Quali sono i requisiti per richiedere il Reddito di cittadinanza per persone invalide? Posso richiedere il sussidio anche se percepisco pensione di invalidità civile? (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi. Abbiamo anche una pagina Instagram dove pubblichiamo le notizie in formato grafico e un canale YouTube, dove pubblichiamo videoguide e interviste).
Percepisci una pensione di invalidità e vuoi sapere se puoi beneficiare anche del Reddito di cittadinanza per persone invalide.
Ebbene: ti diciamo subito che è possibile ottenere entrambi, anche se in alcuni casi si abbassa l’importo del sussidio, ovvero quando vengono superati i limiti di reddito a causa proprio della percezione della pensione.
Vediamo nel dettaglio cosa stabilisce il decreto sul Rdc e cosa è previsto per il Reddito di cittadinanza per persone invalide.
Indice
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Posso richiedere il Reddito di cittadinanza per persone invalide?
Sì, puoi richiedere il Reddito di cittadinanza per persone invalide e ti spieghiamo subito perché.
Se sei titolare di pensione di invalidità potrai beneficiare anche del Reddito di cittadinanza, sempre che tu possieda i requisiti reddituali e patrimoniali previsti per il sussidio (vedremo tra poco quali sono).
Adesso probabilmente ti chiederai: pensione di invalidità e Reddito di cittadinanza, quindi, saranno cumulabili?
Il Rdc è una prestazione a sostegno del reddito che va a integrare la prestazione percepita dal beneficiario fino ad arrivare alla soglia di reddito prevista (780 euro in caso di una persona sola).
Se il beneficiario è anche invalido civile con pensione di invalidità o inabilità, la prestazione non si perde, ma viene ridotto l’importo del Reddito di cittadinanza.
In sintesi: è possibile richiedere il Reddito di cittadinanza per persone invalide, ma in questo caso il Rdc subirà una riduzione pari all’importo della pensione di invalidità. In pratica, al sussidio bisogna sottrarre l’importo della pensione di invalidità civile.
Il decreto sul Rdc (decreto legge 28 gennaio 2019 n. 4) stabilisce, infatti, che ai fini della pensione e del Reddito di cittadinanza, il reddito familiare venga determinato al netto dei trattamenti assistenziali eventualmente inclusi nell’ISEE non più in godimento, includendo i trattamenti assistenziali in corso di godimento da parte dei componenti del nucleo familiare, fatta eccezione per le prestazioni non sottoposte alla prova dei mezzi, cioè erogate a prescindere dal reddito proprio o del nucleo familiare.
Ricordiamo a tal proposito che il RdC non fa reddito ai fini IRPEF, ma va comunque dichiarato in sede ISEE alla voce redditi esenti IRPEF, come ogni altra prestazione assistenziale.
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Posso richiedere il Reddito di cittadinanza per persone invalide anche se ho l’accompagnamento?
Sì, puoi presentare domanda per Reddito di cittadinanza per persone invalide anche se percepisci indennità di accompagnamento.
In questo caso il sussidio non viene ridotto dall’importo dell’accompagno, trattandosi di un trattamento di assistenza non sottoposto alla prova dei mezzi.
Oltre all’accompagno e alla pensione di invalidità, altri sussidi destinati ai portatori di handicap compatibili con il Reddito di Cittadinanza, che non ne riducono l’importo, sono:
- il pagamento di arretrati;
- le riduzioni nella compartecipazione al costo dei servizi;
- le esenzioni e agevolazioni per il pagamento di tributi;
- i rimborsi di spese sostenute;
- i buoni servizio e gli altri titoli che svolgono la funzione di sostituzione di servizi;
- il bonus bebè.
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Quali requisiti devo avere per richiedere il reddito di cittadinanza per persone invalide? Requisiti di cittadinanza, residenza e soggiorno
Il beneficiario del Reddito di cittadinanza per persone invalide è il nucleo familiare, costituito da tutti i soggetti che compongono la famiglia anagrafica.
Il nucleo familiare è definito ai sensi della norma in materia di ISEE. Ai fini della definizione del nucleo familiare, valgono le seguenti disposizioni:
- i coniugi permangono nel medesimo nucleo anche a seguito di separazione o divorzio, qualora continuino a risiedere nella stessa abitazione;
- i componenti già facenti parte di un nucleo familiare come definito ai fini dell’ISEE, o del medesimo nucleo come definito ai fini anagrafici, continuano a farne parte ai fini dell’ISEE anche a seguito di variazioni anagrafiche, qualora continuino a risiedere nella medesima abitazione;
- il figlio/a maggiorenne non convivente con i genitori, fa parte del nucleo familiare dei genitori esclusivamente quando:
- è di età inferiore a 26 anni;
- è nella condizione di essere a loro carico ai fini IRPEF;
- non è coniugato e non ha figli/e.
