Assegno di invalidità: puoi presentare domanda e poi regolarizzare i contributi assegno invalidità? (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).
Assegno di invalidità: la decorrenza del primo pagamento delle pensioni di invalidità avviene solitamente il primo giorno del mese successivo a quello della presentazione della domanda di invalidità. Questo, se sono presenti tutti i requisiti sanitari e amministrativi.
In una recente circolare, l’Inps è intervenuta sulla questione relativa alla mancanza dei requisiti contributivi al momento della domanda delle prestazioni previdenziali, soprattutto per quanto riguarda i lavoratori autonomi.
Se non sei in regola con il versamento dei contributi e hai comunque presentato domanda all’Inps, quando arriverà il primo pagamento assegno invalidità? Cerchiamo di capire quali sono le regole e cosa ci dice la circolare dell’Istituto.
Indice
- Assegno di invalidità: qual è la regola generale per la decorrenza della prestazione
- Assegno di invalidità: la nuova circolare dell’Inps sui contributi assegno di invalidità
- Assegno di invalidità: i requisiti per richiederlo
- Assegno di invalidità e pensione anticipata: si applicano le stesse regole contributive?
- Assegno di invalidità e pensione di vecchiaia: le regole
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Assegno di invalidità: qual è la regola generale per la decorrenza della prestazione
Assegno di invalidità. Per quanto riguarda le pensioni di invalidità a carattere previdenziale, così come per la pensione anticipata, la regola vuole che il pagamento della prestazione decorra dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda, a condizione che a tale data risultino perfezionati i contributi contributivi. Laddove non fossero perfezionati questi requisiti, l’Inps rigetta la domanda.
Tuttavia, l’articolo 18, comma 2 del Dpr n. 488/1968, consente agli assicurati di colmare periodi pregressi alla domanda di invalidità e privi di copertura contributiva, fino alla definizione della stessa domanda o del successivo ricorso amministrativo o giudiziario.
In tal senso, l’Inps aveva già fornito delle istruzioni con la circolare n. 171/1989.
Vediamo nel prossimo paragrafo cosa ci dice l’Inps con la nuova circolare in merito ai requisiti contributivi e al pagamento assegno di invalidità.
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Assegno di invalidità: la nuova circolare dell’Inps sui contributi assegno di invalidità
Assegno di invalidità. Con la circolare n. 110/2022, l’Inps fornisce ulteriori chiarimenti, validi soprattutto per i lavoratori iscritti alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi (commercianti, artigiani e coltivatori diretti).
In sostanza, l’Inps afferma che “non viene applicata alcuna retrodatazione nella decorrenza dell’assegno di invalidità e della pensione di inabilità se i requisiti contributivi determinanti ai fini del diritto sono perfezionati successivamente”.
Riassumendo: se hai presentato domanda per l’assegno di invalidità ma non sei in regola con i contributi assicurativi, l’Inps rigetterà la tua domanda.
Al momento della regolarizzazione, l’Istituto verificherà il perfezionamento del requisito e farà decorrere il primo pagamento dell’assegno di invalidità dal primo giorno del mese successivo alla stessa regolarizzazione.
Per capire meglio l’aspetto contributivo, ricordiamo quali sono i requisiti per richiedere l’assegno di invalidità.
Assegno di invalidità: i requisiti per richiederlo
L’assegno di invalidità viene erogato su richiesta alle persone che hanno una capacità lavorativa ridotta di almeno un terzo a causa di un’infermità fisica o mentale.
Hanno diritto a questo trattamento:
- lavoratori dipendenti del settore privato (a esclusione di quelli del settore pubblico, per i quali sono previsti altri tipi di trattamenti);
- lavoratori autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri);
- lavoratori iscritti alla gestione separata.
I requisiti per richiedere il trattamento sono i seguenti:
- requisito sanitario: capacità lavorativa ridotta a un terzo a causa di infermità fisica o mentale, certificata da una commissione medico legale dell’Asl;
- requisito contributivo: aver maturato almeno 260 contributi settimanali (5 anni) di cui 156 (3 anni di contribuzione e assicurazione) nel quinquennio che precede la presentazione della domanda.
Quindi: se non sussistono questi requisiti contributivi al momento della domanda per l’assegno di invalidità, l’Inps rigetterà la stessa e la accoglierà solo al momento del perfezionamento, per poi disporre il pagamento dell’assegno il primo giorno del mese successivo allo stesso perfezionamento.
L’assegno di invalidità ha una validità di tre anni. Trascorso questo lasso di tempo, è possibile chiedere il rinnovo. La domanda per il rinnovo deve essere inviata prima della scadenza.
Dopo tre rinnovi consecutivi, l’assegno viene rinnovato in automatico, anche se l’Inps ha comunque facoltà di chiedere una visita di revisione.
Questa prestazione è compatibile con l’attività lavorativa e, quando si raggiungono i 67 anni di età (età pensionabile), si trasforma d’ufficio in pensione di vecchiaia. Vedremo a breve se la nuova circolare dell’Inps interviene anche su questa prestazione economica in fatto di retroattività.
Intanto vediamo cosa dice la circolare sulla pensione anticipata.
In questo approfondimento ti mostriamo come calcolare l’importo dell’assegno di invalidità.

Assegno di invalidità e pensione anticipata: si applicano le stesse regole contributive?
Le stesse regole contributive per l’assegno di invalidità di applicano per la pensione anticipata.
Anche nel caso della pensione anticipata, infatti, l’Inps precisa che questa decorrerà dal primo giorno del mese successivo a quello in cui il diritto a pensione può essere fatto valere, ovvero da quello in cui è avvenuta la regolarizzazione dei periodi contributivi determinanti per il diritto.
Sia nel caso dell’assegno di invalidità che il quello della pensione di inabilità lavorativa e anticipata, è necessario che, oltre ai requisiti contributivi, vengano soddisfatti anche quelli sanitari e altri requisiti e condizioni richiesti dalla legge, tra cui l’apertura della cosiddetta finestra mobile, ove prevista.
La precisazione dell’Inps vale soprattutto per i lavoratori autonomi che spesso hanno buchi contributivi sul conto assicurativo, frutto di omessi o ritardati versamenti contributivi trimestrali.
In sostanza, se questi versamenti sono necessari ai fini della maturazione del diritto alla pensione anticipata (es. 42 anni e 10 mesi di contributi) gli interessati possono regolarizzare il loro pagamento anche dopo la presentazione della domanda di pensione ma, in tal caso, la prestazione avrà decorrenza dal primo giorno del mese successivo alla regolarizzazione e non dalla data di presentazione della domanda.
Queste regole si applicano anche per la pensione di vecchiaia? Vediamolo nel paragrafo successivo.
Scopri tutto sulla pensione anticipata per l’invalidità: a chi spetta, requisiti, come richiederla e importi previsti.
Assegno di invalidità e pensione di vecchiaia: le regole
Come ti abbiamo detto, a 67 anni l’assegno di invalidità si trasforma in pensione di vecchiaia.
La circolare dell’Inps non riporta novità riguardo la pensione di vecchiaia, quindi in questo caso vige sempre il criterio secondo cui la prestazione decorre dal primo giorno del mese successivo al compimento dell’età pensionabile e del perfezionamento dei requisiti criteri di anzianità assicurativa e contributiva, a prescindere dalla data di presentazione della domanda.
Quindi, la pensione di vecchiaia decorrerà retroattivamente dalla data di maturazione dei requisiti anagrafici e/o contributivi, anche nelle ipotesi di regolarizzazione successiva alla presentazione di domanda di pensione.
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