Da chi possono essere utilizzati i permessi 104 a scuola? Quale vincolo di parentela con il portatore di handicap è richiesto? Per richiedere i permessi bisogna convivere con il disabile? (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sulla Legge 104. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).
Il personale docente e ATA, se ci sono le condizioni, può richiedere di fruire dei permessi Legge 104 a scuola, sia per se stesso che per il familiare con handicap di cui si prende cura.
Vediamo cosa prevedono i permessi, chi li può richiedere e a quali condizioni, come fare domanda e quale documentazione presentare.
Indice
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- Chi può richiedere i permessi Legge 104 a scuola?
- Ci sono differenze tra dipendente portatore di handicap e familiare che lo assiste, nell’utilizzo dei permessi Legge 104 a scuola?
- Quale grado di parentela deve esserci con il familiare disabile grave che assisto per richiedere i permessi Legge 104 a scuola?
- Per richiedere i permessi Legge 104 a scuola deve risultare convivente con il disabile grave?
- Posso richiedere i permessi Legge 104 a scuola per assistere un disabile grave residente in un altro Comune?
- Dove devo presentare la domanda per i permessi Legge 104 e quale documentazione devo allegare?
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Chi può richiedere i permessi Legge 104 a scuola?
Puoi richiedere i permessi Legge 104 a scuola se sei:
- portatore di handicap articolo 3, comma 3 della Legge 104/1992 (con connotazione di gravità);
- il familiare che assiste un portatore di handicap grave articolo 3, comma 3 della Legge 104/1992.
Se sei una persona disabile affetta da sindrome di down o assisti un familiare con la stessa sindrome, ai fini della fruizione dei permessi Legge 104 si può essere dichiarati in situazione di gravità ai sensi dell’articolo 3 della Legge 5 febbraio 1992, n. 104, oltre che dall’apposita Commissione ASL, anche dal proprio medico curante.
Se è il medico curante a certificare la sindrome, però, la richiesta per i permessi deve essere corredata anche dalla presentazione del cariotipo. Non è necessaria questa certificazione nel caso in cui la sindrome di down sia stata riconosciuta dalla Commissione Medica dell’ASL.
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Ci sono differenze tra dipendente portatore di handicap e familiare che lo assiste, nell’utilizzo dei permessi Legge 104 a scuola?
Sì, ci sono delle differenze di utilizzo dei permessi Legge 104 a scuola in base al fatto che tu sia portatore di handicap o il familiare che lo assiste. Nel dettaglio:
- se sei il familiare che assiste il disabile grave, hai diritto a fruire di 3 giorni di permessi mensili retribuiti coperti da contribuzione figurativa, anche in maniera continuativa (articolo 15, comma 6 del CCNL 29/11/2007);
- se sei dipendente portatore di handicap grave, potrai usufruire alternativamente dei 3 giorni di permesso retribuito oppure, come stabilito dall’articolo 33, comma 6, della Legge 104/1992, di 2 ore di permesso giornaliere retribuite. Se scegli la fruizione delle ore giornaliere, essendo queste equiparate a quelle per l’allattamento (circolari INPDAP n. 49 del 2000 e n. 33 del 2022; circolare INPS n. 139 del 2002), la distribuzione avverrà considerando il tuo orario giornaliero di servizio: 2 ore al giorno per un orario lavorativo giornaliero pari o superiore alle 6 ore, 1 ora al giorno per un orario inferiore alle 6 ore.
Scopri se i permessi con la Legge 104 scadono e in quali casi è previsto il rinnovo: regole e procedure.
Se sei un dipendente scolastico e assisti un familiare con handicap grave, hai anche la possibilità di richiedere il congedo straordinario Legge 104 di 2 anni. Il video qui sotto ti spiega di cosa si tratta:
Quale grado di parentela deve esserci con il familiare disabile grave che assisto per richiedere i permessi Legge 104 a scuola?
C’è una scala di priorità per l’utilizzo dei permessi Legge 104 a scuola, ma anche in qualsiasi altra amministrazione pubblica o azienda privata.
Viene data priorità, innanzitutto, al coniuge, ai genitori e ai parenti entro il secondo grado. Nel caso in cui i genitori o il coniuge della persona da assistere abbiano compiuto i 65 anni di età oppure siano affetti anche loro da patologie invalidanti, è possibile estendere la fruizione dei permessi anche ai parenti e affini di terzo grado.
