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Pensione di invalidità: basta davvero? Esempi per capirlo

Calcolo della pensione di invalidità: come funziona e l'importo erogato basta davvero a soddisfare le esigenze dell'invalido? Ne parliamo in questo articolo.
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23/9/23

Vediamo come funziona il calcolo della pensione di invalidità e se quanto erogato sia davvero sufficiente a soddisfare le esigenze delle persone disabili (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).

Indice

Calcolo della pensione di invalidità: prestazioni

Oltre all’assegno mensile di assistenza per invalidi parziali e alla pensione di invalidità, riconosciute con un’invalidità pari o superiore al 74%, l’INPS riconosce altri due trattamenti di tipo previdenziale, ma collegati all’invalidità: l’Assegno ordinario di invalidità e la pensione di inabilità lavorativa.

A differenza dell’assegno di assistenza e della pensione di invalidità civile, queste due prestazioni vengono erogate a chi, oltre a essere riconosciuti invalidi, con una percentuale superiore al 66%, soddisfano anche un requisito contributivo.

Si ha diritto all’Assegno ordinario con una percentuale di invalidità compresa tra il 66 e il 99% e almeno 5 anni di contributi versati, di cui 3 negli ultimi 5 anni prima della domanda.

Chi percepisce l’Assegno può regolarmente svolgere un’attività lavorativa. In questo caso il titolare potrebbe essere sottoposto annualmente a un controllo medico-legale. La prestazione non è reversibile e può essere rinnovata.

Con una percentuale di invalidità pari al 100%, invece, si ha diritto alla pensione di inabilità, rispettando lo stesso requisito contributivo.

La differenza sta nell’interruzione obbligatoria di qualsiasi tipo di attività lavorativa e la cancellazione dagli elenchi di categoria dei lavoratori e dagli albi professionali.

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Calcolo della pensione di invalidità: come funziona?

Per il calcolo della pensione di invalidità si tiene conto di un montante contributivo, ovvero della somma dei contributi versati dal lavoratore.

Per la pensione di inabilità, l’INPS riconosce una maggiorazione contributiva per tutti gli anni non versati dalla data di decorrenza della pensione al compimento dei 60 anni di età, entro un massimo di 40 anni di contributi.

Ad esempio, se il lavoratore diventa inabile a 45 anni di età, con 25 anni di contributi versati, la pensione viene calcolata su 40 anni di contributi: i 25 effettivi più i 15 di maggiorazione che mancavano per arrivare a 60 anni.

Calcolo della pensione di invalidità
Calcolo della pensione di invalidità: in foto un computer, una calcolatrice e una penna.

Calcolo della pensione di invalidità: esempi

A questo punto dell’articolo, una volta compreso come funziona il calcolo della pensione di invalidità, ci chiediamo: l’importo erogato è sufficiente a soddisfare tutte le esigenze della persona invalida?

Come sempre la risposta sta nel mezzo: dipende, dal valore del montante contributivo accumulato, dallo stile di vita dell’invalido e dalle sue esigenze di salute.

Per fare un esempio. Prendiamo un lavoratore di 45 anni, con un’invalidità riconosciuta del 100%, con un reddito personale annuo di 35.000 euro e 15 anni di contributi versati, per un montante contributivo di 70.000 euro.

L’INPS gli riconosce la pensione di inabilità sui contributi fino a 60 anni, per un totale di montante contributivo di circa 210.000 euro. Applicando su questo importo il coefficiente di trasformazione stabilito dall’INPS: nel 2023 è del 4,515%, che dà diritto a una pensione di inabilità di 9.481,50 euro l’anno.

Con un’invalidità compresa tra il 66 e il 99% si avrebbe diritto all’Assegno ordinario. In questo caso non è prevista una maggiorazione contributiva, quindi il nostro lavoratore di 45 anni, vedrebbe calcolata la sua pensione applicando il coefficiente di trasformazione del 4,186% sul montante contributivo di 70.000 euro, per un Assegno di 2.930 euro al mese, integrabili con l’Assegno Sociale in caso di necessità.

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