Chi compila il certificato medico per l’accompagnamento? Quali informazioni deve contenere e come deve essere utilizzato? Può incidere sulla decisione della Commissione medica per l’accertamento dell’invalidità? (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi. Abbiamo anche una pagina Instagram dove pubblichiamo le notizie in formato grafico e un canale YouTube, dove pubblichiamo videoguide e interviste).
Il certificato medico introduttivo è il primo documento che deve essere compilato dal proprio medico curante o da un medico specialista e che apre la procedura per la richiesta all’INPS dell’accompagnamento.
In questo approfondimento vediamo quali informazioni deve contenere il certificato medico per l’accompagnamento, quali sono le caselle che il medico deve barrare, cosa comporta l’applicazione delle spunte e come deve essere utilizzato.
Indice
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Cos’è e come richiedere il certificato medico per l’accompagnamento
Il certificato medico per l’accompagnamento è, in sostanza, quello che viene chiamato “certificato introduttivo”, ovvero il documento che “introduce” la domanda per indennità di accompagnamento all’INPS.
Ricordiamo che l’accompagnamento è una prestazione economica erogata dall’INPS alle persone invalide totali (100%) che non possono deambulare e/o compiere gli atti normali della vita quotidiana senza assistenza.
Consiste in un assegno mensile pari a 527,19 euro per il 2023, ed è riconosciuta dall’INPS a prescindere dall’età e dal reddito (ovviamente se presente il requisito sanitario).
La domanda per accompagnamento, quindi, è introdotta da un certificato del proprio medico curante, che contiene un numero identificativo univoco.
Si tratta, in sostanza, di un numero di protocollo, assegnato dal sistema informatico, nel quale sono stati inseriti i dati dal medico, che va riportato nella domanda per l’accompagnamento da inoltrare all’INPS.
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Cosa contiene e quali caselle barrare nel certificato medico per l’accompagnamento
In pratica, quando vai dal tuo medico curante per far redigere il certificato medico per l’accompagnamento, lui attesta la patologia di cui soffri e la conseguente invalidità, sulla base della documentazione sanitaria che hai prodotto.
Sul certificato introduttivo dovrà inserire quindi i tuoi dati anagrafici e la richiesta per l’invalidità civile, riportando la patologia o la tipologia di invalidità o disabilità.
Nel caso di domanda per l’accompagnamento (si può richiedere, nello stesso momento, l’accertamento sia dell’invalidità che dell’accompagnamento), il medico deve barrare una delle seguenti voci:
- la persona è impossibilitata a deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore? Sì; No; Non mi esprimo;
- la persona non è in grado di compiere gli atti quotidiani della vita senza assistenza continua: Sì; No; Non mi esprimo.
A questo punto, la valutazione del medico è basata “su ciò che vede”: valuta la tua condizione esprimendo un giudizio sulla tua possibilità o meno a camminare o a compiere atti normali della vita quotidiana da solo.
Ma cosa succede se il medico spunta le caselle che non riconoscono l’impossibilità a deambulare o a compiere da soli gli atti normali della vita quotidiana?
Qual è l’età per richiedere l’accompagnamento per anziani? Ecco tutto ciò che c’è da sapere sull’indennità per gli anziani non autosufficienti.
Posso avere l’indennità con certificato medico per l’accompagnamento negativo?
Se il medico dimentica di spuntare le caselle sul certificato medico per l’accompagnamento o se il certificato è negativo, puoi avere lo stesso l’indennità di accompagnamento?
Per rispondere a questa domanda ci rifacciamo a una risposta della Corte di Cassazione in una recente ordinanza (Ordinanza Corte di Cassazione n. 18761/2022).
In pratica, il medico curante di un richiedente dell’accompagnamento, aveva barrato la casella “No”, che segnalava la mancanza dei requisiti previsti per il riconoscimento della prestazione assistenziale.
I giudici, però, hanno stabilito che per il riconoscimento dell’indennità di accompagnamento sia sufficiente che la certificazione medica, comunque compilata, individui la prestazione richiesta affinché la procedura, anche amministrativa, si svolga regolarmente.
In sostanza, anche se il medico barra la casella che non riconosce i presupposti per l’accompagnamento, si tratta di un suo parere che può solamente “introdurre” la valutazione dei medici esaminatori per l’invalidità dell’ASL.
Sarà poi la Commissione medica dell’ASL integrata da un medico dell’INPS ad accertare se vi siano realmente i presupposti per ottenere o meno l’indennità di accompagnamento.
Leggi anche quale potrebbe essere il costo del ricorso indennità accompagnamento se l’INPS non ti riconosce il diritto e vuoi ricorrere per via giudiziaria.

Cosa posso fare se il certificato medico per l’accompagnamento e la Commissione ASL mi negano l’indennità?
Se il medico ha rilasciato un certificato medico per l’accompagnamento negativo e la Commissione ASL per l’accertamento dell’invalidità hanno confermato la sua valutazione, molto probabilmente non vi sono le condizioni per poter ottenere l’indennità.
Se, però, ritieni che sia il giudizio del medico curante che quello della Commissione ASL sia sbagliato, puoi sempre provare a presentare ricorso contro il verbale di invalidità.
Il ricorso per l’accertamento del diritto all’indennità di accompagnamento va presentato entro 6 mesi dalla notifica del verbale sanitario.
Questa, la procedura da seguire:
- rivolgersi a un avvocato, in grado di seguire correttamente la procedura e far fronte a eventuali insidie;
- depositare presso il Tribunale competente l’istanza per accertamento tecnico preventivo, obbligatoria per avviare la causa.
L’accertamento sanitario o accertamento tecnico preventivo, nel ricorso per l’indennità di accompagnamento, viene condotto da un Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU) nominato dal Giudice e in presenza di un medico legale nominato dall’INPS.
Il CTU invierà poi l’accertamento sia a te che alla controparte, ovvero all’INPS. Una volta inviato l’accertamento, entro 30 giorni sia tu che l’INPS dovrete dichiarare se lo accettate o lo contestate.
Se la decisione del CTU non viene contestata, entro 30 giorni il Giudice emette un decreto e omologa l’accertamento sanitario. Il decreto è inappellabile: vuol dire che non si può modificare e non si possono fare ricorsi. Leggi anche quanti arretrati ti spettano in caso di invalidità con omologa.
Se l’accertamento conferma la sussistenza dei requisiti, condanna l’INPS al pagamento dell’indennità di accompagnamento. In questo caso, l’INPS ti pagherà gli arretrati a partire dal momento in cui hai presentato domanda di invalidità civile.
Se invece le valutazioni del CTU vengono contestate, la parte che contesta (tu o l’INPS), entro 30 giorni deve depositare presso lo stesso Giudice il ricorso introduttivo del giudizio. In questo caso inizia una vera e propria causa, che si concluderà con una sentenza inappellabile.
Leggi nel dettaglio come funziona invalidità e accertamento tecnico preventivo. In questo articolo, invece, mettiamo a disposizione il modulo per ricorso accompagnamento e spieghiamo come compilarlo.
FAQ Certificato medico per accompagnamento
Chi può compilare il certificato medico per l’accompagnamento?
Il certificato medico per l’accompagnamento è un documento importante che apre la procedura per la richiesta all’INPS dell’accompagnamento. Questo certificato deve essere compilato dal proprio medico curante o da un medico specialista.
Quali informazioni deve contenere il certificato medico per l’accompagnamento?
Nel certificato medico per l’accompagnamento, il medico certifica la patologia di cui si soffre e l’invalidità correlata, sulla base della documentazione sanitaria che si presenta. Oltre ai tuoi dati anagrafici, il medico inserirà la richiesta per l’invalidità civile e la specifica della patologia o del tipo di invalidità o disabilità.
Il certificato medico per l’accompagnamento può influire sulla decisione della Commissione medica per l’invalidità?
La valutazione del medico curante è importante, ma è solo il primo passo. Anche se il medico curante non riconosce i presupposti per l’accompagnamento, sarà la Commissione medica dell’ASL, integrata da un medico dell’INPS, ad accertare se ci sono veramente i presupposti per ottenere l’indennità di accompagnamento.
Cosa fare se il certificato medico per l’accompagnamento è negativo?
Se il certificato medico per l’accompagnamento è negativo, o se la Commissione ASL per l’invalidità conferma questa valutazione, c’è la possibilità di presentare ricorso contro il verbale di invalidità. Il ricorso per l’accertamento del diritto all’indennità di accompagnamento deve essere presentato entro 6 mesi dalla notifica del verbale sanitario.
Come posso restare aggiornato sulle novità riguardanti l’invalidità civile?
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