Si può richiedere un prestito con assegno ordinario di invalidità? E con altre prestazioni per l’invalidità? In questo articolo descriviamo tutti i dettagli (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).
INDICE:
- Prestito con assegno ordinario di invalidità: di che si tratta
- Prestito con assegno ordinario di invalidità: è possibile?
- Prestito con assegno ordinario di invalidità: i rischi
- Prestito con assegno ordinario di invalidità: i prestiti ammissibili
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Prestito con assegno ordinario di invalidità: di che si tratta
Prima di addentrarci nella possibilità di chiedere un prestito con assegno ordinario di invalidità, ricordiamo brevemente in cosa consiste questa prestazione e a chi spetta.
Dunque, l’assegno ordinario di invalidità (anche noto con la sigla AOI) è una prestazione economica erogata mensilmente dall’INPS alle persone disabili a cui è stata riconosciuta una riduzione della capacità lavorativa inferiore a un terzo.
Anche se spesso viene fatta confusione tra assegno ordinario di invalidità e pensione di inabilità, bisogna specificare che si tratta di due prestazioni differenti, sebbene similari.
Infatti, l’assegno ordinario di invalidità è rivolto agli invalidi parziali che hanno versato almeno 5 anni di contributi. Invece, la pensione di inabilità, che è comunque un contributo economico, è destinata a coloro che hanno un’invalidità certificata al 100%, quindi totale.
Inoltre, l’assegno ordinario di invalidità viene riconosciuto in presenza dei seguenti requisiti:
- certificazione medica attestante che, a causa di infermità fisiche o mentali, la tua capacità lavorativa è inferiore a un terzo;
- anzianità contributiva Inps di almeno 5 anni, di cui 3 negli ultimi anni precedenti alla domanda.
Leggi anche come calcolare l’importo dell’assegno ordinario di invalidità.
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Prestito con assegno ordinario di invalidità: è possibile?
Se ti stai chiedendo se è possibile ottenere un prestito con assegno ordinario di invalidità, la risposta è sì. Il motivo per cui si può chiedere un finanziamento è che questa prestazione, così come altre prestazioni legate alla capacità lavorativa, è di tipo previdenziale, e quindi prevede il versamento di un certo numero di contributi a un ente previdenziale.
Per esempio, se un lavoratore ha sempre versato i contributi all’INPS ma è rimasto coinvolto in un incidente che lo ha reso invalido, grazie ai contributi versati ha diritto all’assegno ordinario di invalidità. In questo modo, la sua posizione diventa equiparabile a quella di un pensionato, poiché riceve un reddito mensile dopo aver lavorato e versato dei contributi. Allo stesso modo dei pensionati, il lavoratore con assegno ordinario di invalidità ha accesso a prestiti o altre forme di credito.
A confermare ulteriormente questa possibilità è che tutti i trattamenti di natura previdenziale sono pignorabili. Ciò vuol dire che se un invalido parziale o totale (titolare di assegno ordinario di invalidità o di pensione di inabilità) smette per qualche ragione di pagare le rate, gli importi dovuti possono essere pignorati, cioè prelevati forzatamente alla fonte.
Tale condizione rappresenta una garanzia soprattutto per le finanziarie che in questo modo possono erogare un prestito con più facilità.
Tuttavia, è bene specificare che questo vale solo per i trattamenti previdenziali, e non anche per quelli assistenziali. Di conseguenza, le prestazioni relative all’invalidità civile, di carattere socio-assistenziale e non legate alla capacità lavorativa, non consentono l’erogazione di un finanziamento.
Prestito con assegno ordinario di invalidità: i rischi
Anche se finora abbiamo visto che si può richiedere un prestito con assegno ordinario di invalidità, dato che il reddito di questa prestazione è assimilabile al reddito da lavoro o da pensione, bisogna fare alcuni chiarimenti sull’approccio delle finanziarie nell’erogare un prestito.
In particolare, le persone con invalidità sono considerate più “rischiose” per gli enti assicurativi, perché c’è la possibilità che la loro condizione sanitaria peggiori e sono quindi maggiormente esposte a premorienza. Ecco perché prestare il proprio capitale comporta un rischio maggiore rispetto ad altre categorie di persone.
Cosa succede allora? Molto semplicemente, a parità di reddito e di importo potrebbero essere richieste maggiori garanzie, come l’aggiunta di un ulteriore garante. Oppure, a parità di reddito, potrebbero essere erogati importi minori per mantenere la rata più bassa e accorciare la durata del piano di rimborso.
Nel prossimo paragrafo vediamo quali sono i prestiti ammissibili per i titolari di assegno ordinario di invalidità.
Potrebbe interessarti come funziona il prestito agevolato legge 104.

Prestito con assegno ordinario di invalidità: i prestiti ammissibili
Nei paragrafi precedenti abbiamo visto che quando si è titolari di prestazioni previdenziali per l’invalidità come l’assegno ordinario di invalidità e la pensione di inabilità, è possibile chiedere un finanziamento, proprio come farebbe un pensionato o un lavoratore.
In particolare, sono due i prestiti ammissibili a questa categoria di persone: il prestito personale e la cessione del quinto.
Il prestito personale rappresenta la migliore opzione per i titolari di assegno ordinario di invalidità, poiché è garantito solo dalla firma del richiedente e ha una durata relativamente breve. Inoltre, è ideale per l’erogazione di importi medio – bassi.
Tuttavia, bisogna considerare alcuni fattori, e cioè se l’assegno di invalidità è superiore alla soglia minima di sopravvivenza, che nel 2022 corrisponde a 524,34 euro mensili al netto della rata, non ci saranno difficoltà per accedere al prestito personale.
Al contrario, se l’importo è al di sotto della soglia minima, allora è molto probabile che venga richiesto un garante per “coprire le spalle” alla finanziaria.
Per quanto riguarda la cessione del quinto, la situazione è un po’ più complicata. Innanzitutto, premettiamo che questa forma di prestito è adatta soprattutto per richiedere importi più elevati, poiché ha una durata fino a 10 anni, quindi garantisce un maggior numero di rate.
A differenza del prestito personale, il titolare di assegno ordinario di invalidità non può cedere il quinto automaticamente, ma la cessione dipende dall’esito di una specifica visita.
Generalmente è la stessa compagnia di assicurazione a ordinare la visita tramite un perito medico legale di fiducia, che ha lo scopo di accertare lo stato di salute della persona interessata. In caso di esito favorevole, la cessione del quinto sarà accolta, altrimenti sarà rifiutata.
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