Studenti con DSA, quella legge non applicata

Studenti con DSA, quella legge non applicata per la tutela e i diritti dei ragazzi con disturbi specifici dell’apprendimento. Il sondaggio dell’Aid, tra alunni, genitori e docenti conferma i passi indietro che sono stati fatti in questi anni, ancora di più durante e dopo la pandemia. Cos’è che non funziona.
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25/9/23

Studenti con DSA, quella legge non applicata: parliamo della norma numero 170 dell’8 ottobre 2010, che ha riconosciuto diritti agli studenti affetti da disturbi specifici dell’apprendimento (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Studenti con DSA: cosa c’è da sapere?

Quella legge ha riconosciuto per la prima volta tutele scolastiche ai ragazzi con DSA. Ma come spesso accade, una buona legge non viene seguita da una corretta applicazione. Il risultato? Negli ultimi anni sono stati registrati significativi passi indietro

Lo conferma l’Associazione Italiana Dislessia, che ha effettuato un sondaggio nelle scuole italiane ascoltando studenti, genitori e insegnanti.

Proprio i genitori, hanno evidenziato il mancato rispetto da parte delle scuole del piano didattico personalizzato.

Il questionario lanciato da Aid è stato effettuato in forma anonima per tutelare la privacy.

Non si tratta di un sondaggio dal valore scientifico, ma è stato utile per comprendere a che punto è l’applicazione della legge e quali sono le maggiori difficoltà che vengono riscontrate nelle classi.

I risultati, come anticipato, dimostrano che c’è ancora tanto da fare. Troppo. E la situazione è peggiorata durante e dopo la pandemia.

L’esito del questionario ha anche convinto l’Aid della necessità di creare un Osservatorio nazionale sull’applicazione delle legge 170 del 2010. L’obiettivo è quello di fornire al ministero dell’Istruzione le informazioni e i dati indispensabili per  apportare quei correttivi che sono necessari per tutelare nelle scuole i ragazzi con disturbi specifici dell’apprendimento. 

Su questo argomento puoi leggere quali sono i diritti dei bambini con Dsa; c’è poi un post sulle agevolazioni per i ragazzi con Dsa e come richiederle; e infine ti segnaliamo un approfondimento che riguarda proprio la Legge 170.

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Studenti con DSA, i dati

Prima di entrare nel dettaglio della ricerca di Aid, è importante conoscere i dati sui ragazzi con Dsa nelle scuole italiane.

Si tratta di numeri importanti e che quindi restituiscono anche la gravità delle questioni che sono state sollevate dall’associazione. Vogliamo aggiungere, come postilla, che la situazione è seria anche per tutti gli altri bambini e ragazzi con fragilità: le scuole sono in affanno e non riescono a garantire la necessaria istruzione necessaria a questi studenti. Stiamo registrando casi su casi in tutta Italia. Spesso viene meno anche il concetto di inclusione.

Ma torniamo ai dati riferiti agli studenti con DSA. Ebbene in Italia sono circa 326.000, il 5,4% degli alunni complessivi.

Sono così suddivisi:

Tipologia di ScuolaNumero di StudentiPercentuale
Scuola Primaria48.0223%
Secondaria di Primo Grado107.3896.3%
Secondaria di Secondo Grado171.1376.3%
Totale326.5485.4%
La percentuale è riferita rispetto al numero complessivo di studenti

Ricordiamo infine quali sono i principali disturbi dell’apprendimento:

  • dislessia;
  • disgrafia;
  • disortografia;
  • discalculia.

Studenti con DSA, il sondaggio

Al sondaggio di Adi hanno partecipato:

  • 802 studenti;
  • 2.735 genitori;
  • 6.630 insegnanti.

Il 35% dei genitori e il 35% degli studenti ha dichiarato che i docenti non hanno una conoscenza adeguata dei disturbi specifici dell’apprendimento. E già questo è un risultato che si scontra con la corretta applicazione della normativa.

