche in altri casi.
L’amministratore di sostegno deve essere sostituito anche in caso di:
- sua morte, assenza o scomparsa;
- esonero che può essere richiesto dall’amministratore qualora l’incarico si sia rilevato eccessivamente gravoso e vi sia un’altra persona idonea a sostituire il soggetto uscente.
Persone vicine alla persona amministrata, come amici e conoscenti non possono richiedere direttamente la sostituzione dell’amministratore di sostegno. Possono però segnalare il suo comportamento negligente ai familiari, ai servizi che hanno in carico la persona o alla Procura.
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Doveri dell’amministratore di sostegno
Abbiamo detto che per cambiare l’amministratore di sostegno, il Giudice tutelare deve aver riscontrato delle motivazioni che portano alla sospensione del suo incarico e alla nomina di un sostituto.
È bene quindi ricordare quali sono i doveri di un amministratore di sostegno, in modo che tu sappia se il suo comportamento è sleale, scorretto o addirittura illegittimo.
L’amministratore di sostegno ha dei compiti e dei poteri importanti. Infatti, deve provvedere:
- alla cura della persona (eventuali scelte sanitarie, rapporti con il personale medico, espressione del consenso informato, ecc.) e alla gestione degli aspetti relazionali e sociali (scelta del luogo dove vivere, avvio di un percorso di psicoterapia o sostegno nella ricerca di un’occupazione lavorativa e così via);
- alla cura del patrimonio (amministrazione di beni mobili, come stipendi, pensioni, portafoglio titoli, o di beni immobili), con l’obiettivo di conservare le risorse finanziarie della persona disabile e soddisfare le necessità ordinarie e straordinarie di quest’ultimo.
Se l’amministratore di sostegno viola uno di questi doveri, può essere subito cambiato con un’altra persona che lo sostituisca.
Per esempio: se dimenticasse ripetutamente di adempiere alle scadenze del beneficiario o rinunciasse, senza valida ragione, a una vantaggiosa e consistente eredità, tali comportamenti integrerebbero delle gravi negligenze e violazioni dei suoi doveri. Così facendo, infatti, non avrebbe adeguatamente protetto gli interessi economici e personali del beneficiario.
Quanto guadagna un amministratore di sostegno? Vediamo se è previsto un compenso. Questa figura deve tutelare gli interessi di una persona con disabilità. La legge non prevede un pagamento, ma c’è qualche eccezione.

Quando serve l’amministratore di sostegno
Chiudiamo chiarendo quando è necessaria la figura dell’amministratore di sostegno. L’amministratore di sostegno è indicato nei casi dove l’interdizione o l’inibizione rappresentino misure eccessive rispetto alle reali condizioni dell’anziano o del disabile.
In pratica quando, ad esempio, una persona non è in grado di deambulare ma è capace di intendere e di volere.
FAQ (domande e risposte)
Come si nomina un amministratore di sostegno?
Per nominare un amministratore di sostegno bisogna rivolgersi al Giudice tutelare (è nel tribunale dove risiede o è domiciliato il beneficiario).
Come funziona il procedimento di nomina di un amministratore di sostegno?
Per far nominare un amministratore di sostegno bisogna proporre il ricorso e presentarlo al Giudice tutelare del luogo di residenza o domicilio.
All’interno del ricorso devono essere inserite:
- le indicazioni sul Giudice Tutelare territorialmente competente;
- le generalità di chi presenta il ricorso e del beneficiario;
- la residenza, il domicilio e la dimora abituale del beneficiario;
- il nome e il domicilio dei congiunti e dei conviventi individuati nell’articolo 407 del Codice civile;
- le ragioni che spingono alla richiesta dell’amministratore di sostegno.
Il Giudice tutelare sente successivamente le motivazioni del beneficiario, di chi presenta il ricorso, degli eventuali congiunti. Potrebbe anche disporre altri accertamenti, chiedendo una consulenza tecnica per accertare le capacità e l’autonomia dell’anziano o della persona disabile.
Il decreto del Giudice sarà poi immediatamente esecutivo. Nel decreto del Giudice tutelare sono inseriti anche dati che delimitano l’ambito di “competenze” che saranno affidate all’amministratore di sostegno e spesso anche una scadenza temporale.
Chi può essere nominato amministratore di sostegno?
Può essere nominato amministratore di sostegno:
- un parente entro il quarto grado, compresi i genitori, i fratelli, le sorelle o i figli;
- il coniuge, purché non sia separato, oppure il convivente;
- un soggetto terzo, designato dalla stessa persona disabile, che solitamente è un avvocato o un curatore patrimoniale.
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