Invalidità civile con stress da lavoro

Invalidità civile con stress da lavoro: è possibile? Scopri tutto quello che c’è da sapere in questo articolo.
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10/12/23

Invalidità civile con stress da lavoro: esiste? Anche se può sembrare strano, la risposta è sì. In alcuni casi lo stress da lavoro può diventare così invalidante da far riconoscere l’invalidità civile. Approfondiamo l’argomento in questo articolo (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).

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INDICE

Invalidità civile con stress da lavoro: che cos’è lo stress da lavoro?

Prima di procedere con i casi in cui si può richiedere l’invalidità civile con stress da lavoro, dovremmo fare un passo indeitro e chiederci innanzitutto: che cos’è lo stress da lavoro?

In effetti, non è facile fornire una definizione. Alcune volte ci definiamo “stressati” perché magari stiamo passando un periodo lavorativo più intenso del solito, che però è destinato a passare e tornare a una situazione di normalità.

Tuttavia, questa concezione, che è la più comune tra le persone, tende a fare ombra su una condizione molto più grave, cioè quella dello stress da lavoro invalidante.

Infatti, quello su cui ci concentriamo oggi è proprio lo stress da lavoro perenne, non transitorio.

Ma in che cosa consiste e in che modo si riconosce?

Dunque, lo stress da lavoro, che può arrivare a un livello patologico, è quello che si manifesta quando il lavoro diventa una strada a senso unico verso il malessere psico-fisico. Ed è proprio questo uno dei casi in cui si potrebbe aver diritto all’invalidità. Ma ci torniamo a breve.

Molto probabilmente, la maggior parte delle persone che lavora si definsice stressata, perché lavora tante ore oppure deve rispettare scadenze e consegne che prevedono un carico di lavoro porposo. Ciò può avere delle conseguenze a livello fisico e a livello mentale, ma di solito riguarda solo una situazione temproanea. Tuttavia, quando si è affetti da stress da lavoro, quest’ultimo va a incidere in modo costante sullo stato d’animo.

Per esempio, si manifesta generalmente con un senso perenne di ansia e angoscia, affaticamento, crisi di panico, il tutto generato solo al pensiero del lavoro da svolgere.

Queste sensazioni tendono ad accompagnare il lavoratore affetto da stress da lavoro in ogni momento della sua giornata, anche al di fuori del contesto lavorativo.

A ciò si aggiungono poi dei disturbi psicosomatici, come gastrite, tachicardia o emicrania, fino a raggiungere uno stato di totale esaurimento nervoso da lavoro, anche noto come burnout.

Ma quali sono le cause scatenanti di quella che si può definire a tutti gli effetti una malattia? Ne parliamo nel prossimo paragrafo.

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Invalidità civile con stress da lavoro: le cause

Il bornout, nome con cui viene definito l’esaurimento nervoso da lavoro, è un fenomeno che purtroppo sta diventando sempre più diffuso negli ultimi anni.

A causare una condizione di burnout possono essere vari fattori. Per esempio, un elemento che ha contribuito ad aumentare la percentuale di persone con stress da lavoro è senza dubbio la produttività pretesa al giorno d’oggi dalle aziende, in qualsiasi condizione di lavoro.

Alla costante richiesta di efficienza si accompagna anche la situazione lavorativa generica di questi anni, costituita da precarietà, difficoltà economiche e la conseguente mancanza di tempo libero e di vita sociale.

L’insieme di questi fattori causano sia in Italia sia nel mondo la cosiddetta sindrome da burnout, che a sua volta deve essere subito riconosciuta e trattata, perché potrebbe avere delle conseguenze dramamtiche: portare a un crollo emotivo e fisico, fino ad arrivare a dei veri e propri casi di depressione.

In poche parole, è come se lo stress da lavoro che talvolta proviamo in brevi momenti della nostra vita, si protraesse per sempre, sfociando in un esaurimento nervoso che rende difficile non solo svolgere un’attività lavorativa, ma anche vivere serenamente con altre persone.

Proprio per queste ragioni, se si arriva a toccare punti di stress molto forti, fino ad arrivare alla depressione, non c’è da sorprendersi che possa essre riconosciuta l’invalidità civile con stress da lavoro.

Ma quali sono i casi specifici in cui si può richiedere l’innvalidità civile con stress da lavoro? Continua a leggere per scoprirlo.

Invalidità civile con stress da lavoro: in quali casi si può richiedere e come?

Molto spesso lo stress da lavoro non viene associato a una vera e propria patologia, ed è per questo motivo che quando raggiunge dei livelli invalidanti, tanto da impedire di svolgere pienamente un’attività lavorativa, è necessario dimostrare la propria condizione. Senza una dimostrazione, con le relative conseguenze, non sarà possibile accedere ad alcun tipo di prestazione, come l’invalidità civile.

Anche se lo stress e l’esaurimento nervoso non hanno una precisa indicazione all’interno delle tabelle ministeriali per il riconoscimento dell’invalidità civile, è anche vero che esistono dei disturbi legati allo stress da lavoro che sfociano nella depressione, patologia riconosciuta dall’INPS come invalidante.

