C’è una sentenza della Cassazione (numero 35105 del 29 novembre del 2022), che riguarda il trasferimento docente con 104. L’ordinanza, ha un particolare rilievo perché indica un criterio di priorità per la richiesta e l’accoglimento di una domanda di trasferimento nella scuola. Oltre a riconoscere la legittimità del contratto collettivo. (scopri le ultime notizie su Legge 104, invalidità civile, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Cosa dispone la sentenza sul trasferimento docente con 104
La Cassazione, con la sentenza numero 35105 del 29 novembre 2022 (la trovi al termine di questo paragrafo), ha stabilito che il coniuge e i genitori della persona con disabilità grave abbiano precedenza nei trasferimenti intraprovinciali rispetto a chi si occupa del padre o della madre.
Tuttavia, quest’ultimo gruppo di caregiver avrà diritto a punteggi aggiuntivi per la cura familiare e avrà comunque una precedenza, seppur in ipotesi di mobilità infraprovinciale e temporanea.
La vicenda
La sentenza è arrivata dopo che una docente ha portato il suo caso di fronte al Tribunale di Spoleto, che in prima battuta le aveva dato ragione. La Cassazione ha però ribaltato la decisione (come era già avvenuto in Appello davanti ai giudici di secondo grado di Perugia), affermando che l’articolo 13 del C.C.N.I., che regola queste differenze, non è in conflitto con la legge n. 104/1992.
Questo significa che la mobilità docenti con legge 104 tiene conto del legame con la persona assistita, valutando non solo la gravità della sua condizione di salute, ma anche il ruolo dell’insegnante all’interno del nucleo familiare.
Le priorità
La Cassazione ha dunque stabilito, lo ribadiamo per maggiore chiarezza, che l’articolo 13 del C.C.N.I. rispetta la legge 104, dando precedenza a chi assiste coniuge o prole rispetto a chi assiste un genitore. Questo significa che la mobilità docenti 2023 con legge 104 riconoscerà tale distinzione.
Il principio di diritto
Il principio di diritto espresso dalla Cassazione è chiaro. L’art. 601 del D.lgs. n. 297 del 1994, richiamando l’art. 33 comma 5 della legge n. 104 del 1992, non garantisce un diritto incondizionato a trasferirsi vicino alla persona assistita. L’entità del legame con la persona assistita, dunque, diventa fondamentale nel determinare il trasferimento dei docenti con legge 104.
Niente diritto incondizionato
Ma non solo. La Cassazione ha anche sottolineato che non c’è un diritto assoluto per chi assiste una persona con handicap a essere trasferito. La mobilità docenti con legge 104 deve infatti equilibrare le necessità dell’amministrazione scolastica e le esigenze di tutela previste dalla legge n. 104/1992.
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Il peso dell’“ove possibile”
Due anni fa, la Corte aveva emesso la sentenza numero 4677 del 2021 (la trovi al termine di questo paragrafo), confermando la legittimità di quanto previsto dal contratto scuola riguardo la mobilità docenti. Il focus è sulla frase “ove possibile“, presente nell’art.33, comma 5. Questa affermazione stabilisce che non vi è un diritto assoluto per chi assiste il disabile. Questa interpretazione della legge da parte della Cassazione ha un forte impatto a livello giurisprudenziale.
Critiche alla decisione
Molte sono state le voci contrarie a questa decisione della Corte. L’argomento più dibattuto è il riconoscere una priorità al padre che assiste il figlio, ma non viceversa. La legge 104 non mira a stabilire una gerarchia tra i familiari, sostengono i critici, ma vuole garantire che chi assiste il soggetto disabile possa stare al suo fianco.
Altri settori e la legge 104
Interessante notare come la giurisprudenza abbia riconosciuto il diritto di precedenza a dipendenti delle Poste Italiane e al personale militare. E invece il personale della scuola sembra essere l’unico a cui non viene garantita questa priorità nei trasferimenti docenti legge 104. Tutto ciò nonostante l’art. 601 D. Lgs. n. 297/1994, che prevede chiaramente l’applicazione degli articoli 21 e 33 della legge n. 104 al mondo della scuola.
