Come posso diventare caregiver? È una domanda che si sente ripetere spesso, anche perché sono 8 milioni le persone in Italia che accudiscono un familiare molto anziano o disabile. (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).
INDICE
- Come posso diventare caregiver? Quali sono i compiti
- Come posso diventare caregiver? Quali sono le tutele
- Come posso diventare caregiver? Legge 104
- Come posso diventare caregiver? Direttiva europea
- Come posso diventare caregiver? Il vuoto legislativo
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Di quegli otto milioni di italiani che assistono un familiare, il 60 per cento è senza un’occupazione. Spesso proprio perché è impegnato nella cura del parente in modo costante e continuo.
Chiariamo subito un punto: in Italia non c’è una legge che tutela i caregiver familiari. Non viene quindi assicurato né un sostegno economico, né uno di tipo previdenziale (con il versamento di contributi figurativi). C’è qualcosa in più dopo che il nostro Paese è stato costretto ad adeguarsi alle direttive europee. Ma è ancora poco, quasi niente.
L’unica normativa che offre una tutela è quella legata alla Legge 104, che consente ai caregiver familiari che lavorano di usufruire, tra l’altro, dei permessi retribuiti (tre giorni al mese) e del congedo biennale straordinario (sempre retribuito).
Ci chiediamo dunque, se non esiste una norma specifica, come si può diventare caregiver? E oggi quali sono i benefici per chi svolge a tempo pieno questa impegnativa attività?
Proviamo a vedere.
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Come posso diventare caregiver? Quali sono i compiti
I compiti di un caregiver sono molteplici e non si esauriscono nella sola assistenza diretta, ovvero le cure primarie da assicurare a persone che spesso non sono autosufficienti e che quindi non sono in grado di compiere da sole gli atti quotidiani della vita.
Infatti ci sono anche forme di assistenza indiretta, che comprendono tra l’altro, la possibilità di occuparsi di pratiche amministrative, burocratiche e sanitarie della persona che si assiste.
In sintesi, un caregiver può occuparsi:
- della cura e dell’igiene personale della persona che assiste;
- della preparazione e,eventualmente, della somministrazione dei pasti;
- della prenotazione di visite e accertamenti medici;
- di accompagnare l’assistito ai laboratori per le terapie prescritte;
- di acquistare i medicinali di cui l’assistito ha bisogno;
- di svolgere le pratiche amministrative per conto della persona che si accudisce.
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Come posso diventare caregiver? Quali sono le tutele
Per quanto riguarda le tutele dei caregiver la nostra legislazione è del tutto carente. Ed è un vuoto che si aggrava ogni anno che passa. La popolazione anziana (e spesso non autosufficiente) è in costante aumento. La situazione continuerà inevitabilmente a peggiorare nei prossimi anni.
Il Servizio sanitario nazionale non è in grado di assicurare a queste persone (anziani e persone con disabilità grave) la necessaria e capillare assistenza. Significa che il ruolo dei caregiver familiari dovrà essere adeguatamente tutelato.
Al momento però, come accennato, ci sono solo due opzioni:
- la Legge 104;
- e una direttiva europea del 2019 che impone misure a vantaggio di chi è costretto a trovare un delicato equilibrio tra il lavoro e l’assistenza a familiari con disabilità.
Come posso diventare caregiver? Legge 104
La Legge 104 consente a come detto ai lavoratori che assistono un familiare con disabilità grave (articolo 3, comma 3) di fruire di 3 giorni di permesso al mese e di due anni di congedo straordinario (due anni, per inciso, nell’arco dell’intera vita lavorativa).
Questi caregiver familiari (sempre con la legge 104) possono anche ottenere con maggiore facilità dei trasferimenti (per avvicinarsi alla residenza della persona da assistere), sono esclusi dai turni notturno e possono rifiutarsi di accettare lo spostamento in un’altra sede di lavoro.
In questo caso le tutele ci sono. Di ogni tipo, anche previdenziale: i giorni di assenza per permessi e congedo sono infatti coperti da una contribuzione figurativa.
Come posso diventare caregiver? Direttiva europea
Alla Legge 104 si è affiancata anche la direttiva europea sulla tutela dei caregiver. Risale al 2019, l’Italia l’ha recepita solo nel giugno del 2022 ed è entrata in vigore con il decreto legislativo del 13 agosto.
La direttiva ha un obiettivo base: dare tutte le possibilità possibili ai caregiver di poter conciliare la vita lavorativa con gli impegni legati all’assistenza (di un figlio, di un disabile, di una persona anziana).
Ma non solo: la direttiva è stata imposta per migliorare la condivisione degli impegni di assistenza tra uomini e donne. Che è uno degli elementi base per arrivare a una parità di genere sia in ambito lavorativo, sia in ambito familiare.
Con il decreto entrato in vigore sono stati previsti:
- il congedo di paternità di 10 giorni (si può fruire in due mesi);
- il congedo parentale di 11 mesi per il genitore solo;
- il congedo parentale fino a 9 mesi con l’indennità al 30 per cento;
- il congedo parentale per l’assistenza di un figlio minore di 12 anni;
- sanzioni per il datore di lavoro che ostacola i congedi.
Nell’ambito della stessa direttive e nel corpo dello stesso decreto legislativo è stato anche consentito alle coppie di fatto e ai partner dell’unione civile di accedere al congedo biennale retribuito della legge 104.
Anche in questo caso un bel passo avanti. Ma purtroppo siamo ancora distanti dal riconoscimento vero della figura del caregiver. In particolare dei tanti che per assistere un familiare non possono continuare l’attività lavorativa.

Come posso diventare caregiver? Il vuoto legislativo
Al momento quindi non si può diventare caregiver. O meglio: non bisogna presentare una domanda e avere una autorizzazione per essere riconosciuti. Ci sono solo quelle due agevolazioni (Legge 104 e le possibilità offerte dalla direttiva europea).
In Parlamento ci sono da tempo ferme diverse proposte di legge che dovrebbero aprire le porte a maggiori tutele per tutte quelle persone che sono impegnate ogni giorno a prestare assistenza ai familiari. Ma si tratta di provvedimenti che restano per ora chiusi in un cassetto.
Il governo Meloni ha più volte ribadito che il tema della disabilità è centrale. Ebbene, sarebbe il caso dimostrarlo affrontando proprio la questione dei caregiver familiari.
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