Ma non solo. I genitori hanno anche segnalato un’attenzione del tutto insufficiente da parte delle scuole nell’identificare i segnali di rischio di DSA, che infatti non sempre vengono segnalati alle famiglie.

Una insufficienza che di conseguenza si riverbera anche nell’incapacità di realizzare attività di potenziamento prima della diagnosi.

Studenti con DSA, il Piano didattico personalizzato

Il piano didattico personalizzato viene redatto quasi sempre dalle scuole (è un obbligo), il problema è un altro: le famiglie non sono coinvolte in modo adeguato nella stesura del documento e non sempre vengono rispettati i tempi previsti dalla normativa.

Gli studenti hanno invece confermato:

  • che quel piano non sempre viene rispettato;
  • solo il 50% ha avuto accesso agli strumenti e alle misure compensative richieste;
  • il 37 per cento ha avuto accesso solo ogni tanto;
  • il 53% non ha mai ricevuto dagli insegnanti gli strumenti compensativi.

Studenti con DSA, inclusione

Anche rispetto alle questioni relazionali le cose non vanno meglio:

  • il 75% degli studenti ha dichiarato di sentirsi diverso dagli altri e poco accolto all’interno della classe;
  • il 35% ha dichiarato di aver avuto voti più bassi rispetto a quelli che avrebbe meritato a causa degli strumenti compensativi.

Studenti con DSA, gli insegnanti

Queste difficoltà sono state confermate in parte dagli stessi insegnanti. Solo il 28% ha dichiarato di trovare nelle certificazioni mediche le indicazioni utili per la stesura del Pdp. 

Due terzi dei docenti hanno dichiarato di rispettare quello che era previsto nel Pdp, mentre hanno sostenuto di affiancare sempre (43,4%) o spesso (42,9%) lo studente nell’utilizzo degli strumenti compensativi.

Il 63% ha infine dichiarato di aver modificato la propria didattica per arrivare anche ai bambini e ai ragazzi con DSA.

Studenti con DSA, quella legge non applicata
Nella foto un bambino con un disturbo specifico dell’apprendimento.

Faq (domande e risposte)

Cosa sono i Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA)?

I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) sono classificati in quattro categorie principali:

  • Dislessia: è un disturbo specifico della lettura. Causa difficoltà nel decodificare il testo.
  • Disortografia: è un disturbo specifico della scrittura. Causa difficoltà nelle conoscenze ortografiche e nella competenza fonografica.
  • Disgrafia: è un disturbo specifico della grafia. Causa una difficoltà nell’abilità motoria della scrittura.
  • Discalculia: è un disturbo specifico dell’abilità di numero e calcolo. Causa una difficoltà nel comprendere e operare con i numeri.

Questi disturbi non sono malattie. Derivano da un diverso funzionamento del cervello. Sono innati e non transitori, persistendo per tutta la vita.

Si può ottenere la Legge 104 con la dislessia?

Ottenere la Legge 104 con la dislessia è difficile. Generalmente, la dislessia e altri disturbi dell’apprendimento non sono considerati paragonabili a una “difficoltà di apprendimento causata da una minorazione fisica, psichica o sensoriale”. Tuttavia, è possibile richiedere un insegnante di sostegno, anche se questa opzione presenta diverse controindicazioni.

Si può ottenere l’indennità di frequenza con la dislessia?

Sì, i genitori di ragazzi con dislessia o altri disturbi specifici dell’apprendimento possono richiedere l’indennità di frequenza. Questa indennità, poco più di 300 euro mensili, deve essere utilizzata per facilitare l’inserimento scolastico e sociale dei ragazzi fino al 18esimo anno di età.

Non basta avere una diagnosi certificata di DSA per avere diritto all’indennità di frequenza. L’accertamento deve essere effettuato dalla Commissione medica che si occupa del riconoscimento dell’invalidità civile. Questa commissione dovrà valutare la gravità del disturbo e verificare se le eventuali conseguenze siano così gravi da giustificare il riconoscimento dell’indennità di frequenza.

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