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Emergenza Alzheimer in Italia: in pochi anni casi triplicati

Emergenza Alzheimer in Italia: in pochi anni i casi potrebbero triplicare con conseguenze disastrose dal punto di vista sociale e sanitario. La patologia si sta diffondendo a causa di diversi fattori di rischio, compreso lo smog. Bisognerebbe intervenire subito. Come subito dovrebbero essere adottate misure più incisive per aiutare i pazienti e chi se ne prende cura.
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26/9/23

Emergenza Alzheimer in Italia anche a causa di fattori di rischio come lo smog. I dati sono molto preoccupanti: oggi in Italia soffrono di questa patologia circa 650mila persone. Nel 2050 potrebbero essere 2,3 milioni. Ma siamo ancora in tempo per evitare un disastro sociale e sanitario: bisogna intervenire sui fattori di rischio per la demenza e adottare strategie per contrastarne la diffusione. (scopri le ultime notizie su Legge 104, invalidità civile, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Emergenza Alzheimer in Italia: fattori di rischio

L’inquinamento atmosferico, insieme ad altri comportamenti e stili di vita, emerge come uno dei fattori di rischio collegati all’incremento dei casi di Alzheimer.

La correlazione tra smog e Alzheimer

Lo smog e l’inquinamento atmosferico sono stati identificati come possibili cause del crescente numero di persone affette da Alzheimer in Italia. Questa correlazione pone l’attenzione sulla qualità dell’aria nelle nostre città e sulla necessità di interventi ambientali immediati.

I 12 principali fattori di rischio

La Lancet Commission on dementia prevention, intervention, and care’ ha evidenziato 12 principali fattori di rischio associati alla demenza. Vediamoli in questa tabella:

Fattori di RischioDettagli
FonteLancet Commission on dementia prevention, intervention, and care
1. Inattività fisica
2. Fumo
3. Consumo eccessivo di alcol
4. Traumi cranici
5. Isolamento sociale
6. Obesità
7. Ipertensione
8. Diabete
9. Depressione
10. Problemi di udito
11. Bassi livelli di istruzione
12. Inquinamento
Effetto dell’interventoRiduzione potenziale fino al 40% dei casi di Alzheimer se si interviene su questi fattori

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Statistica dell’Alzheimer in Italia

Le cifre relative all’Alzheimer nel nostro paese sono preoccupanti e mostrano la necessità di un’azione decisa.

Un quadro preoccupante

L’Emergenza Alzheimer in Italia si fa sempre più sentire. Una delle principali cause è legata, come accennato, ai fattori di rischio. Le statistiche riguardo all’Alzheimer in Italia sono queste:

  • Oggi: circa 650.000 persone sono affette da questa malattia.
  • Proiezione per il 2050: i malati potrebbero aumentare fino a 2,3 milioni.

Costi e oneri

La spesa per l’assistenza e il trattamento dell’Alzheimer è significativa. Si stima un costo annuo di oltre 15 miliardi di euro, di cui l’80% grava sulle famiglie dei pazienti e sui caregiver, mettendo a dura prova le risorse economiche e l’equilibrio socio-familiare.

Questa tabella può facilitare la comprensione del problema, vengono anche indicate le persone che si occupano dell’assistenza:

CategoriaDati
Tipologia di demenza più diffusaAlzheimer
Caratteristica della malattiaArticolata e richiede un approccio multidisciplinare
Tendenza dei numeriIn costante crescita
Nuovi casi di demenza ogni annoCirca 150.000
Nuovi casi di Alzheimer diagnosticati all’annoCirca 70.000
Totale casi di AlzheimerCirca 650.000
Dove vengono curati i malatiA casa per quasi tutta la durata della malattia
Numero di persone coinvolte nell’assistenzaCirca 3 milioni
Genere predominante nell’assistenzaDonne
Costo annuo della malattia di AlzheimerOltre 15 miliardi di euro
Percentuale di costi diretti e indirettiCirca l’80% pesa su famiglia e caregiver
Fonte: AIMA, Associazione Italiana Malattia di Alzheimer.

Il contesto mondiale

Il problema non è circoscritto solo al nostro paese. Anche a livello globale l’Alzheimer rappresenta una sfida.

Un’epidemia globale

Oggi, ci sono circa 55 milioni di persone affette da demenza nel mondo, con previsioni di crescita esponenziale nei prossimi decenni. Questi numeri impongono una riflessione su strategie di prevenzione, diagnosi precoce e interventi terapeutici a livello internazionale.

La difficoltà nella diagnosi

La strada per una diagnosi di Alzheimer non è semplice. Prendiamo l’esempio di Anna. A 75 anni, Anna inizia a mostrare segni di confusione. Dimentica parole di uso comune e ripete le stesse frasi. Le ciabatte? Nel frigorifero. Maria non è più la stessa e la sua famiglia inizia a notare questi cambiamenti. E, come molti, pensano che “sarà l’età”.

Ma l’Alzheimer è più di “solo l’età”. Quando la figlia Marta parla al medico di famiglia, inizia un lungo viaggio per trovare una diagnosi.

Il percorso ad ostacoli verso la diagnosi

Mario Possenti, esperto della Federazione Alzheimer Italia, spiega che i primi sintomi sono spesso trascurati. Ma quando diventano gravi, inizia un iter diagnostico lungo e complesso. Ecco perché:

  • Non esiste un test specifico per l’Alzheimer.
  • La diagnosi avviene attraverso molte visite e esami.
  • La diagnosi definitiva può essere confermata solo post mortem.

