L’iscrizione alle categorie protette e alle liste di collocamento mirato è obbligatoria per tutti i disabili? Una volta che ci si è iscritti, è possibile fare rinuncia al collocamento mirato? (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).
La legge italiana pone particolare attenzione alla tutela delle persone con disabilità, anche per quanto riguarda l’ambito lavorativo.
In tal senso, la Legge 68/1999 ha come finalità la promozione e l’integrazione lavorativa delle persone disabili nel mondo del lavoro attraverso servizi di sostegno e di collocamento mirato.
Tutti i disabili con una percentuale di invalidità superiore al 45% possono richiedere l’iscrizione alle categorie protette e nelle liste del collocamento mirato. Ci chiediamo: una volta iscritti, è possibile poi fare rinuncia al collocamento mirato? Vediamo cosa dice la normativa.
Indice
- È possibile richiedere la rinuncia al collocamento mirato?
- Se faccio rinuncia al collocamento mirato, il prossimo datore di lavoro sarà a conoscenza della mia invalidità?
- Se non faccio rinuncia al collocamento mirato, il datore di lavoro sarà a conoscenza della mia invalidità?
- Cosa perdo se faccio rinuncia al collocamento mirato?
- Come posso fare rinuncia al collocamento mirato?
- È possibile essere cancellati dagli elenchi senza aver chiesto la rinuncia al collocamento mirato?
- Se faccio rinuncia al collocamento mirato potrò richiedere una nuova iscrizione in futuro?
- Entra nella community e nella chat di Invalidità e Diritti e ricevi con WhatsApp, Telegram e Facebook tutti gli approfondimenti su invalidità, diritti e Legge 104.
È possibile richiedere la rinuncia al collocamento mirato?
Sì, è possibile fare rinuncia al collocamento mirato. Il collocamento mirato, infatti, non è un obbligo ma un’opportunità che viene data a tutti i disabili con una percentuale di invalidità superiore al 45% e ai lavoratori invalidi da lavoro con un’invalidità oltre il 33%, per agevolarli nella ricerca di un lavoro.
Non essendo un obbligo, hai la possibilità di iscriverti e di cancellarti dal collocamento mirato in qualsiasi momento, senza alcun tipo di problema ma rinunciando, ovviamente, a tutti i diritti ad esso collegati.
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Se faccio rinuncia al collocamento mirato, il prossimo datore di lavoro sarà a conoscenza della mia invalidità?
Se la tua invalidità non è evidente, facendo rinuncia al collocamento mirato il datore non può essere a conoscenza della tua invalidità, a meno che tu o qualcun altro non lo mettiate a conoscenza di questo.
Tra l’altro, per la legge sulla privacy, non sei assolutamente obbligato a riferire della tua invalidità al datore di lavoro, né il datore può pretendere che tu lo faccia o intervenire con un licenziamento o una sanzione disciplinare nel momento in cui dovesse venirne a conoscenza.
Leggi anche se le categorie protette hanno sempre diritto alla conservazione del posto di lavoro o se anche per loro si applicano le stesse regole di tutti gli altri lavoratori.
Se non faccio rinuncia al collocamento mirato, il datore di lavoro sarà a conoscenza della mia invalidità?
Se non fai rinuncia al collocamento mirato e vieni assunto con la Legge 68/1999, è ovvio che il tuo datore di lavoro sa che sei una persona disabile.
Le aziende e i datori di lavoro, assumono persone con disabilità proprio perché hanno l’obbligo di assunzione delle categorie protette, per i motivi e nei modi che ti spieghiamo in questo approfondimento.
Far parte delle categorie protette ed essere iscritti alle liste di collocamento mirato, però, non di preclude la possibilità di cercare lavoro anche in altri modi.
Nel caso in cui trovassi lavoro senza presentarti come categoria protetta, infatti, non dovrai obbligatoriamente farlo presente al datore di lavoro che, in questo caso, non sarebbe al corrente della tua disabilità.
