Invalidità malati psichiatrici, le linee guida INPS

Invalidità malati psichiatrici, vediamo quali sono le linee guida INPS e su quali basi si imposta la valutazione. Su queste patologie non c’è stata spesso uniformità di giudizio. Vediamo nel dettaglio come vengono prese le decisioni e qual è la documentazione medica richiesta.
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23/9/23

Invalidità malati psichiatrici, verifichiamo quali sono le linee guida dell’INPS per determinare le condizioni delle persone che sono affette da queste patologie. (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).

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La questione merita un approfondimento e una valutazione. Il metro di giudizio rispetto alle malattie psichiatriche non è stato sempre uniforme e in qualche caso si è fatta una palese confusione tra disabilità fisica e mentale, riconoscendo più facilmente il primo disagio rispetto al secondo.

È il caso dell’indennità di accompagnamento. Viene riconosciuta anche a chi ha malattie neurologiche e mentali (gravi). Ma è stata necessaria una sentenza della Corte di Cassazione per mettere in chiaro aspetti che sembrano solo di buon senso, ma che sono stati ignorati a causa di una lettura eccessivamente burocratica delle norme.

I giudici dell’Alta Corte hanno stabilito che l’indennità di accompagnamento deve essere riconosciuta anche a chi soffre di patologie mentali ma è autonomo nel compiere gli atti quotidiani della vita (vestirsi, lavarsi, nutrirsi, assumere correttamente i farmaci prescritti). Perché queste persone hanno comunque la necessità di avere accanto la costante presenza di un accompagnatore: non sono infatti capaci di svolgere questi atti (della vita quotidiana) «nei tempi e nei modi appropriati» per salvaguardare la propria salute e la propria dignità personale.

In caso di stati patologici gravi o di carenze intellettive, chi soffre di queste patologie può avere consistenti limitazioni alla sfera «intellettiva, cognitiva o volitiva».

Insomma, per chiarire questo punto, c’è voluta la Cassazione (la sentenza è del 2016).

Ma vediamo quali sono le linee guida imposte dall’INPS e che sono seguite dalle Commissioni medico legali per stabilire la gravità delle minorazioni di carattere psichiatrico.

Potresti essere interessato a un post che spiega quali sono le malattie psichiche che danno diritto alla Legge 104; in un post abbiamo anche verificato come funziona la Legge 104 per il disturbo ossessivo compulsivo; e infine ti segnaliamo un articolo che parla dell’indennità di accompagnamento per chi soffre di depressione.

Invalidità malati psichiatrici: soggettività del paziente

Il primo passo per la valutazione di un cittadino che soffre di disturbi psichiatrici è quello di considerarlo nella sua soggettività. In pratica, alcuni pazienti, anche soffrendo della stessa patologia di altri, potrebbero manifestare sintomi o deficit diversi. In alcuni potrebbero essere evidenti, in altri assenti o quasi. 

Per questo motivo, nei criteri che sono stati disposti dall’istituto, c’è un preventivo colloquio con il cittadino. Sarà la base per la valutazione finale insieme, è chiaro, alla consultazione della certificazione medica che è stata consegnata.

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Invalidità malati psichiatrici: certificazione medica

La documentazione medica che viene consegnata ai membri della commissione medico legale che deve valutare il paziente è di grande rilevanza. Deve contenere:

  • certificazione specialistica psichiatrica, storica e recente;
  • valutazione psicologica, psicometrica e psicodiagnostica;
  • cartelle cliniche di ricoveri psichiatrici e pronto soccorso;
  • Provvedimenti di tutela giudiziale;
  • Scala per la valutazione globale del funzionamento (VGF) – Asse V del DSM IV;

Serve una approfondita certificazione firmata da uno specialista. Molto meglio se è stata sottoscritta da un professionista che opera in una struttura pubblica (o privata accreditata).

