Come scaricare i costi della badante

In questa guida descriviamo come scaricare i costi della badante, le spese detraibili e i contributi deducibili.
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4/10/23

Assumere una badante per un parente con disabilità o non autosufficiente ha dei costi non indifferenti. Ecco perché in questo articolo vedremo come scaricare i costi della badante, sia dal punto di vista delle spese detraibili sia dal punto di vista dei contributi deducibili dal reddito (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le altre guide complete di IED. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).

Sull’argomento dell’assistenza potresti trovare interessante un articolo su quante ore di riposo ha diritto una badante convivente; o su quali contributi ha diritto un invalido per pagare la badante; o ancora: quanto costa assumere una badante convivente?

Indice

Come scaricare i costi della badante: detraibilità e deducibilità

Quando si assume una badante o un altro tipo di collaboratore domestico (per esempio un colf), il datore di lavoro affronta delle spese significative. Fortunatamente secondo il nostro ordinamento, questi costi possono essere parzialmente recuperati grazie alla detrazione delle spese per badanti che si occupano di persone non autosufficienti e la deduzione dei contributi versati per le spese dei lavoratori domestici.

Tuttavia, prima di addentrarci in maniera approfondita in questo argomento, è bene innanzitutto capire qual è la differenza tra spese deducibili e spese detraibili. Dunque, nella compilazione della dichiarazione dei redditi o del 730, si parla di spese:

  • deducibili, ossia le spese che vengono sottratte dal reddito lordo, prima di calcolare le tasse;
  • detraibili, ossia le spese che si sottraggono dall’imposta da versare, la quale è calcolata sul reddito imponibile (solitamente non si detrae il 100% ma una percentuale del 19% per le principali tipologie).

Quindi, se un datore di lavoro ha sostenuto sia delle spese deducibili sia delle spese detraibili, vengono prima sottratte le spese deducibili e poi, sull’imposta lorda sarà sottratta una percentuale delle spese detraibili.

Nei prossimi paragrafi vedremo innanzitutto come funziona la detraibilità delle spese per badanti e poi quali sono i contributi deducibili dal reddito e i limiti previsti in entrambi i casi.

Leggi anche come cercare una badante senza agenzia e quali qualità deve avere una collaboratrice domestica che svolge un ruolo di assistenza a persone con disabilità.

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Come scaricare i costi della badante: come funziona la detrazione delle spese

Per sapere come scaricare i costi della badante, iniziamo approfondendo come funziona la detrazione dei costi di gestione di una badante.

Dunque, il datore di lavoro può detrarre dall’Irpef il 19% delle spese sostenute solo ed esclusivamente per gli addetti all’assistenza personale del disabile non autosufficiente.

Ricordiamo che quando si parla di non autosufficienza, ci si riferisce a quella situazione in cui una persona non può svolgere le comuni attività della vita quotidiana o proprie della sua età senza l’aiuto di un’altra persona. Per esempio, tra queste attività rientrano la capacità di nutrirsi, espletare le proprie funzioni fisiologiche, vestirsi, lavarsi o deambulare autonomamente.

Lo stato di non autosufficienza deve essere attestato da una certificazione medica, in cui si dichiara il tipo di patologia del disabile da assistere. Oltre alla condizione di non autosufficienza, ci sono altre condizioni da rispettare per usufruire della detrazione del 19%, e cioè:

  • la detrazione spetta alla persona che ha sostenuto la spesa per un importo massimo di 2.100 euro all’anno;
  • per usufruire della detrazione del 19% delle spese sostenute, è necessario avere un reddito complessivo non superiore a 40mila euro. Questo limite reddituale deve tener conto anche dei redditi assoggettati a imposta sostitutiva, come la cedolare secca.

La detrazione spetta al soggetto non autosufficiente o ai familiari che affrontano la spesa. Specifichiamo che non deve essere per forza il datore di lavoro a richiedere la detrazione, ma anche un altro familiare del disabile. Inoltre, si può usufruire della detrazione del 19% anche quando l’assistenza è resa da queste strutture:

  • una casa di cura o di riposo;
  • una cooperativa di servizi;
  • un’agenzia interinale.

Nel prossimo paragrafo vediamo quali sono le spese detraibili per gli addetti all’assistenza personale e quali le spese non ammesse dalla detrazione.

Come scaricare i costi della badante: spese ammesse e limiti di detraibilità

Nel paragrafo precedente abbiamo visto come scaricare i costi della badante attraverso la detrazione del 19% delle spese sostenute per gli addetti all’assistenza familiare, come badanti che si occupano di un disabile non autosufficiente.

La detrazione spetta non solo per le spese sostenute in caso di assunzione di una badante, ma anche quando l’assistenza è resa da altri enti, per esempio case di cura o di riposo, cooperative di servizi o agenzie interinali.

Invece, non sono ammesse nella detrazione:

  • le spese sostenute per i lavoratori domestici (per esempio, i colf) che hanno un inquadramento contrattuale diverso dagli addetti all’assistenza personale;
  • i contributi previdenziali che sono deducibili dal reddito ai sensi dell’art. 10, comma 2, del TUIR che vanno indicati nel rigo E23.

Inoltre, come abbiamo anticipato anche nel paragrafo precedente, la detrazione spetta per un massimo di spesa di 2.100 euro. Quindi, se più persone hanno contribuito alla spesa per l’assistenza allo stesso familiare, questo limite di detraibilità va ripartito tra le persone che hanno sostenuto la spesa.

Infine, per ottenere l’agevolazione fiscale, oltre alla certificazione medica che attesti lo stato di non autosufficienza del disabile, è necessario anche possedere le ricevute delle retribuzioni erogate, firmate dall’assistente familiare.

Come scaricare i costi della badante

Come scaricare i costi della badante: quali sono i contributi deducibili

Finora abbiamo visto come scaricare i costi della badante dal punto di vista delle spese detraibili, rivolte solo ed esclusivamente all’assistenza personale di disabili non autosufficienti. Adesso invece, vediamo brevemente come funzionano le spede deducibili.

Dunque, nella dichiarazione dei redditi sono deducibili contributi previdenziali e assistenziali versati dai datori di lavoro per:

  • addetti ai servizi domestici come: colf, autisti, giardinieri, e così via;
  • addetti all’assistenza personale o familiare come baby-sitter, badanti e assistenti delle persone anziane.

In particolare, questi contributi sono deducibili per la parte a carico del datore di lavoro per un importo massimo di 1.549,37 euro. Inoltre, è bene specificare che sono deducibili dal reddito le somme effettivamente versate nell’anno precedente applicando il cosiddetto principio di cassa, e cioè senza tener conto della competenza del trimestre.

La deduzione dei contributi è applicata anche in caso di contributi previdenziali sostenuti per una badante assunta tramite un’agenzia interinale, a patto che quest’ultima rilasci una certificazione in cui risultano gli importi pagati, i dati anagrafici, nonché il codice fiscale del soggetto che effettua il pagamento e del lavoratore.

Infine, per fruire dell’agevolazione sui contributi versati, è necessario essere in possesso delle ricevute di pagamento intestato all’INPS complete della parte informativa sul rapporto di lavoro domestico (ore trimestrali, retribuzione oraria effettiva, ecc.) ed eseguito con c/c postale e/o MAV (pagamento mediante avviso).

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