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Pensione di invalidità ai cittadini stranieri: come funziona

Pensione di invalidità: vediamo se il trattamento spetta anche ai cittadini stranieri, quali requisiti sono necessari e come richiederlo.
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4/10/23

I cittadini stranieri possono richiedere la pensione di invalidità in Italia? Quali sono i requisiti per accedervi? Come presentare domanda? (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).

La pensione d’invalidità è riconosciuta ai lavoratori non in grado di svolgere un’attività lavorativa per una patologia congenita o acquisita con percentuale di invalidità tra il 74% e il 100%.

Ma questo riconoscimento vale anche ai cittadini stranieri? Alcune sentenze della Corte Costituzionale ci chiariscono se i cittadini stranieri possono richiedere la prestazione, anche senza permesso di soggiorno.

Indice

Pensione di invalidità ai cittadini stranieri: con carta di soggiorno?

L’argomento in merito alla pensione di invalidità ai cittadini stranieri non è molto chiaro a tutti, anche perché la stessa normativa fa delle distinzioni tra cittadini italiani, comunitari ed extracomunitari, sia per quanto riguarda le prestazioni previdenziali che per quelle assistenziali.

La pensione d’invalidità, in particolare, è un assegno di assistenza erogato dall’Inps ai cittadini residenti in Italia, anche se stranieri.

Per ottenere la residenza in Italia, però, è necessario che ci sia una permanenza di almeno cinque anni sul territorio, e il possesso della carta o permesso di soggiorno.

Quindi, per riassumere: la pensione di invalidità non è subordinata alla nazionalità del richiedente. Basta infatti il documento che consente di vivere in Italia e tutti possono accedere a questo trattamento assistenziale.

Uno straniero munito di permesso di soggiorno può quindi richiedere questa prestazione, anche se una sentenza della Corte Costituzionale ha emesso un giudizio proprio in merito al possesso della carta di soggiorno, come ti spiegheremo a breve.

Prima però cerchiamo di capire cos’è il permesso di soggiorno e a cosa dà diritto.

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Pensione di invalidità a cittadini stranieri: cos’è il permesso di soggiorno e a cosa dà diritto

Quindi, uno dei requisiti per ottenere la pensione di invalidità per cittadini stranieri è il possesso del permesso di soggiorno.

Il permesso o carta di soggiorno è un documento che dà diritto al soggiorno illimitato nel nostro Paese. Il permesso di soggiorno di lungo periodo, che un tempo si chiamava carta di soggiorno, si può ottenere dopo 5 anni di permanenza in Italia, come ti abbiamo già anticipato.

L’Inps, ha sempre collegato questi 5 anni di presenza minima in Italia alla possibilità di concedere la pensione di invalidità a stranieri.

Tuttavia, pur se l’interpretazione dell’Inps è più che legittima, questa viola il principio di uguaglianza tra cittadini di diversa nazionalità di fronte alle misure assistenziali: e la pensione di invalidità è proprio un trattamento assistenziale.

È proprio su questo principio che si è più volte espressa anche la Corte Costituzionale, che ha stabilito che non si può negare né la pensione di invalidità e né l’indennità di accompagnamento agli stranieri soggiornanti in Italia, cioè anche con permessi brevi.

Andiamo a questo punto a conoscere le sentenze della Corte Costituzionale.

Quali sono i casi che prevedono la sospensione della pensione di invalidità? Li elenchiamo in questo ampio approfondimento sul tema.

Pensione di invalidità: i cittadini stranieri possono richiederla anche senza permesso di soggiorno

La legge 12 giugno 1984 n. 222 stabilisce che la pensione d’invalidità può essere richiesta sia dai cittadini italiani che da quelli stranieri.

La sentenza della Corte Costituzionale 11/2009, poi, ha determinato che non occorre il permesso di soggiorno CE per ottenere la pensione di invalidità.

Un’altra sentenza della Corte Costituzionale del 14 marzo 2012, ha definito che sarebbe discriminatorio non riconoscere l’invalidità civile agli stranieri presenti sul territorio italiano in modo regolare, solo per il fatto di non aver maturato i tempi di permanenza sul nostro territorio per avere la carta di soggiorno.

