Pensione di cittadinanza e invalidi civili al 75 per cento: è possibile cumulare il sussidio anti-povertà con la prestazione assistenziale? Ne parliamo in questo approfondimento (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Pensione di cittadinanza e invalidi civili al 75 per cento: compatibilità
Rispondiamo subito alla domanda di apertura: pensione di cittadinanza e invalidità civile sono due prestazioni assolutamente compatibili.
Chi percepisce la pensione di invalidità può richiedere la pensione di cittadinanza e viceversa.
Entra nella community, informati e fai le tue domande su YouTube e Instagram.
Pensione di cittadinanza e invalidi civili al 75 per cento: riduzione importo
Può, però, variare l’importo del sussidio anti-povertà (il massimo è 630 euro, il minimo 480 euro), considerato che l’assegno mensile di assistenza percepito dagli invalidi con una percentuale di riduzione della capacità lavorativa pari o superiore al 74%, farebbe aumentare il reddito familiare e l’ISEE.
In parole povere, l’invalido può fare domanda per la Pensione di cittadinanza anche se percepisce l’assegno mensile di assistenza, ma l’importo della Pensione subirà una variazione al ribasso.
Il decreto legge numero 4, del 28 gennaio 2019, afferma che ai fini dell’ottenimento della Pensione e del Reddito di cittadinanza, il reddito familiare debba includere i trattamenti assistenziali in corso di godimento da parte di uno o più componenti del nucleo familiare.
Le uniche due eccezioni riguardano i trattamenti assistenziali non più in godimento e le prestazioni erogate a prescindere dal reddito proprio o del nucleo familiare, come l’indennità di accompagnamento.
Pensione di cittadinanza e altre compatibilità
La Pensione di cittadinanza è a sua volta compatibile:
- con la pensione di inabilità lavorativa (100% di invalidità);
- con l’indennità di accompagnamento (ma, in questo caso, non è prevista alcuna decurtazione dell’importo della Pensione di cittadinanza, poiché l’indennità viene erogata a prescindere dal reddito del beneficiario);
- con la Naspi, la Dis-Coll e gli altri strumenti di sostegno al reddito per disoccupazione involontaria;
- con lo svolgimento di un’attività lavorativa da parte di uno o più componenti del nucleo familiare (in caso di lavoro dipendente, il maggior reddito derivante dall’attività lavorativa, nella misura dell’80%, è rilevante ai fini della misura del sussidio; in caso di attività di impresa o di lavoro autonomo, il reddito è individuato secondo il principio di cassa).
A chi spetta la Pensione di cittadinanza e invalidi civili?
Per richiedere la Pensione di cittadinanza e invalidi civili, è necessario che il nucleo familiare sia composto esclusivamente da persone con più di 67 anni di età e ci sia almeno un disabile al suo interno, anche di età inferiore ai 67 anni (come stabilito dall’allegato 3 del regolamento di cui al D.P.C.M. numero 159 del 2013).
Per avere diritto alla Pensione di cittadinanza è necessario possedere questi requisiti:
- un valore dell’ISEE, di cui al D.P.C.M. n. 159/2013, inferiore a 9.360 euro;
- un valore del patrimonio immobiliare, come definito ai fini ISEE, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a una soglia di 30.000 euro;
- un valore del patrimonio mobiliare, come definito ai fini ISEE, non superiore a una soglia di 6.000 euro, accresciuta di 2.000 euro per ogni componente il nucleo familiare successivo al primo, fino ad un massimo di 10.000 euro, incrementato di ulteriori 1.000 euro per ogni figlio successivo al secondo. Le predette soglie sono ulteriormente incrementate di 5.000 euro per ogni componente con disabilità e di 7.500 euro per ogni componente in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza, cosi come definita ai fini ISEE, presente nel nucleo;
- un valore del reddito familiare inferiore a 7.560 euro moltiplicato per il corrispondente parametro della scala di equivalenza. La soglia è incrementata di 1.800 euro (9.360 euro totali) qualora il nucleo familiare risieda in abitazione in locazione, sempre moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza.
Il parametro della scala di equivalenza è pari a 1 per il primo componente del nucleo familiare ed è incrementato di 0,4 per ogni ulteriore componente di età maggiore di anni 18, e di 0,2 per ogni ulteriore componente di minore età, fino ad un massimo di 2,1.
Nel caso in cui nel nucleo familiare siano presenti componenti in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza, come definite ai fini dell’ISEE, è incrementato fino ad un massimo di 2,2.
Nessun componente del nucleo familiare deve essere intestatario a qualunque titolo o avente piena disponibilità di:
- autoveicoli, anche di seconda mano, immatricolati per la prima volta nei sei mesi antecedenti la richiesta; di cilindrata superiore a 1.600 cc;
- motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc, immatricolati per la prima volta nei due anni antecedenti.
Sono esclusi gli autoveicoli e i motoveicoli per i quali è prevista una agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità.
Pensione di cittadinanza e invalidi civili: domanda e rinnovo
A differenza del Reddito di cittadinanza, che va rinnovato dopo 18 mesi di godimento, previa sospensione di un mese, la Pensione di cittadinanza si rinnova in automatico senza necessità di presentare una nuova domanda.
Il Reddito di cittadinanza si trasforma in Pensione di cittadinanza, a decorrere dal mese successivo, nel caso in cui il più giovane del nucleo familiare compia 67 anni di età mentre percepisce il Reddito di cittadinanza.

Faq sulla pensione di cittadinanza
Quando la Pensione di cittadinanza sarà sostituita dal nuovo Assegno di inclusione?
La Pensione di cittadinanza sarà sostituita dal nuovo Assegno di inclusione a partire dal 1° gennaio 2024, secondo quanto stabilito dalla legge di bilancio 2023.
Chi può beneficiare dell’Assegno di inclusione che sostituirà la Pensione di cittadinanza?
L’Assegno di inclusione spetta principalmente ai nuclei familiari con almeno un componente minorenne, disabile o di almeno 60 anni di età. Di conseguenza, i beneficiari attuali della Pensione di cittadinanza, che richiede un’età minima di 67 anni, sono inclusi tra i destinatari dell’Assegno di inclusione.
Ci sono differenze tra la Pensione di cittadinanza e l’Assegno di inclusione?
In sostanza, tra Pensione di cittadinanza e Assegno di inclusione non ci sono differenze significative. Entrambe le misure prevedono requisiti anagrafici, di residenza e reddituali simili.
Quando arriva la Pensione di cittadinanza?
La Pensione di cittadinanza sarà pagata dal 14 agosto 2023 a chi la riceve la prima volta e dal 25 agosto 2023 agli altri beneficiari. La Pensione di cittadinanza di settembre 2023 sarà pagata dal 15 settembre 2023 per chi la riceve la prima volta e dal 27 settembre 2023 per tutti gli altri.
Ecco gli articoli preferiti dagli utenti sull’invalidità civile: