Punteggio per categorie protette: vediamo cosa si intende per punteggio e come si calcola (scopri le ultime notizie su categorie protette, Legge 104, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
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Come funziona il punteggio per categorie protette?
Il calcolo per la posizione nelle graduatorie per categorie protette e nelle graduatorie avviene tenendo conto di diversi fattori.
Per quanto riguarda la percentuale di invalidità civile o del lavoro, il punteggio assegnato corrisponde alla percentuale di invalidità.
Per quanto riguarda l’anzianità di iscrizione, vengono assegnati 2 punti per ogni mese di iscrizione, fino a un massimo di 48 punti. Tuttavia, se l’anzianità di iscrizione alle liste per il collocamento mirato supera i 34 mesi, viene assegnato un punteggio di 50 punti.
Se si dispone di un ISEE pari a 0, si ottiene un punteggio massimo di 50 punti, ridotto di 0,5 punti ogni 500 euro di ISEE, fino all’azzeramento totale dei 50 punti.
La priorità garantita alle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata, in base alla Legge 407/1998, e alle categorie equiparate, rimane ancora in vigore.
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Come funziona la graduatoria categorie protette?
Le categorie protette e le graduatorie non contengono informazioni personali relative all’anagrafe o allo stato di salute.
Nelle graduatorie sono presenti solo un identificativo univoco del lavoratore (ID), il punteggio in graduatoria e i dati utilizzati per calcolare tale punteggio (come il grado di invalidità, l’anzianità di iscrizione, la situazione economica e i familiari a carico).
Il codice utilizzato per l’identificazione del lavoratore ai fini del punteggio per le categorie protette viene assegnato automaticamente dal Sistema Informativo Lavoro della Regione a ogni lavoratore presente nel sistema di dati. Tale ID è riportato nei documenti e nelle certificazioni rilasciate dal Centro per l’Impiego.
Per conoscere la propria posizione in graduatoria, è possibile richiedere l’ID direttamente al Centro per l’Impiego o accedere alla propria area personale di Collocamento Mirato sul Portale Servizi Lavoro della propria Regione tramite SPID.
La posizione in graduatoria dipende da vari fattori, come il tipo di invalidità e la sua percentuale, nonché da altri elementi quali l’anzianità di iscrizione, il carico familiare, le difficoltà di spostamento, la situazione economica e ulteriori elementi rilevanti individuati dalle Regioni.
Quale percentuale di invalidità è necessaria per le categorie protette?
Le categorie protette includono individui con disabilità, gravi patologie e altre forme di invalidità fisica e psicologica. Al fine di proteggere queste persone da discriminazioni sul posto di lavoro, esistono specifiche protezioni di legge sancite dalla Costituzione Italiana.
La Legge 68/99 promuove l’inserimento lavorativo tramite il collocamento mirato e offre incentivi economici alle aziende che assumono lavoratori appartenenti alle Categorie Protette.
Elenchiamo di seguito le categorie protette tutelate dalla Legge 68/99:
- Persone con un’invalidità civile superiore al 45%.
- Lavoratori invalidi con un’invalidità sul lavoro superiore al 33%.
- Invalidi di guerra e civili di guerra.
- Persone non vedenti o con una vista pari o inferiore a un decimo.
- Persone sordomute.
- Vedove, orfani, profughi, vittime del terrorismo e della criminalità organizzata.

Come ci si iscrive alle categorie protette?
Innanzitutto, per iscriversi alle categorie protette occorre ottenere il certificato che attesta l’invalidità. A tale scopo, è necessario consultare il proprio medico di base, il quale rilascerà un certificato che descrive la natura e i sintomi della disabilità. Successivamente, il documento dovrà essere presentato presso il CAF (Centro di Assistenza Fiscale) per avviare la pratica di valutazione da parte dell’INPS.
Successivamente, l’INPS richiama la persona per sottoporla all’analisi di una commissione sanitaria locale al fine di valutarne la situazione. Il risultato della valutazione verrà comunicato tramite un verbale disponibile sul sito dell’INPS e successivamente inviato tramite raccomandata. Questo documento attesterà la percentuale di invalidità riconosciuta, se del caso, e il grado di abilità al lavoro.
Dopo aver ottenuto il certificato che conferma i requisiti di invalidità, è possibile richiedere l’iscrizione alle categorie protette se rispetti anche i seguenti requisiti:
- Età compresa tra 15 e 65 anni.
- Situazione di disoccupazione.
- Non aver ancora raggiunto l’età pensionabile.
In questo modo, si verrà inseriti in una graduatoria per il collocamento mirato, che mira a favorire l’inserimento nel mondo del lavoro delle persone appartenenti alle Categorie Protette.
FAQ sul punteggio per categorie protette
Quanto tempo ci vuole per assumere una categoria protetta?
Il datore di lavoro ha il diritto di richiedere una preselezione dei candidati appartenenti alle categorie protette, ma è tenuto a effettuare l’assunzione entro un periodo di 60 giorni dal momento in cui scatta l’obbligo di assunzione.
Durante questo periodo, può scegliere tra diverse modalità di assunzione, tra cui l’assunzione residuale, una richiesta numerica o nominativa.
Cosa si può fare con il 46% di invalidità?
Le persone con un’età compresa tra i 18 e i 65 anni possono ricevere un riconoscimento di invalidità civile con una percentuale del 46%. Questo riconoscimento comporta determinati diritti, come l’accesso gratuito ad ausili e protesi inclusi nel nomenclatore nazionale. Inoltre, avranno la possibilità di iscriversi agli uffici del lavoro e beneficiare del collocamento mirato, in conformità alla Legge 68/99.
Quante ore di lavoro può fare una categoria protetta?
Attualmente, non ci sono disposizioni legali specifiche che regolamentano l’orario di lavoro per le categorie protette. I lavoratori disabili possono usufruire dei permessi previsti dalla Legge 104, ma potrebbero essere soggetti allo stesso orario di lavoro degli altri dipendenti, compresi straordinari e turni notturni.
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