Se il cittadino straniero lavora e paga le tasse, infatti, per la Corte Costituzionale non deve essere escluso da una forma di assistenza primaria come l’assegno di invalidità.

Con la Sentenza della Corte Costituzionale n. 40 dell’11 marzo 2023, si richiede almeno un anno di permanenza sul territorio al cittadino straniero che richiede il riconoscimento dell’invalidità: quindi, non più 5 anni ma 1 solo.

La Corte Costituzionale ha richiamato la sentenza 30 luglio 2008, n. 306 sul diritto dell’indennità di accompagnamento agli stranieri disabili, in cui i principali motivi di quella decisione coincidevano con l’irragionevolezza della legge n. 388/2000 e la disparità di trattamento che determina tra persone italiane e persone straniere legalmente e non occasionalmente soggiornanti in Italia.

Gli stessi motivi, secondo la Corte Costituzionale, sussistono riguardo alla pensione di invalidità ai cittadini stranieri.

Ecco la motivazione della Corte di Cassazione:

Mentre, infatti, l’indennità di accompagnamento è concessa per il solo fatto della minorazione, senza che le condizioni reddituali vengano in alcun modo considerate, la pensione di invalidità è preclusa alla titolarità di un reddito superiore a una misura fissata per legge. La subordinazione dell’attribuzione di tale prestazione al possesso, da parte dello straniero, di un titolo di soggiorno il cui rilascio presuppone il godimento di un reddito, rende ancora più rilevante l’intrinseca irragionevolezza del complesso normativo in scrutinio”.

Sintetizzando e semplificando: i cittadini stranieri in Italia hanno diritto alla pensione d’invalidità se lavorano e pagano le tasse in Italia da almeno un anno, anche se non hanno maturato i tempi per ottenere il permesso di soggiorno di lungo periodo.

Quali sono i requisiti che devono avere i cittadini stranieri per richiedere la pensione di invalidità? Ne parliamo nel prossimo paragrafo.

Scopri quanto si prende con una pensione di invalidità civile e che differenza c’è con altre prestazioni per l’invalidità.

Pensione di invalidità
Pensione di invalidità ai cittadini stranieri: come funziona

Pensione di invalidità ai cittadini stranieri: i requisiti

I cittadini stranieri, a parte la permanenza in territorio da almeno un anno, per ottenere la pensione di invalidità devono dimostrare gli stessi requisiti richiesti ai cittadini italiani.

Il trattamento assistenziale spetta alle persone con un’invalidità civile riconosciuta del 100% (quindi inabili al lavoro) e con un reddito personale annuo non superiore a 17.050,42 euro (5010,20 euro per invalidi parziali e minori).

La misura è erogata su domanda. Per avviare la procedura per l’ottenimento della pensione di invalidità è necessario recarsi dal medico curante, che inoltrerà un certificato introduttivo all’INPS, in via telematica, rilasciando un numero di protocollo al richiedente, da utilizzare al momento della presentazione della domanda.

Entro 90 giorni il richiedente dovrà inoltrare regolare domanda all’INPS che, tramite raccomandata, comunicherà la data, il luogo e l’orario in cui il soggetto dovrà sottoporsi a visita medica, effettuata dall’apposita commissione medica dell’Asl integrata da un medico dell’INPS.

Al termine del controllo, la commissione medica rilascerà un verbale, inviato in duplice copia al paziente, sul quale verrà indicata la percentuale di invalidità civile riconosciuta.

In base al punteggio assegnato, il nostro ordinamento prevede la concessione di agevolazioni sanitarie, lavorative e fiscali, fino all’erogazione di una prestazione economica: l’assegno mensile di assistenza, per gli invalidi dal 74 al 99%, e, appunto, la pensione di invalidità, per gli inabili totali (100%).

Nel 2022, l’importo della pensione di invalidità è di 291,69 euro al mese, per 13 mensilità (ciechi parziali 215,35 euro; ciechi assoluti 315,45 euro).

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