Invalidità civile con l’ipertensione polmonare

Invalidità civile con l’ipertensione polmonare: quali sono i diritti per chi soffre della malattia che “toglie il respiro”. Un patologia molto grave che può portare al riconoscimento del 100 per cento di invalidità e alla Legge 104. Quali sono i sintomi, i fattori di rischio e le conseguenze.
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1/12/23

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L’ipertensione polmonare è una delle potenziali complicanze causate da cardiopatie congenite. Ma può essere anche primaria (non dipendere da altre patologie). Si verifica quando c’è una eccessiva pressione del sangue nelle arterie polmonari.

È una malattia grave che comporta per chi ne soffre la difficoltà nel compiere sforzi anche di lieve entità. Colpisce in particolare che ha una predisposizione a soffrire di insufficienza cardiaca.

L’Oms ha classificato 5 gruppi di ipertensione polmonare:

  • Gruppo I – Ipertensione polmonare arteriosa, che si suddivide in questi sottogruppi:
    • ipertensione polmonare idiopatica;
    • ipertensione polmonare ereditaria;
    • ipertensione polmonare indotta da farmaci o sostanze tossiche;
    • ipertensione polmonare persistente del neonato;
    • ipertensione polmonare associata ad altri stati patologici, come: ipertensione portale, infezione da HIV, malattie del tessuto connettivo ecc.
  • Gruppo II – Ipertensione polmonare causata da disfunzioni della parte sinistra del cuore. Le disfunzioni più frequenti interessano il ventricolo sinistro e le valvole mitralica e aortica.
  • Gruppo III – Ipertensione polmonare causata da patologie polmonari e ipossia cronica (carenza di ossigeno a livello dei tessuti organici).
  • Gruppo IV – Ipertensione polmonare connessa a tromboembolismo cronico. Il tromboembolismo è una malattia che tende a causare la formazione di coaguli sanguigni attaccati alla parete dei vasi sanguigni (trombi), questi coaguli possono staccarsi ed entrare nel circolo sanguigno (emboli).
  • Gruppo V – Ipertensione polmonare dovuta ad altre cause.

Potresti essere interessato a un post che elenca quali sono le patologie dell’apparato respiratorio che danno diritto all’invalidità civile; vediamo in un altro articolo quando si ha diritto all’invalidità civile con la trombosi venosa o con la bronchite cronica.

Invalidità civile con l’ipertensione polmonare: malattia invalidante

L’ipertensione polmonare è una patologia altamente invalidante. Compromette in modo importante la capacità di chi ne soffre di lavorare, ma anche di svolgere banali attività quotidiane. Salire le scale, vestirsi, percorrere brevi distanze può essere molto faticoso.

Ne soffrono in particolare le donne e in genere si manifesta intorno ai 50 anni. Se non viene curata in modo adeguato l’ipertensione polmonare può coinvolgere anche il cuore impedendogli di pompare sangue nei polmoni. Sono allo studio nuovi farmaci che potrebbero contrastare l’evoluzione della patologia che al momento ha una mortalità piuttosto elevata:

  • a un anno dalla diagnosi: mortalità al 15 per cento;
  • a tre anni dalla diagnosi: mortalità al 32 per cento;
  • a cinque anni dalla diagnosi: mortalità al 43 per cento.

Al momento, una delle speranze per chi soffre di questa patologia è il trapianto polmonare. Ci sono già dei farmaci che aiutano a rallentare l’evoluzione della malattia. Molto dipende dall’origine dell’ipertensione polmonare.

Le percentuali di invalidità assegnate dai medici delle commissioni medico legali INPS sono molto alte. Nelle tabelle la malattia viene distinta in lieve, media o severa. Si parte dal 50 per cento (lieve) per arrivare al 100 per cento (severa). A questi pazienti viene in genere riconosciuta anche la Legge 104 e quando la manifestazione è severa il comma 3 (la disabilità grave). Nei casi gravi c’è anche la possibilità di ricevere l’indennità di accompagnamento.

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Invalidità civile con l’ipertensione polmonare: sintomi

L’ipertensione polmonare è una patologia subdola. Agli inizi, infatti, è spesso asintomatica. Le prime conseguenze arrivano solo dopo, quando la malattia progredisce.

I sintomi tipici sono questi:

  • dispnea (o fiato corto): sia sotto sforzo, sia a riposo;
  • giramenti di testa;
  • senso di svenimento o sincope;
  • dolore o senso di pressione al torace;
  • edema alle gambe (o all’addome);
  • cianosi;
  • tachicardia o palpitazione;
  • affaticamento costante.

L’ipertensione polmonare si manifesta all’inizio con una difficoltà a respirare (dispnea). Poi cresce lentamente una sempre maggiore intolleranza a qualsiasi sforzo fisico. Nel giro di pochi anni questa malattia può compromettere la funzione del ventricolo destro che si dilata sempre di più.

In Italia ci sono 30 centri di riferimento per la cura dell’ipertensione polmonare. Una diagnosi tempestiva e una successiva e adeguata strategia terapeutica può avere un impatto positivo, non solo sul decorso della malattia, ma anche sulla qualità della vita del paziente.

Può essere utile rivolgersi all’Amip (Associazione malati di ipertensione polmonare) che aiuta i pazienti ad affrontare le terapie, i problemi familiari e di vita, oltre a sostenere il malato che deve superare mille cavilli burocratici per avere diritto ai sostegni economici legati alla sua disabilità.

Invalidità civile con l’ipertensione polmonare: diagnosi

Non è semplice diagnosticare la malattia che toglie il respiro. In genere servono molti esami per arrivare a una diagnosi definitiva.

Possono essere utili:

  • Esami del sangue;
  • RX-torace;
  • Ecocardiogramma;
  • Cateterismo cardiaco destro.
  • Possono rivelarsi utili anche:
  • Spirometria;
  • Analisi della perfusione polmonare;
  • TAC;
  • Risonanza magnetica nucleare;
  • Biopsia polmonare.
Invalidità civile con l’ipertensione polmonare
Nella foto un medico osserva una radiografia

Invalidità civile con l’ipertensione polmonare: fattori di rischio

I fattori di rischio che possono scatenare questa grave patologia sono molteplici, elenchiamo i più frequenti:

  • età avanzata;
  • obesità e sovrappeso;
  • disturbi della coagulazione del sangue;
  • ereditarietà;
  • esposizione all’amianto;
  • presenza di cardiopatia congenita;
  • vivere in alta quota con una predisposizione per l’ipertensione polmonare;
  • abuso di cocaina o metanfetamina;
  • uso di inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) (utilizzati per la depressione e l’ansia). 

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