In base alla legge:
- sono considerati parenti di primo grado: genitori, figli naturali, adottati o affiliati;
- sono parenti di secondo grado: nonni, fratelli, sorelle, nipoti (figli dei figli);
- sono parenti di terzo grado: bisnonni, zii, nipoti (figli di fratelli e sorella), pronipoti in linea retta;
- sono affini di primo grado: suocero/a, nuora, genero, patrigno e matrigna, con figliastri;
- sono affini di secondo grado: cognati (non sono affini il coniuge del cognato ovvero i cognati e le cognate del coniuge; né sono affini tra loro i coniugi di due sorelle o fratelli);
- sono affini di terzo grado: moglie dello zio, marito della zia, moglie del nipote e marito della nipote.
Cerchiamo di capire se la legge 104 spetta ai cugini e fino a quale grado di parentela sono concesse le agevolazioni connesse.
Per richiedere i permessi Legge 104 a scuola deve risultare convivente con il disabile grave?
No, non è necessario essere conviventi con il disabile grave per richiedere i permessi Legge 104 a scuola. Non c’è alcuna norma che lo vieta.
Attenzione: il requisito della convivenza è necessario, invece, se richiedi il congedo straordinario retribuito di 2 anni (il congedo può essere richiesto solo dal familiare che assiste il disabile grave e non dallo stesso portatore di handicap).
Scopri anche se è possibile richiedere il congedo Legge 104 con dimora temporanea o se è sempre necessario risultare residenti con il disabile da assistere.

Posso richiedere i permessi Legge 104 a scuola per assistere un disabile grave residente in un altro Comune?
Se devi assistere un familiare portatore di handicap che abita a più di 150 chilometri rispetto alla tua residenza, puoi comunque richiedere i permessi Legge 104 a scuola, ma rispettando alcune condizioni.
In questo caso, infatti, dovrai attestare il raggiungimento del luogo di resistenza del parente assistito con titolo di viaggio o altra documentazione idonea.
È preferito l’utilizzo di mezzi di trasporto pubblici, in quanto consentono di esibire il titolo di viaggio. Se non puoi o non ti conviene usare i mezzi pubblici, dovrai comunque presentare altro tipo di documentazione che attesti l’effettiva tua presenza presso l’abitazione del familiare assistito.
Ti interesserà sapere a quanti familiari spetta la legge 104.
Dove devo presentare la domanda per i permessi Legge 104 e quale documentazione devo allegare?
La domanda per i permessi Legge 104 a scuola va presentata presso l’Ufficio di segreteria della scuola e deve contenere la seguente documentazione:
- certificazione ASL dalla quale risulti che dipendente o il familiare assistito si trovi in situazione di handicap grave ai sensi dell’art. 3, comma 3, della legge 104/92;
- dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà dalla quale risulti che il familiare disabile non è ricoverato a tempo pieno;
- dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà dalla quale risulti che il lavoratore sia l’unico componente della famiglia, che assiste il familiare disabile;
- dichiarazione che sostituisce la certificazione (autocertificazione), da rinnovare annualmente, circa l’esistenza in vita del familiare disabile per l’assistenza del quale sono stati concessi i previsti benefici;
- dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, da rinnovare annualmente, che da parte della A.S.L. non si è proceduto a rettifica o non è stato modificato il giudizio sulla gravità dell’handicap.
Oltre a questa documentazione, è necessario presentare dichiarazione sottoscritta di responsabilità e consapevolezza dalla quale risulti che il dipendente:
- presta assistenza nei confronti del disabile per il quale sono chieste le agevolazioni ovvero il dipendente necessita delle agevolazioni per le necessità legate alla propria situazione di disabilità;
- è consapevole che le agevolazioni sono uno strumento di assistenza del disabile e, pertanto, il riconoscimento delle agevolazioni stesse comporta la conferma dell’impegno – morale oltre che giuridico – a prestare effettivamente la propria opera di assistenza;
- è consapevole che la possibilità di fruire delle agevolazioni comporta un onere per l’amministrazione e un impegno di spesa pubblica che lo Stato e la collettività sopportano solo per l’effettiva tutela del disabile;
- si impegna a comunicare tempestivamente ogni variazione della situazione di fatto e di diritto da cui consegua la perdita della legittimazione alle agevolazioni.
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