Il principale problema? L’attesa. Per una diagnosi, è necessario andare al CDCD (Centro Disturbi Cognitivi e Demenze). Ma il tempo medio di attesa è di sei mesi.

L’importanza dei CDCD e la lotta contro il tempo

Sei mesi possono sembrare pochi, ma per una famiglia che affronta l’Alzheimer, ogni giorno conta. E, purtroppo, ci sono problemi con i CDCD:

  • Sono troppo pochi.
  • Hanno orari limitati.
  • Mancano di risorse e personale.

Questi limiti ritardano la diagnosi e rendono più difficile l’assistenza ai pazienti e alle famiglie. E alcune zone dell’Italia soffrono ancora di più di questa mancanza di risorse.

La Legge 104 e le sue limitazioni

La Legge 104 offre alcuni supporti ai malati e alle loro famiglie, ma non è sufficiente. Infatti, molte volte, i pazienti e le loro famiglie incontrano problemi dovuti a un vuoto legislativo.

Ad esempio, la legge fornisce poche ore di permessi retribuiti ai parenti, ma spesso nega l’indennità di accompagnamento. Questo perché l’Alzheimer, pur essendo una malattia complessa, viene spesso valutato solo dal punto di vista della capacità di camminare, trascurando altri sintomi.

Le fasi dell’Alzheimer

La malattia dell’Alzheimer ha diverse fasi:

  1. Fase iniziale: caratterizzata da disturbi della memoria e, a volte, del linguaggio.
  2. Fase intermedia: in cui il paziente perde progressivamente l’autonomia e potrebbe sperimentare allucinazioni.
  3. Fase severa: in cui il paziente perde completamente l’autonomia e ha bisogno di assistenza costante.

È importante ricordare che ogni individuo vive la malattia in modo diverso e le fasi possono sovrapporsi.

Ci sono delle buone abitudini per il cervello che possono aiutare a prevenire l’Alzheimer.

Trattamenti farmacologici

Anche se l’Alzheimer non è curabile, ci sono farmaci che possono aiutare a gestire i sintomi. Negli anni ’70, sono state scoperte le prime informazioni sulle basi biologiche della malattia. Da allora, sono stati sviluppati vari farmaci, con l’approvazione degli inibitori dell’acetilcolinoesterasi in Italia nel 2000.

Al momento, sebbene ci siano stati molti progressi nella ricerca, non tutti i farmaci sono clinicamente utili. Tuttavia, c’è speranza con nuovi farmaci come il lecanemab, approvato negli USA, che può rallentare la progressione della malattia.

Nuove terapie in vista

Le nuove terapie stanno suscitando grande interesse. Negli ultimi anni, sono stati introdotti i primi farmaci mirati a combattere le placche amiloidi, che sono ritenute responsabili del declino cognitivo. Anche se non curano completamente la malattia, possono rallentare la sua progressione e migliorare la vita dei pazienti.

Emergenza Alzheimer in Italia: in pochi anni casi triplicati
Nella foto un anziano affetto da Alzheimer con suo figlio.

FAQ (domande e risposte)

Perché si parla di emergenza Alzheimer in Italia?

In Italia, si parla di emergenza Alzheimer a causa dell’aumento dei casi diagnosticati di questa malattia e dei fattori di rischio associati, come l’inquinamento. Si prevede un significativo aumento dei malati nei prossimi anni, il che potrebbe portare a un disastro sociale e sanitario se non vengono adottate misure preventive appropriate.

Quanti malati ci sono e quanti ce ne saranno nei prossimi anni?

Attualmente, in Italia ci sono circa 650.000 persone che soffrono di Alzheimer. Si stima che il numero di persone affette da questa malattia potrebbe raggiungere 2,3 milioni entro il 2050. Ogni anno vengono diagnosticati circa 70.000 nuovi casi di Alzheimer.

Quali sono i fattori di rischio che incidono sull’Alzheimer?

Secondo l’analisi della ‘Lancet Commission on dementia prevention, intervention, and care’ del 2000, ci sono 12 principali fattori di rischio per la demenza: inattività fisica, fumo, consumo di alcol, lesioni alla testa, contatti sociali poco frequenti, obesità, ipertensione, diabete, depressione, disturbi dell’udito, scarsi livelli di istruzione e inquinamento.

Quali sono i diritti per chi soffre di Alzheimer e per i loro pazienti?

La legge 104 consente ai parenti dei malati di Alzheimer di ottenere permessi retribuiti di poche ore. Tuttavia, spesso l’indennità di accompagnamento viene negata inizialmente poiché tende a valutare esclusivamente le capacità deambulatorie del paziente, trascurando la complessità multidimensionale della malattia.

Quali farmaci sono indicati per chi soffre di Alzheimer?

Attualmente, la malattia di Alzheimer non è curabile. Tuttavia, esistono farmaci che possono migliorare alcuni sintomi. I primi farmaci clinicamente approvati in Italia sono gli inibitori dell’acetilcolinoesterasi (donepezil, rivastigmina, galantamina), introdotti nel 2000. Nel 2003, si è aggiunto anche la memantina.

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