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Le malattie rare sono patologie che colpiscono un numero limitato di persone, spesso meno di 5 su 10.000 abitanti. Queste patologie sono caratterizzate da una grande eterogeneità, non solo per quanto riguarda i sintomi e le complicanze, ma anche per le modalità di diagnosi e di cura. Questo rende spesso difficile per i pazienti affetti da malattie rare trovare un supporto adeguato e ricevere le cure di cui hanno bisogno.
Tra i pazienti con malattie rare ci sono anche lavoratori che spesso devono affrontare difficoltà nel lavoro a causa della loro condizione. Tuttavia, questi lavoratori hanno diritti, tutele e agevolazioni specifiche che possono aiutarli a gestire al meglio la loro condizione e a mantenere il loro lavoro.
In questo articolo, esploreremo i diritti, le tutele e le agevolazioni che i lavoratori con malattie rare possono usufruire per proteggere i loro interessi e migliorare la loro qualità di vita lavorativa.
INDICE:
- Lavoratori con malattie rare: quali sono i diritti e le tutele?
- Lavoratori con malattie rare: la priorità nella scelta delle sede di lavoro
- Lavoratori con malattie rare: l’assegnazione a mansioni adeguate
- Lavoratori con malattie rare: l’esonero dal lavoro notturno
- Lavoratori con malattie rare: la revisione degli orari di lavoro
- Lavoratori con malattie rare: il telelavoro
- Lavoratori con malattie rare: le assenze giustificate
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Lavoratori con malattie rare: quali sono i diritti e le tutele?
Una delle difficoltà che i lavoratori con malattie rare possono incontrare nella loro vita lavorativa è la necessità di affrontare una serie di ostacoli, come la richiesta di modifiche al reparto o alle mansioni, la revisione dell’orario di lavoro e la valutazione delle possibilità di telelavoro, tra le altre cose.
In Italia esistono agevolazioni specifiche per i pazienti affetti da malattie rare, ma spesso dipendono dal riconoscimento dell’invalidità civile in base alla patologia e dagli accordi previsti nel contratto collettivo nazionale di categoria.
Il primo passo che il paziente deve fare per accedere a tutte queste agevolazioni è quindi avviare l’iter per ottenere il riconoscimento dell’invalidità civile.
Il riconoscimento di una percentuale d’invalidità superiore al 45% garantisce automaticamente il diritto all’inserimento nelle liste di collocamento mirato.
Inoltre, con una percentuale d’invalidità superiore al 50%, il lavoratore ha diritto a un periodo di congedo per cure fino a 30 giorni all’anno.
In base alla Legge n. 68 del 12 marzo 1999 “Norme per il diritto al lavoro dei disabili”, ogni paziente affetto da malattia rara che sia in grado di svolgere attività lavorativa è tutelato nello svolgimento delle proprie mansioni compatibilmente alla propria patologia.
Di seguito vediamo più nello specifico quali sono le agevolazioni sul luogo di lavoro per i lavoratori con malattie rare.
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Lavoratori con malattie rare: la priorità nella scelta delle sede di lavoro
Nel caso di impiego pubblico, se al paziente affetto da malattia rara è stata riconosciuta un’invalidità civile superiore al 67%, ha il diritto di scegliere la sede di lavoro più vicina al proprio domicilio, tra quelle disponibili, sia in fase di primo collocamento che di trasferimento.
Nel caso in cui sia riconosciuto un handicap grave, il trasferimento nella sede di lavoro più vicina è automatico, sia nel settore pubblico che in quello privato. In questo caso, il diritto al trasferimento nella sede di lavoro più vicina può essere esteso anche al familiare che si occupa del paziente.
Lavoratori con malattie rare: l’assegnazione a mansioni adeguate
Il lavoratore affetto da malattia rara e assunto in quota categorie protette ha il diritto di essere assegnato a mansioni adeguate alle sue capacità lavorative. Si tratta di lavoratori con un’invalidità civile superiore al 45%.
La compatibilità tra le mansioni assegnate e le condizioni di salute del malato raro sono stabilite da una Commissione operante presso le ASL territoriali. Questa Commissione può essere convocata sia dal datore di lavoro che dal lavoratore stesso.
Se, nel corso del periodo di assunzione, le condizioni di salute del lavoratore dovessero peggiorate, con conseguente riduzione o modifica delle sue capacità lavorative, il malato ha diritto di essere assegnato a mansioni equivalenti o anche inferiori, purché compatibili con lo stato di salute.
In ogni caso, il lavoratore deve mantenere il trattamento economico corrispondente alle mansioni di provenienza. Solo nel caso in cui nel luogo di lavoro non ci siano mansioni adatte alle capacità lavorative residue del lavoratore invalido, la normativa prevede la risoluzione del contratto.
Lavoratori con malattie rare: l’esonero dal lavoro notturno
Come già analizzato in precedenza, un dipendente che soffra di una rara patologia oncologica può chiedere di essere esentato dal lavoro notturno.
Tuttavia, per ottenere tale esenzione, è necessario presentare un certificato medico che attesti l’incapacità del dipendente di svolgere tale tipo di lavoro. Questo certificato deve essere rilasciato da un medico competente o da una struttura sanitaria pubblica.
Inoltre, un dipendente che si prende cura di una persona con una disabilità grave ha il diritto di evitare di lavorare durante i turni notturni.
Lavoratori con malattie rare: la revisione degli orari di lavoro
Nel contesto delle malattie rare, un individuo malato che desidera continuare a lavorare durante il trattamento può richiedere forme di flessibilità al fine di conciliare le esigenze di cura con quelle del lavoro. Una soluzione potrebbe essere l’opzione di lavoro a tempo parziale.
Il dipendente ha il diritto di richiedere e ottenere dal datore di lavoro una riduzione dell’orario di lavoro mantenendo il proprio posto di lavoro. Questo potrebbe essere particolarmente utile fino a quando le condizioni di salute del dipendente non migliorano e non gli consentono di riprendere l’orario di lavoro normale.

Lavoratori con malattie rare: il telelavoro
In alcuni casi, una soluzione più radicale per conciliare il lavoro con le esigenze di cura può essere quella di svolgere le proprie attività lavorative da remoto, tipicamente dal proprio domicilio.
In questo modo, il dipendente rimane funzionalmente e strutturalmente connesso all’azienda attraverso l’uso di strumenti informatici e telematici.
Lavoratori con malattie rare: le assenze giustificate
Se un lavoratore affetto da una malattia rara deve sottoporsi a una terapia salvavita durante l’attività lavorativa, ha diritto a giorni di ricovero o di day hospital che non vanno ad accumularsi a quelli previsti dal periodo di comporto (il periodo durante il quale è vietato il licenziamento). Questo significa che il lavoratore non può essere licenziato o vedersi decurtare lo stipendio se supera il tetto del periodo di comporto a causa delle assenze dovute alle terapie.
Tuttavia, i dettagli specifici dipendono dai Contratti Collettivi Nazionali, sia per il settore pubblico che per quello privato. I CCNL spesso prevedono la possibilità di mantenere il posto di lavoro anche nei casi in cui l’assenza per malattia determini il superamento del periodo di comporto.
In caso contrario, il lavoratore affetto da malattia rara ha diritto ad alcuni giorni di aspettativa non retribuita per motivi di salute e di cure.
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