Vediamo qual è lo stipendio delle categorie protette sulla base dei dati rilevati sulle retribuzioni mensili dalle agenzie per l’impiego.
Cosa perdo se faccio rinuncia al collocamento mirato?
Se fai rinuncia al collocamento mirato, come abbiamo anticipato, perdi il diritto di accedere alle tutele e alle agevolazioni previste dalla Legge 68/99.
Le tutele si riferiscono appunto all’inserimento lavorativo facilitato e alla possibilità di trovare un lavoro che sia adatto alle proprie capacità lavorative residue, che vengono valutate nelle modalità che ti abbiamo spiegato in questo articolo.
Scheda funzionale per il collocamento mirato: come funziona la visita, chi la esegue e cosa si decide.
Come posso fare rinuncia al collocamento mirato?
Per fare rinuncia al collocamento mirato dovrai compilare un modulo e presentarlo al Centro per l’Impiego dove hai fatto richiesta per l’iscrizione alle categorie protette.
Per farti capire di quale modulo si tratta, puoi scaricare a questo link un esempio. Si tratta del modulo messo a disposizione della Regione Emilia Romagna. Troverai lo stesso sul sito della tua Regione di appartenenza, con gli indirizzi e-mail al quale dovrai inoltrarlo.
In alternativa, puoi rivolgerti al Centro per l’Impiego del tuo territorio, che te ne fornirà una copia.
La scadenza dell’appartenenza alle categorie protette intercorre in alcuni casi dopo la firma di un contratto lavorativo. Scopri quali sono le situazioni nel dettaglio.

È possibile essere cancellati dagli elenchi senza aver chiesto la rinuncia al collocamento mirato?
Sì, la normativa prevede che sia possibile essere cancellati dalle liste anche senza aver chiesto la rinuncia al collocamento mirato.
La cancellazione è un provvedimento d’ufficio con cui si dispone che una persona venga cancellata dalle liste del collocamento obbligatorio e pertanto la stessa non ha più diritto di fruire dei servizi erogati.
Puoi essere cancellato dalle categorie protette e dalle liste di collocamento mirato:
- se ti trasferisci presso un collocamento obbligatorio in altra Provincia;
- se per 2 volte consecutive, senza giustificazione, rifiuti le convocazioni o le offerte di lavoro del Centro per l’Impiego, adeguate ai tuoi requisiti professionali;
- per raggiungimento dei limiti d’età (65 anni);
- per abbassamento della percentuale d’invalidità al di sotto del 46%.
In questo approfondimento cerchiamo di capire perché potrebbe essere un vantaggio rientrare nelle categorie protette e qual è invece la realtà che vivono molti lavoratori con la legge 68.
Se faccio rinuncia al collocamento mirato potrò richiedere una nuova iscrizione in futuro?
Sì, se fai rinuncia al collocamento mirato, ma in futuro vuoi nuovamente essere inserito negli elenchi, puoi ripetere tutta la procedura che hai seguito la prima volta, che prevede:
- recarti presso il Centro per l’Impiego della tua zona (precisamente all’Ufficio Servizi per l’Inserimento Mirato);
- presentare il certificato di invalidità rilasciato dalla Commissione Medica dell’ASL;
- sostenere un colloquio affinché il Centro per l’Impiego raccolga tutte le informazioni utili alle tue esperienze lavorative;
- redigere, sulla base della relazione effettuata dalla Commissione Medica integrata, una relazione insieme al centro per l’Impiego, che riguarda il tuo progetto di inserimento lavorativo.
Alla fine di questo percorso, verrai nuovamente inserito nelle liste di collocamento mirato.
Anche nel caso in cui sia stato cancellato dal Centro per l’Impiego, ma hai i requisiti, puoi iscriverti nuovamente e l’anzianità della tua iscrizione decorrerà dalla data della nuova iscrizione.
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