L’importanza della Legge 104
Non si può trascurare l’importanza della legge 104, la quale tutela diritti di grande rilevanza, come il diritto alla salute, alla solidarietà sociale e alla protezione dei disabili. Tutti diritti protetti dalla Costituzione.
Dissenso tra i magistrati
Non tutti i magistrati concordano con la decisione della Cassazione. Ad esempio, la sentenza del 18.05.2021 della Corte d’Appello di Firenze (la trovi al termine di questo paragrafo), insieme ad altre pronunce, ha adottato un’interpretazione della legge più orientata alla protezione dei diritti fondamentali piuttosto che alle necessità organizzative delle istituzioni scolastiche.
Precedenze nella mobilità scolastica fino al 2025
La mobilità nella scuola prevede diverse precedenze:
- Rientro nell’Istituto di ex titolarità dal quale il docente è stato trasferito;
- Precedenza per docenti non vedenti o emodializzati;
- Precedenza prevista dall’art. 21 della L. 104/92;
- Precedenza legata all’assistenza a familiari con disabilità.
Il punto sulla precedenza con la legge 104
Uno degli argomenti centrali in questi mesi riguarda l’abolizione del referente unico per l’assistenza dei genitori con situazione di gravità, secondo l’art. 3, comma 3, della legge 104/92. Il decreto legislativo 105 del 30 giugno 2022 ha rimosso il principio del referente unico dell’assistenza, permettendo a più persone di richiedere l’autorizzazione a fruire dei permessi della legge 104/92 per la stessa persona disabile.
Ricaduta delle modifiche alla legge 104/92
Le modifiche apportate dal decreto legislativo n. 105/2022 potrebbero portare ad una revisione delle precedenze stabilite dall’art.13 del CCNI mobilità. La principale modifica riguarderà la posizione del figlio che assiste il genitore come “referente unico”.

Faq (domande e risposte)
Come ottenere il trasferimento nella scuola con la legge 104?
Il trasferimento nella scuola con la legge 104 si basa su criteri prestabiliti. Gli insegnanti che assistono una persona con handicap in situazione di gravità, in base all’art. 33 comma 5 della legge n. 104 del 1992, possono richiedere la precedenza nel trasferimento. Tuttavia, non hanno un diritto incondizionato di essere trasferiti nella sede più vicina alla persona assistita. La mobilità e le operazioni di trasferimento vengono regolate anche in base a criteri predeterminati e trasparenti, che possono essere oggetto di contrattazione collettiva.
Chi ha la precedenza nel trasferimento docente con 104?
La precedenza varia in base al legame con la persona con disabilità. I docenti che assistono il figlio o il coniuge con disabilità hanno la priorità, e solo per la mobilità provinciale, tale precedenza si estende anche ai docenti che assistono un genitore in stato di gravità. Altre precedenze includono docenti non vedenti, emodializzati e altri casi specifici. La sentenza della Cassazione conferma che la contrattazione collettiva può stabilire una graduazione nella precedenza basata sul legame con la persona disabile.
Perché chi assiste coniugi e figli viene prima di chi accudisce i genitori?
La graduazione della precedenza si basa su valutazioni che tengono conto non solo della gravità delle condizioni di salute dell’assistito, ma anche del ruolo che l’insegnante svolge nel nucleo familiare. Quindi, viene ritenuto che il legame e le responsabilità di assistenza tra coniugi e tra genitori e figli possano avere un peso maggiore rispetto al legame tra figli adulti e genitori.
Cosa dispone la sentenza della Cassazione?
La sentenza n. 35105 del 29 novembre 2022 della Cassazione stabilisce che la clausola del contratto collettivo che prevede la precedenza per il coniuge e il genitore nei trasferimenti intraprovinciali, rispetto a chi si occupa del genitore, è legittima e non viola i diritti di questi ultimi. In effetti, riconosce anche punteggi aggiuntivi per la cura familiare. Inoltre, la sentenza afferma che non esiste un diritto assoluto e incondizionato del lavoratore che assiste una persona con handicap in situazione di gravità ad essere trasferito nella sede più vicina. Gli interessi dell’amministrazione scolastica di coprire le cattedre sul territorio nazionale sono anche preservati, bilanciando le esigenze di tutela previste dalla legge n. 104/1992.
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