Il componente familiare richiedente il beneficio deve cumulativamente:
- essere in possesso della cittadinanza italiana o di Paesi dell’Unione Europea oppure, in alternativa, essere familiare di un cittadino italiano o dell’Unione Europea e titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero essere cittadino di paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo;
- essere residente in Italia da almeno dieci anni, al momento della presentazione della domanda, di cui gli ultimi due anni in modo continuativo.
Reddito di cittadinanza regionale. Oltre all’importante misura del Reddito di cittadinanza, che tra poco diventerà Assegno di inclusione, ci sono altre misure di sostegno alla famiglia, regionali. Scopri quali sono.
Quali sono i requisiti reddituali e patrimoniali per richiedere il Reddito di cittadinanza per persone invalide?
Per richiedere il Reddito di cittadinanza per persone invalide devi anche possedere determinati requisiti reddituali e patrimoniali.
Nel dettaglio, il nucleo familiare deve essere in possesso dei seguenti requisiti:
- un valore dell’ISEE, di cui al D.P.C.M. n. 159/2013, inferiore a 9.360 euro;
- un valore del patrimonio immobiliare, come definito ai fini ISEE, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a una soglia di 30.000 euro;
- un valore del patrimonio mobiliare, come definito ai fini ISEE, non superiore a una soglia di 6.000 euro, accresciuta di 2.000 euro per ogni componente il nucleo familiare successivo al primo, fino ad un massimo di 10.000 euro, incrementato di ulteriori 1.000 euro per ogni figlio successivo al secondo. Le predette soglie sono ulteriormente incrementate di 5.000 euro per ogni componente con disabilità e di 7.500 euro per ogni componente in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza, cosi come definita ai fini ISEE, presente nel nucleo;
- un valore del reddito familiare inferiore a 7.560 euro moltiplicato per il corrispondente parametro della scala di equivalenza. La soglia è incrementata di 1.800 euro (9.360 euro totali) qualora il nucleo familiare risieda in abitazione in locazione, sempre moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza.
Il parametro della scala di equivalenza è pari a 1 per il primo componente del nucleo familiare ed è incrementato di 0,4 per ogni ulteriore componente di età maggiore di anni 18, e di 0,2 per ogni ulteriore componente di minore età, fino ad un massimo di 2,1. Nel caso in cui nel nucleo familiare siano presenti componenti in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza, come definite ai fini dell’ISEE, è incrementato fino ad un massimo di 2,2.
Per quanto riguarda i beni durevoli, nessun componente il nucleo familiare deve essere intestatario a qualunque titolo o avente piena disponibilità di:
autoveicoli, anche di seconda mano, immatricolati per la prima volta nei sei mesi antecedenti la richiesta, ovvero di autoveicoli di cilindrata superiore a 1.600 cc, nonché motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc, immatricolati per la prima volta nei due anni antecedenti. Sono esclusi gli autoveicoli e i motoveicoli per i quali è prevista una agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità.
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Se richiedo il Reddito di cittadinanza per persone invalide ho l’obbligo di firma del Patto per il lavoro?
I percettori di RdC hanno in generale l’obbligo di firma del Patto per il Lavoro. Ci sono tuttavia categorie protette che sono esonerate o escluse dal vincolo di ricerca di un’occupazione e allo svolgimento delle attività di politica attiva previste dal Patto per il Lavoro stipulato col centro per l’impiego. Tra queste:
- i disabili, come definiti dalla normativa sul collocamento mirato;
- i disabili, come definiti ai fini ISEE;
- i caregiver che si prendono cura di un minore di età inferiore ai 3 anni (non compiuti) o di un disabile grave presente nel nucleo familiare.
Sono da considerare disabili ai fini del collocamento mirato, esonerati dalla sottoscrizione del Patto per il Lavoro:
- gli invalidi civili in età lavorativa, per i quali sia stata accertata dalle commissioni mediche una riduzione della capacità lavorativa superiore al 46%;
- i ciechi civili affetti da cecità assoluta o con un residuo visivo non superiore a 1/10 in entrambi gli occhi, con eventuale correzione;
- i sordi, dalla nascita o divenuti tali prima dell’apprendimento della lingua parlata;
- gli invalidi del lavoro con un’invalidità (accertata dall’INAIL) superiore al 33%;
- gli invalidi per servizio, invalidi di guerra e invalidi civili di guerra, per i quali sia stata riconosciuta una delle otto minorazioni previste dalla normativa in materia di pensioni di guerra.