Le documentazioni più apprezzate sono quelle stilate dai medici che seguono costantemente il paziente. Come scritto nel paragrafo precedente hanno un peso determinante anche l’esame psicometrico e la valutazione psicodiagnostica.

Vediamo di cosa si tratta:

  • l’esame psicometrico (test psicometrico) consente di valutare questi aspetti:
    • il comportamento;
    • l’abilità mentale;
    • la conoscenza;
    • gli atteggiamenti;
    • le caratteristiche.

La valutazione psicodiagnostica permette di raccogliere elementi utili per orientare efficacemente il trattamento da somministrare al paziente. Vengono utilizzati per queste valutazioni:

  • interviste semistrutturate;
  • test a crocetta.

Invalidità malati psichiatrici: valutazione globale

Un altro elemento essenziale per la Commissione medica (così dispone l’INPS) è la Scala di valutazione globale del funzionamento. Si tratta di una scala numerica usata dagli specialisti della salute mentale. Serve a valutare il funzionamento sociale, lavorativo e psicologico di una persona rispetto ai diversi problemi della vita.

In questa scala i punteggi vanno da 100 (funzionamento estremamente elevato) a 1 (funzionamento gravemente compromesso).

Questo strumento può essere usato per valutare qualsiasi disturbo psichico.

La scala di valutazione funziona in questo modo:

  • 100/91: funzionamento superiore alla norma (nessun sintomo);
  • 90/81: sintomi assenti o minimo (ansia lieve prima di un esame). Socialmente efficiente;
  • 80/71: sintomi lievi e transitori (difficoltà a concentrarsi dopo una discussione), lieve alterazione del funzionamento sociale, occupazionale o scolastico;
  • 70/61: Alcuni sintomi lievi (umore depresso, insonnia) o qualche difficoltà nel funzionamento sociale, occupazionale, scolastico;
  • 60/51: sintomi moderati (affettività appiattita, attacchi di panico) o moderate difficoltà nel funzionamento sociale, occupazionale, scolastico;
  • 50/41: sintomi gravi (esempio: idee di suicidio, rituali ossessivi gravi, furti nei negozi) o qualsiasi grave alterazione nel funzionamento sociale, occupazionale, scolastico (nessun amico, incapacità a conservare un posto di lavoro;
  • 40/31: alterazione nel test di realtà o di comunicazione (eloquio a volte illogico, oscuro o non pertinente) o menomazioni gravi in alcune aree sociali e di relazione;
  • 30/21: comportamento influenzato da deliri e allucinazioni; o grave alterazione della comunicazione o della capacità di giudizio;
  • 20/11: c’è pericolo di far male a sé stessi o agli altri; a volte non riesce a comunicare o a mantenere l’igiene personale;
  • 10/1: persistente pericolo di far del male a sé stesso o agli altri; o grave gesto suicida; persistente incapacità di mantenere l’igiene personale.
Invalidità malati psichiatrici, le linee guida INPS
Invalidità malati psichiatrici, le linee guida INPS

Invalidità malati psichiatrici: patologie

Le patologie che vengono considerate dall’INPS sono molte. Alcune riguardano l’apparato neurologico, altre sono invece riferite all’apparato psichico.

Per l’apparato neurologico vengono prese patologie come:

  • Sclerosi Multipla;
  • Demenza;
  • Malattie Muscolari;
  • Malattie del SNC con compromissione della forza;
  • Malattia di Parkinson;
  • Epilessia;
  • Afasia;
  • Atassie;
  • Spina Bifida.

Per le patologie che interessano l’apparato psichico sono considerate:

  • Psicosi;
  • Psicosi schizofreniche;
  • Psicosi Affettive;
  • Disturbi nevrotici ed altri disturbi psichici;
  • Disturbi del comportamento alimentari;
  • Disturbi di personalità;
  • Disturbi psichici non psicotici da danno cerebrale;
  • Ritardo Mentale;
  • Disturbi amnesici;
  • Depressione maggiore;
  • Disturbo bipolare;
  • Paranoia.

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