L’invalidità permanente descrive la condizione di un lavoratore che non può svolgere la sua attività a causa di menomazioni o patologie. Nonostante sia “permanente” questo tipo di invalidità potrebbe non essere definitiva (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).
Indice
- Invalidità permanente, chi la certifica?
- Quanti gradi di invalidità permanente ci sono?
- Invalidità permanente parziale
- Invalidità permanente totale per la professione abituale
- Invalidità permanente assoluta per il lavoro
- Invalidità permanente: grande disabilità
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L’invalidità permanente, che può derivare da una malattia, da una precedente situazione di disabilità o da un qualsiasi tipo di incidente, comporta anche una serie di benefici economici.
Questi benefici dipendono dal livello specifico di inabilità. Come vedremo ce ne sono diversi.
Il post che state leggendo può essere utile per fare un po’ di chiarezza su terminologie che chiare non sono. Come appunto definire permanente una disabilità in alcuni casi non lo è.
Su questo argomento potrebbe interessarti sapere come funziona la sospensione per assenza dell’invalidità; come calcolare la tredicesima sulla pensione di invalidità; e infine c’è un focus che spiega quando si usa il codice Icd9 nei verbali di invalidità.
Invalidità permanente, chi la certifica?
Per ottenere il riconoscimento dell’invalidità permanente occorre ovviamente rivolgersi all’Inps. Bisogna presentare la domanda online. La richiesta può essere presentata dai cittadini che sono affetti da patologie o da menomazioni permanenti o croniche (fisiche o intellettive).
Queste patologie o menomazioni non devono essere state già riconosciute come invalidità per causa di lavoro, servizio o guerra.
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Quanti gradi di invalidità permanente ci sono?
I gradi di invalidità permanente sono quattro e ognuno dà diritto a ricevere determinati benefici. Come abbiamo accennato nonostante questa invalidità sia definita permanente può essere comunque soggetta a cambiamenti.
E quindi può essere rivista, anche perché alcuni sintomi potrebbero comportare una più alta o più bassa percentuale di invalidità. Ma vediamo nel dettaglio i diversi livelli.
Invalidità permanente parziale
Si tratta del grado di invalidità permanente meno alto, non è totale ma causa una riduzione della capacità lavorativa non inferiore al 33%.
Con una invalidità compresa tra il 34% e il 45% si ha diritto alla concessione gratuita di ausili e protesi adatte alle patologie che sono state indicate sul verbale dalla commissione medico legale.
Con una invalidità a partire dal 46% si ha il diritto di iscriversi al collocamento mirato.
Con una invalidità a partire dal 50% si ha diritto anche al congedo straordinario per cure.
Invalidità permanente totale per la professione abituale
L’invalidità permanente totale impedisce al lavoratore di svolgere le sue abituali mansioni professionali, ma gli consente comunque di impegnarsi in altre attività.
Con una invalidità a partire dal 67% la normativa prevede l’esenzione parziale dal pagamento del ticket per visite specialistiche, esami di laboratorio e diagnostica strumentale. Avendo i requisiti necessari si può accedere all’assegno ordinario di invalidità.
Con una invalidità a partire dal 74% si può ricevere l’assegno mensile agli invalidi civili (se si rientra nei requisiti di reddito), si può fare domanda per l’Ape sociale (se l’invalido ha 63 anni e 30 anni di contributi).
L’Assegno ordinario di invalidità viene erogato dall’Inps a favore dei lavoratori che hanno una capacità di lavoro ridotta a meno di un terzo a causa di un’infermità fisica o mentale.
L’assegno ordinario ha una validità triennale. Dopo tre riconoscimenti consecutivi viene confermato automaticamente, anche se l’Inps ha sempre la facoltà di disporre una visita di revisione.
L’assegno mensile agli invalidi civili viene corrisposto per 13 mensilità, l’importo è di poco superiore a 291 euro (per il 2022) e il limite di reddito è fissato a 5.010,20 euro.
Invalidità permanente assoluta per il lavoro
L’invalidità permanente e assoluta impedisce al lavoratore di svolgere qualsiasi tipo di professione.
Con una invalidità del 100% si può percepire la pensione di inabilità civile o la pensione di inabilità lavorativa. Nel primo caso bisogna rispettare dei limiti di reddito, nel secondo servono requisiti contributivi (almeno 5 anni di contributi, di cui 3 versati nell’ultimo quinquennio). C’è anche l’esenzione dal pagamento del ticket sui farmaci.
L’inabilità agli invalidi civili prevede dunque oltre al requisito sanitario (100% di invalidità) anche lo stato di bisogno economico. Viene corrisposta per 13 mensilità e l’importo mensile è di poco superiore ai 291 euro.
Il limite di reddito personale non deve superare i 17.050, 22 euro.
L’inabilità lavorativa è invece una prestazione economica che viene erogata ai lavoratori per i quali è stata accertata l’assoluta e permanente impossibilità di svolgere qualsiasi attività lavorativa. Per l’importo si tiene conto della contribuzione posseduta nell’Assicurazione generale obbligatoria (Ago), nelle forme sostitutive della Gestione separata. Viene determinata con il sistema di calcolo misto e come accennato sono necessari almeno 5 anni di contribuzione.

Invalidità permanente: grande disabilità
La grande disabilità è l’ultimo livello dell’invalidità permanente, il più grave. Viene riconosciuta a chi ha perdite anatomiche o funzionali che comportano la necessaria assistenza di un’altra persona.
Si tratta dunque di disabili che non possono camminare senza il sostegno di un’altra persona o non possono compiere gli atti quotidiani della vita da soli.
Per le persone che sono in queste condizioni è prevista l’indennità di accompagnamento. La misura non richiede né limiti di età né requisiti legati al reddito.
L’indennità di accompagnamento è una prestazione che non può essere sospesa se il paziente viene ricoverato gratuitamente in un istituto per più di 30 giorni.
Viene erogata per 12 mensilità a partire dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda o in alcuni casi dalla data che viene indicata dalle commissioni mediche nel verbale di riconoscimento dell’invalidità civile.
L’importo per questa misura nel 2022 è di 525,17 euro.
L’indennità di accompagnamento è incompatibile con analoghe prestazioni che sono concesse per cause di guerra, lavoro o servizio. È invece compatibile con lo svolgimento dell’attività lavorativa, dipendente o autonoma e con la titolarità di una patente speciale.
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