Congedo con Legge 104 e collaborazione occasionale: vediamo se è possibile effettuare questo tipo di attività durante il congedo straordinario di due anni. (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sulla Legge 104. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi. Abbiamo anche una pagina Instagram dove pubblichiamo le notizie in formato grafico e un canale YouTube, dove pubblichiamo video guide e interviste).
Molti dipendenti che si trovano in congedo straordinario 104 per assistere un familiare si chiedono se sia consentito svolgere attività lavorative occasionali, come la prestazione di consulenze, emettendo ricevute di collaborazione occasionale.
Questo interrogativo nasce dalla necessità di conciliare l’impegno nell’assistenza al proprio familiare con la possibilità di ottenere un reddito aggiuntivo.
Scopriamo nel dettaglio, quindi, se è possibile il congedo con Legge 104 e collaborazione occasionale.
Indice
Congedo con Legge 104 e collaborazione occasionale: è possibile?
Tendenzialmente, non è consentito svolgere attività lavorative durante il congedo straordinario di due anni, poiché vi è un riferimento esplicito nella legge che lo vieta, anche se in modo indiretto.
Il congedo straordinario Legge 104 è disciplinato dall’articolo 42, comma 5, del dlgs 151/2001. Questa norma prevede che i dipendenti che si occupano di assistere familiari con disabilità come caregiver familiari abbiano il diritto di usufruire del congedo previsto dall’articolo 4, comma 2, della legge 53/2000, che corrisponde al congedo biennale. Secondo questa seconda norma, durante tale periodo il dipendente conserva il proprio posto di lavoro, ma non ha diritto alla retribuzione e non può svolgere alcuna attività lavorativa.
È importante sottolineare che, sebbene la parte riguardante la retribuzione sia stata modificata da altre norme, rendendo il congedo biennale retribuito e prevedendo anche contributi figurativi, non è stata modificata la parte che riguarda il divieto di lavorare. Pertanto, come è formulata attualmente, tale divieto include anche la possibilità di effettuare collaborazioni.
Il congedo con Legge 104 e collaborazione occasionale, quindi, non è possibile ed espressamente vietato dalla normativa.
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Congedo con Legge 104 e collaborazione occasionale: quali sono i requisiti?
Per poter richiedere il congedo straordinario biennale è necessario avere l’accertamento dello stato di disabilità in situazione di gravità rilasciato dalla Commissione Medica Integrata ASL/INPS alla persona da assistere.
Inoltre, tranne per i genitori che assistono i figli, è necessario vivere nella stessa casa o nello stesso comune e garantire la convivenza per tutta la durata del congedo.
La convivenza può essere instaurata anche dopo la presentazione della domanda, ma deve essere garantita entro l’inizio del periodo di congedo richiesto.
Congedo con Legge 104 e collaborazione occasionale: a chi spetta?
Il congedo straordinario per l’assistenza a una persona disabile in situazione di gravità spetta ai lavoratori in base a un ordine di priorità che prevede il diritto al congedo per il coniuge, la parte dell’unione civile convivente o il convivente di fatto (come definito dall’articolo 1, comma 36, della legge n. 76/2016) della persona disabile.
In mancanza di questi, il diritto spetta ai genitori, ai figli, ai fratelli o alle sorelle conviventi e infine ai parenti o affini entro il terzo grado conviventi.
Tuttavia, il congedo può essere richiesto solo da una sola persona per assistere la stessa persona disabile.
La qualifica di “convivente di fatto” si riferisce alla convivenza stabile tra due adulti basata su legami affettivi e reciproca assistenza morale e materiale, non vincolati da rapporti di parentela, affinità, adozione, matrimonio o unione civile, come definito dalla legge n. 76/2016.

Congedo con Legge 104 e collaborazione occasionale: come funziona?
La normativa prevede che i familiari di persone con disabilità grave abbiano diritto a due anni di congedo retribuito per assistenza. Tuttavia, il lavoratore che assiste il familiare disabile può richiedere un massimo di due anni di congedo durante tutta la propria carriera lavorativa, inclusi eventuali periodi di congedo non retribuito per motivi familiari già fruiti.
Durante il congedo, il lavoratore ha diritto a ricevere un’indennità pari all’ultima retribuzione e contribuzione figurativa. Questi benefici sono limitati a un importo massimo di € 53.687,00 per il congedo annuale e vengono rivalutati annualmente.
Nel caso di un ricovero a tempo pieno in una struttura sanitaria che fornisce assistenza continua alla persona da assistere, di solito non è possibile utilizzare il congedo straordinario 104. Tuttavia, esiste un’eccezione importante che riguarda il ricovero a tempo pieno di una persona con disabilità in una situazione grave, documentata dai medici della struttura ospedaliera, che richiede l’assistenza di un genitore o di un familiare. In questo caso specifico, è consentito usufruire sia del congedo straordinario che dei permessi mensili previsti dalla Legge 104/92 durante lo stesso mese.
Tuttavia, è importante tenere presente che i periodi di congedo retribuito non contribuiscono alla maturazione delle ferie, della tredicesima mensilità o del trattamento di fine rapporto. Tuttavia, sono validi per l’anzianità di servizio.
Inoltre, il beneficio del congedo può essere frazionato anche in giorni separati. Affinché i giorni festivi, i sabati e le domeniche non vengano considerati come giorni di congedo, è necessario riprendere effettivamente il lavoro tra un periodo di fruizione del congedo e l’altro.
Congedo 104 e collaborazione occasionale
Posso lavorare mentre sono in congedo con Legge 104?
No, durante il congedo con Legge 104 non è possibile svolgere attività lavorative, nemmeno di tipo occasionale. La legge vieta espressamente questa possibilità.
Chi può richiedere il congedo con Legge 104?
Il congedo con Legge 104 può essere richiesto da familiari di persone con disabilità grave. L’ordine di priorità prevede il diritto al congedo per il coniuge, la parte dell’unione civile convivente o il convivente di fatto, e poi a genitori, figli, fratelli o sorelle conviventi. In assenza di questi, il diritto spetta ai parenti o affini entro il terzo grado conviventi.
Quali sono i requisiti per ottenere il congedo con Legge 104?
Per poter richiedere il congedo con Legge 104, è necessario avere l’accertamento dello stato di disabilità in situazione di gravità rilasciato dalla Commissione Medica Integrata ASL/INPS per la persona da assistere. Inoltre, a meno che non si tratti di genitori che assistono i figli, è richiesta la convivenza nella stessa casa o nello stesso comune per tutta la durata del congedo.
Posso usufruire del congedo con Legge 104 se la persona da assistere è in ricovero a tempo pieno?
In linea generale, il congedo straordinario 104 non è utilizzabile se la persona da assistere è in ricovero a tempo pieno. Tuttavia, esiste un’eccezione per il ricovero a tempo pieno di una persona con disabilità grave che richiede l’assistenza di un genitore o di un familiare.
Come funziona il congedo con Legge 104?
Durante il congedo, il lavoratore ha diritto a ricevere un’indennità pari all’ultima retribuzione e contribuzione figurativa. Questi benefici sono limitati a un importo massimo di € 53.687,00 per il congedo annuale. È importante sapere che i periodi di congedo non contribuiscono alla maturazione delle ferie, della tredicesima mensilità o del trattamento di fine rapporto, ma sono validi per l’anzianità di servizio. Il beneficio del congedo può essere frazionato anche in giorni separati.
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