Pensione di vecchiaia cumulabile con le prestazioni di invalidità: è possibile? Rispondiamo alla domanda di un nostro utente (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi. Abbiamo anche una pagina Instagram dove pubblichiamo le notizie in formato grafico e un canale YouTube, dove pubblichiamo videoguide e interviste).
Indice
- Pensione di vecchiaia cumulabile con le prestazioni di invalidità: è possibile?
- Pensione di vecchiaia cumulabile con le prestazioni di invalidità: requisiti pensione inabilità
- Pensione di vecchiaia cumulabile con le prestazioni di invalidità: requisiti accompagnamento
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Pensione di vecchiaia cumulabile con le prestazioni di invalidità: è possibile?
In questo articolo vedremo insieme se la pensione di vecchiaia cumulabile con le prestazioni di invalidità, rispondendo alla domanda posta da un nostro lettore:
“Buonasera. Tra qualche giorno compio 63 anni, ho maturato circa 20 anni di contributi tra il 1978 e il 2007 e da novembre 2019 sono stato colpito da un ictus emorragico. Mi è stata riconosciuta la Legge 104 comma 3, con accompagnamento. Mi conviene fare domanda per la pensione oppure rischio di perdere l’invalidità?”.
La domanda presenta tre risposte. In prima battuta possiamo dire che con 20 anni di contributi versati è possibile richiedere la pensione di vecchiaia, ma soltanto al compimento dei 67 anni di età. Il nostro lettore dovrà attendere altri 4 anni per presentare domanda per la pensione di vecchiaia.
Avrebbe potuto venirci in soccorso il Bonus contributivo, la maggiorazione che spetta per gli anni di lavoro prestati come invalido presso aziende private, pubbliche amministrazioni o cooperative.
Ma in questo caso, da quanto si legge nella mail inviataci, il nostro utente ha smesso di lavorare per malattia e non potrà beneficiare di “sconti” fino a 5 anni, poiché non sono utili, ai fini del calcolo, i periodi di lavoro precedenti al riconoscimento dell’invalidità.
Per quanto riguarda la compatibilità tra la pensione di vecchiaia e la pensione di inabilità, le due misure possono essere percepite assieme, a patto che si rispettino i requisiti reddituali previsti per il riconoscimento della pensione di inabilità (reddito non superiore a 17.920 euro annui).
Infine, per ciò che concerne l’accompagnamento, essendo questa una prestazione di tipo assistenziale, erogata a prescindere dall’età e dal reddito del richiedente, la misura è pienamente compatibile con la pensione di invalidità.
Quindi, per completare il discorso: il nostro lettore, se dovesse presentare domanda per la pensione di vecchiaia, non perderà assolutamente il diritto all’accompagnamento, mentre per ricevere anche la pensione di inabilità dovrà rientrare nei parametri reddituali previsti dal nostro ordinamento.
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Pensione di vecchiaia cumulabile con le prestazioni di invalidità: requisiti pensione inabilità
Dopo aver risposto alla domanda sulla pensione di vecchiaia cumulabile con le prestazioni di invalidità, vediamo a chi spettano pensione di inabilità e accompagnamento.
La pensione di inabilità è una prestazione economica, erogata dall’INPS a domanda, ai soggetti a cui è stata riconosciuta una inabilità lavorativa totale (100%) e permanente, che versano in uno stato economico deficitario.
Spetta agli invalidi totali di età compresa tra i 18 e i 67 anni, con un reddito personale non superiore a 17.920 euro annui. L’importo mensile, per 13 mensilità, è di 313,91 euro.
Per richiederla, occorre avere:
- cittadinanza italiana
- per i cittadini stranieri comunitari: iscrizione all’anagrafe del comune di residenza;
- per i cittadini stranieri extracomunitari: permesso di soggiorno di almeno un anno (art. 41 TU immigrazione);
- residenza stabile e abituale sul territorio nazionale.

Pensione di vecchiaia cumulabile con le prestazioni di invalidità: requisiti accompagnamento
L’indennità di accompagnamento è una prestazione di assistenza, non reversibile, che spetta alle persone totalmente inabili (100% di invalidità), impossibilitati a deambulare senza accompagnatore o non in grado di compiere atti quotidiani della vita, come mangiare, vestirsi o lavarsi, senza un’assistenza continua.
L’indennità viene erogata ai:
- cittadini italiani;
- cittadini comunitari residenti in Italia;
- cittadini extracomunitari in possesso del permesso di soggiorno Ce per soggiornanti di lungo periodo;
- residenti stabilmente nel nostro territorio.
Non sono previsti limiti anagrafici e reddituali. È necessario essere riconosciuti invalidi totali e non autosufficienti.
L’importo dell’indennità di accompagnamento per il 2023 è di 527,16 euro al mese, per 12 mensilità (non è prevista la tredicesima).
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