Nonostante sia ancora complicato individuarne sintomi e cause, il disturbo depressivo maggiore (DDM) o, più comunemente, la depressione, è oggi considerato a tutti gli effetti un’infermità, pari alle altre malattie di tipo fisico o psicologico.

Ricordiamo, però, che esistono vari stadi della depressione, più gravi o più lievi, che danno diritto a una percentuale diversa di invalidità e quindi, a diversi tipi di agevolazioni.

In particolare, si riconoscono due tipi di depressione: endoreattiva e endogena:

  • Endoreattiva, che può essere lieve (10%), media (25%) o grave (dal 31% al 40%);
  • Endogena, che allo stato lieve dà una percentuale del 30%, allo stato medio dal 41% al 50%, e allo stato grave dal 71% all’80%.

Oltre a queste forme di depressione, si potrebbero verificare anche altre condizioni per cui è riconosciuta l’invalidità civile con stress da lavoro, per esempio:

  • Nevrosi fobico ossessiva e/o ipocondriaca di media entità: dal 21% al 30%;
  • Nevrosi fobico ossessiva lieve: 15%;
  • Nevrosi fobico ossessiva grave: dal 41% al 50%;
  • Nevrosi ansiosa: 15%;
  • Psicosi ossessiva: dal 71% all’80%.

Ovviamente, per avere diritto alle agevolazioni previdenziali e/o assistenziali legate all’invalidità civile è necessario in primo luogo dimostrare di essere affetti da una di queste patologie e poi seguire la procedura per richiedere l’invalidità civile con stress da lavoro.

Se hai dubbi sui vari passaggi da seguire, non ti resta altro che leggere il prossimo paragrafo.

Scopri quando è possibile richeidere l’indennità di accompagnamento con la depressione.

Invalidità civile con stress da lavoro: la procedura

Come abbiamo visto, l’invalidità civile con stress da lavoro non è qualcosa di immaginario, ma può essere messo in pratica, partendo innanzitutto dalla procedura di riconoscimento dell’invalidità.

Quindi, nel momento in cui ci si appresta a svolgere l’iter previsto dalla normativa, è fondamentale essere consapevole che la patologia comporti una effettiva e importante riduzione della capacità di lavoro o che non consenta di svolgere diversi atti della vita quotidiana.

Una volta appurato questo, si può presentare la domanda di invalidità civile con stress da lavoro, seguendo questi passaggi obbligatori:

  • andare dal proprio medico di base e chiedere il certificato medico introduttivo. In quel documento il professionista deve attestare l’esistenza della patologia invalidante. Sarà poi inviato dallo stesso medico, per via telematica, all’Inps. Al paziente sarà quindi consegnato il codice univoco determinante per la richiesta della domanda;
  • la domanda dovrà essere inoltrata dall’assistito (entro 90 giorni dal rilascio del certificato medico introduttivo). Si può fare autonomamente o tramite patronato. Si tratta in pratica della richiesta per la visita davanti alla Commissione medico legale che dovrà accertare la sussistenza della eventuale invalidità e assegnare, nel caso, una percentuale di invalidità;
  • la visita della commissione medica è quasi sempre “documentale”. È quindi opportuno presentarsi con una certificazione adeguata e recente.

A quel punto, nel caso della depressione, la commissione valuterà questi fattori:

  • la forma della depressione;
  • la gravità della patologia;
  • l’incidenza sulla capacità di lavoro e sugli atti della vita quotidiana.

Alla fine della visita, la Commissione medica redigerà un verbale di accertamento sanitario, il cui esito sarà inviato, entro massimo 120 giorni, al paziente interessato.

Il verbale può avere tre esiti:

  • il rigetto della domanda (la persona che ha presentato la richiesta non viene ritenuta invalidia);
  • la domanda viene accolta, ma la percentuale riconosciuta è al di sotto di quella attesa;
  • la domanda viene accolta con una percentuale di invalidità che il paziente ritiene adeguata alle sue condizioni.

Se il paziente ritiene di aver subito un torto, può presentare ricorso e sperare di ottenere un esito diverso.

Leggi anche come ottenere la pensione anticipata con la depressione in questoa pprofondimento di Invalidità e Diritti.

Invalidità civile con stress da lavoro

Invalidità civile con stress da lavoro: come richiedere la malattia

Un altro dettaglio da considerare quando si è affetti da esaurimento nervoso è che, oltre al riconoscimento dell’invalidità civile con stress da lavoro, è possibile anche fare la classica richiesta per malattia, che permette al lavoratore o alla lavoratrice di assentarsi per motivi di malattia.

In questo caso, la procedura da svolgere è identica a qualsiasi processo legato all’assenza per malattia, e cioè:

  • redazione del certificato dal proprio medico curante e invio dello stesso, telematicamente, all’Inps, entro il giorno successivo dal verificarsi della patologia;
  • preavvertimento del datore di lavoro, e successivo inoltro del numero di protocollo telematico del certificato (secondo accordi collettivi o individuali).

Inoltre, bisogna anche notare che stress, esaurimento e depressione non trovano giovamento nei luoghi chiusi. Per questo motivo, durante il periodo di malattia, il lavoratore in questione può stare all’aria aperta senza rischiare una sanzione amministrativa.

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