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La 104 si può prendere in due: come gestire i permessi

Recentemente è stata abolita la figura del referente unico e la 104 si può prendere in due. Ecco tutto quello che c'è da sapere.
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10/12/23

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Avrai sicuramente sentito parlare della Legge 104, la normativa che consente di assentarsi dal lavoro per assistere una persona con handicap grave.

Quello che forse non ti è chiaro è quanti familiari possono usufruire dei permessi della Legge 104 nel caso in cui si verifichi un caso di handicap grave in famiglia.

Ovvero: può richiedere i permessi solo un parente? Oppure se un familiare li ottiene dal datore di lavoro, gli altri membri del nucleo familiare sono esclusi da questo beneficio?

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La nuova norma estende questo diritto a tutti i parenti di primo grado (figlio, figlia, marito, moglie) e a chiunque viva nella stessa casa della persona disabile e se ne occupi quotidianamente.

Per richiedere questi giorni di assenza dal lavoro non sarà più necessario che il caregiver presenti un certificato che attesti la sua impossibilità a prendersi cura del malato, ma sarà sufficiente che questa situazione si verifichi all’interno del nucleo familiare.

Indice

La 104 si può prendere in due: chi può usufruire dei permessi?

Secondo la Legge 104/92, i lavoratori dipendenti hanno diritto a fruire di un congedo per assistere un familiare gravemente disabile.

Possono usufruire del congedo:

  • Il coniuge/unione civile/partner di fatto della persona disabile;
  • I parenti e i coniugi degli affini entro il secondo grado;
  • Il convivente di fatto;
  • I parenti di terzo grado se il genitore o il coniuge della persona disabile ha più di 65 anni o è disabile, deceduto o disperso.

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La 104 si può prendere in due: quanti familiari per lo stesso disabile?

In passato, il diritto di assentarsi dal lavoro per assistere un parente gravemente disabile era concesso a un solo dipendente.

Ciò significava che solo un familiare, scelto come unico referente, poteva beneficiare del congedo. L’unica eccezione era rappresentata dai genitori che potevano beneficiare del congedo previsto dalla Legge 104 se avevano un figlio gravemente disabile.

A partire dal 13 agosto 2022, invece, le modifiche normative consentono a più di un lavoratore di usufruire dei permessi Legge 104 per la stessa persona disabile. Si tratta di un cambiamento positivo che consentirà a più familiari di assistere una persona cara con disabilità grave.

È importante notare che il limite complessivo di tre giorni è ancora valido. Questo cambiamento renderà più facile per le famiglie assistere i propri cari con disabilità e contribuirà a migliorare la loro qualità di vita.

La 104 si può prendere in due: come funziona l’assistenza saltuaria?

Esiste la possibilità di assistenza saltuaria per la Legge 104. Consiste nella condivisione dell’assistenza alla persona disabile da parte del dipendente e di un’altra persona, come il figlio o il genitore. È il cosiddetto “caregiver sostitutivo”.

Entrambi possono usufruire della Legge 104 ma in forma ridotta, ovvero 1 giorno di permesso al mese (anziché 3 giorni) per ogni 10 giorni di assistenza continuativa.

La 104 si può prendere in due: potresti essere interessato anche alla Legge 104 con genitori separati o divorziati.

Per godere di questo beneficio, il sostituto deve presentare all’INPS e al datore di lavoro una richiesta scritta che contenga una dichiarazione di responsabilità e questi dati:

  • I motivi per i quali deve sostituire l’unico caregiver della persona disabile;
  • Il periodo o i periodi in cui deve prestare assistenza in sostituzione dell’assistente unico;
  • Il rapporto di parentela con la persona disabile;
  • Il tipo di assistenza da prestare alla persona disabile.
La 104 si può prendere in due
La 104 si può prendere in due?

La 104 si può prendere in due: quando i permessi sono cumulativi?

Nel caso di un lavoratore con handicap grave che usufruisce dei permessi della Legge 104, è possibile presentare domanda anche per assistere un altro parente con handicap grave.

Secondo una circolare dell’INPS, il lavoratore “può cumulare il godimento dei 3 giorni di permesso mensile per assistere il proprio familiare con handicap grave senza dover acquisire un parere medico-legale sulla propria capacità di far fronte alle esigenze di cura del familiare disabile”.

In questo modo, i lavoratori con disabilità grave possono continuare a prendersi cura dei propri cari, anche se essi stessi hanno bisogno di assistenza.

L’unica condizione alla possibilità di cumulare i permessi della Legge 104 è che all’interno del nucleo familiare non sia presente un altro parente non lavoratore in condizioni di prestare assistenza.

La 104 si può prendere in due: potresti essere interessato anche alle regole per il congedo in caso di figli non conviventi.

La 104 si può prendere in due: cosa succede se chi ne ha diritto si ammala?

Quando un dipendente che assiste un parente con grave disabilità si ammala, ha comunque diritto ai tre giorni di permesso al mese previsti dalla Legge 104.

Il permesso può essere fruito consecutivamente o cumulativamente e non c’è obbligo di rientro al lavoro tra il permesso per malattia e quello previsto dalla Legge 104.

Questa disposizione si applica indipendentemente dalla causa della malattia, sia essa dovuta alla fatica accumulata per l’assistenza, sia a fattori non correlati, come una brutta influenza o una gravidanza.

Pertanto, i dipendenti che assistono parenti gravemente disabili possono essere certi di non essere penalizzati se hanno bisogno di assentarsi per la propria salute.

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