Come rinunciare all’assegno ordinario

Come rinunciare all’assegno ordinario d’invalidità? Scopri se è possibile farlo e in quali casi si può rinunciare alla prestazione.
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6/12/23

L’assegno ordinario di invalidità viene convertito in pensione di vecchiaia una volta raggiunta l’età pensionabile. E se volessi convertirlo in pensione anticipata, potrei rinunciare alla prestazione? In questo articolo, scopriremo come rinunciare all’assegno ordinario e a cosa fare attenzione (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).

INDICE

Come rinunciare all’assegno ordinario: cos’è e a chi spetta

Prima di addentrarci nel vivo dell’articolo e vedere se è possibile e come rinunciare all’assegno ordinario di invalidità, ricordiamo brevemente di cosa si parla e a chi spetta questo trattamento.

Dunque, l’assegno ordinario è una prestazione previdenziale, che funge da vera e propria pensione e che viene erogata su richiesta alle persone che hanno una capacità lavorativa ridotta a meno di un terzo per una infermità fisica o mentale.

Prima di effettuare la domanda per ottenere questa prestazione, è necessario assicurarsi di possedere i requisiti previsti dalla normativa, e in particolare:

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  • il requisito sanitario: una capacità lavorativa ridotta a un terzo a causa di una infermità fisica o mentale;
  • il requisito contributivo: aver maturato almeno 260 contributi settimanali (5 anni) di cui 156 (3 anni di contribuzione e assicurazione) nei 5 anni che precedono la presentazione della domanda.

Inoltre, la richiesta dell’assegno ordinario non impedisce di continuare l’attività lavorativa.

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Come rinunciare all’assegno ordinario: è compatibile con la pensione anticipata?

Come rinunciare all’assegno ordinario? Prima di rispondere, è bene chiarire ancora qualche dettaglio sull’assegno ordinario di invalidità, soprattutto per quanto riguarda la compatibilità con altri tipi di pensione.

Dunque, trattandosi di una prestazione previdenziale, l’assegno ordinario risulta incompatibile con qualsiasi altro tipo di pensione diretta. A confermarlo è la circolare INPS n. 289/1991, in cui l’Istituto chiarisce che una volta raggiunta l’età pensionabile, l’assegno ordinario viene convertito automaticamente in pensione di vecchiaia. Nello specifico, per i lavoratori dipendenti del settore privato con invalidità almeno pari all’80% la pensione può essere anticipata a 60 anni e 7 mesi per gli uomini e a 55 anni e 7 mesi per le donne.

Tuttavia, pur rientrando nei requisiti, non è possibile convertire il trattamento previdenziale in pensione anticipata.

Di conseguenza, se da titolare di assegno ordinario richiedi la pensione anticipata, sappi che questa ti sarà negata.

E se rinunciassi all’assegno ordinario per ottenere la pensione anticipata? Vediamo se è possibile nel prossimo paragrafo.

Scopri come calcolare l’assegno ordinario di invalidità nel 2022.

Come rinunciare all’assegno ordinario: è possibile?

Come rinunciare all’assegno ordinario? Innanzitutto, cerchiamo di capire se si può fare.

Poco fa abbiamo detto che l’assegno ordinario e la pensione anticipata sono incompatibili, poiché l’assegno si converte automaticamente in pensione di vecchiaia e non può dare accesso né alla pensione di anzianità né alla pensione anticipata.

In proposito si è pronunciato proprio l’Istituto di previdenza sociale, affermando che una volta riconosciuta la titolarità dell’assegno di invalidità, il lavoratore non può rinunciare o dismettere, a sua scelta, il trattamento di pensione acquisito.

In poche parole, ciò vuol dire che, sebbene la pensione anticipata sia conveniente, non è possibile rinunciare all’assegno ordinario di invalidità per richiedere la pensione anticipata.

Leggi anche come scegliere tra la Naspi e l’assegno ordinario.

Come rinunciare all’assegno ordinario di invalidità? Ecco la risposta

Come rinunciare all’assegno ordinario?

Come rinunciare all’assegno ordinario? Finalmente arriviamo al punto cruciale della discussione.

Finora non abbiamo fatto altro che ribadire l’incompatibilità tra l’assegno ordinario e la pensione anticipata, sottolineando che non è possibile rinunciare al trattamento previdenziale per richiedere un tipo diverso di pensione diversa.

Eppure, potrebbe esserci una scappatoia per passare alla pensione anticipata o altri tipi di pensione senza rinunciare all’assegno ordinario.

Dunque, ricordiamo innanzitutto che l’assegno ordinario di invalidità si configura come prestazione a termine, in quanto è riconosciuto per tre anni e può essere confermato per periodi della stessa durata dietro domanda del titolare dell’assegno.

In presenza dei requisiti che hanno dato accesso alla prestazione, questa può essere confermata, per poi diventare automatica dopo tre riconoscimenti consecutivi.

Inoltre, secondo la normativa che disciplina le prestazioni per l’invalidità, il diritto all’assegno ordinario può cessare per due motivi:

  • la scadenza del triennio (fino alla terza conferma), in quanto l’assegno, prima che il riconoscimento diventi automatico, deve essere richiesto dall’interessato;
  • la cessazione accertata dello stato di invalidità.

Concentriamoci un momento sulla prima causa. Se il lavoratore non è ancora arrivato alla terza conferma dell’assegno ordinario di invalidità, potrebbe decidere di non rinnovare la domanda per il trattamento, in modo tale da non essere più titolare di assegno ordinario e avere così accesso alla pensione anticipata.

Ecco cosa sapere sul prestito con assegno ordinario di invalidità. Scopri anche quando l’assegno ordinario conviene davvero e se il trattamento previdenziale è reversibile.

Come rinunciare all’assegno ordinario: occhio a questo

Come abbiamo visto poco fa, anche se non è possibile rinunciare all’assegno ordinario di invalidità, esistono alcune scorciatoie per smettere di ricevere il trattamento pensionistico e accedere alla pensione anticipata.

Tuttavia, è bene prestare attenzione ad alcuni dettagli per non rischiare di rimanere senza nessuna delle due prestazioni.

Come probabilmente saprai, se un titolare di assegno ordinario continua a lavorare, questi continuerà a maturare i contributi come ogni altro lavoratore. Al contrario, se dopo aver ottenuto l’assegno smette di lavorare, non vengono maturati altri contributi. Infatti, i periodi in cui percepisce l’assegno sono validi solo ai fini del diritto alla pensione di vecchiaia, ma non danno diritto ad altre pensioni.

Quindi, se decidi di non rinnovare l’assegno ordinario nella modalità descritta prima, ti consigliamo di chiedere l’estratto conto certificativo all’INPS, così da avere un’idea precisa dei contributi accreditati.

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