Sono considerate disabili ai fini ISEE le persone che soddisfano le condizioni indicate nell’Allegato 3 al decreto ISEE, in cui viene fatta distinzione tra disabilità media, grave e non autosufficienza come riportato in tabella:
Categorie | Disabilità media | Disabilità grave | Non autosufficienza |
Invalidi civili di età compresa tra 18 e 67 Invalidi civili minori di età Invalidi civili Over 65 (dal 2019 over 67) Ciechi civili | Invalidi 67-99% Minori di età con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni propri della loro età (diritto all’indennità di frequenza) Over 67 con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni propri della loro età, invalidi 67-99% Art 4 L. 138/2001 | Inabili totali Minori di età con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie della loro età Over 67 con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni propri della loro età, inabili 100% Ciechi civili parziali | Cittadini di età compresa tra 18 e 67 anni con diritto all’indennità di accompagnamento Minori di età con diritto all’indennità di accompagnamento Cittadini Over 67 con diritto all’indennità di accompagnamento Ciechi civili assoluti |
Sordi civili | Invalidi Civili con cofosi esclusi dalla fornitura protesica | Sordi pre-linguali | |
INPS | Invalidi | Inabili | Inabili con diritto all’assegno per l’assistenza personale e continuativa |
INAIL | Invalidi sul lavoro 50- 79% – Invalidi sul lavoro 35-59% | Invalidi sul lavoro 80-100% – Invalidi sul lavoro -59% | Invalidi sul lavoro con diritto all’assegno per l’assistenza personale e continuativa |
INPS gestione ex INPDAP | Inabili alle mansioni | Inabili | |
Trattamenti di privilegio ordinari e di guerra | Invalidi con minorazioni globalmente ascritte alla terza ed alla seconda categoria Tab. A DPR 834/81 | Invalidi con minorazioni globalmente ascritte alla prima categoria Tab. A DPR 834/81 | Invalidi con diritto all’assegno di super invalidità |
Handicap | handicap in situazione di gravità |
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Come si calcola l’importo del Reddito di cittadinanza per persone invalide?
Per calcolare l’importo del Reddito di cittadinanza per persone invalide, dobbiamo innanzitutto precisare che il sussidio economico è composto da due parti:
- la prima integra il reddito familiare fino alla soglia di 6.000 euro, moltiplicato per la scala di equivalenza;
- la seconda è destinata solo a chi è in affitto, incrementa il beneficio di un ammontare annuo pari al canone di locazione fino a un massimo di 3.360 euro.
Per famiglie proprietarie della casa di abitazione che pagano il mutuo, l’integrazione è pari al massimo alla rata del mutuo fino ad un massimo di 1.800 euro.
L’importo complessivo, sommate le due componenti, non può comunque superare i 9.360 euro annui (780 euro mensili), moltiplicati per la scala di equivalenza e ridotti per il valore del reddito familiare, come da tabella di seguito:
Composizione nucleo familiare | Scala di equivalenza | Beneficio massimo annuale |
1 adulto | 1 | 6.000 euro |
1 adulto e 1 minore 2 adulti | 1,2 1,4 | 7.200 euro 8.400 euro |
2 adulti e 1 minore | 1,6 | 9.600 euro |
2 adulti e 2 minori 2 adulti e 3 minori | 1,8 2 | 10.800 euro 12.000 euro |
3 adulti e 2 minori 4 adulti | 2,1 2,1 | 12.600 euro 12.600 euro |
4 adulti (o 3 adulti e 2 minori) tra cui una persona in condizione di disabilità grave o non autosufficiente | 2,2 | 13.200 euro |
A far cambiare l’importo del Rdc nei nuclei familiari con disabili gravi non autosufficienti è la scala di equivalenza massima del 2,2, anziché del 2,1.
Questo significa che per le famiglie con disabili gravi o non autosufficienti, l’importo massimo della quota base della pensione di cittadinanza sale da:
- 1.323 a 1.386 euro o anche
- 1.536 euro se la famiglia paga l’affitto.
Scala equivalenza Assegno di inclusione: le novità su importi e scala di equivalenza rispetto al Reddito di cittadinanza, che sostituirà dal 2024.
Come presentare domanda per il Reddito di cittadinanza per persone invalide?
La domanda per il reddito di cittadinanza per persone invalide può essere presentata dopo il quinto giorno di ciascun mese e trasmessa all’INPS tramite un Caf o un Patronato, oppure accedendo con le proprie credenziali al sito redditodicittadinanza.gov.it
La decorrenza del beneficio è fissata dal 1° giorno del mese successivo a quello della domanda.
Quando arriva il Reddito di cittadinanza a luglio 2023?
Il pagamento del Reddito di cittadinanza arriverà dal 14 luglio 2023 per chi lo riceve la prima volta o deve essere pagato dopo il rinnovo. Tutti gli altri lo riceveranno dal 27 luglio 2023.
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