Disfagia, cos’è, invalidità civile e agevolazioni

La disfagia, difficoltà a deglutire, è un disturbo molto diffuso e che può avere conseguenze gravi. Vediamo di cosa si tratta, che percentuale di invalidità viene riconosciuta e quali sono le agevolazioni per i pazienti che ne soffrono.
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30/3/23

La disfagia è la difficoltà a deglutire cibi solidi e semi liquidi, si tratta di una patologia molto diffusa in Italia. Colpisce una persona su cinque, quindi sei milioni di cittadini. Ma il 90% dei pazienti non ne parla con il medico, sono convinti che il disturbo non sia rilevante. Ma si sbagliano: la disfagia può causare conseguenze molto gravi. (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).

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Non solo, la disfagia, nelle sue forme più gravi, è una patologia altamente invalidante (anche per le conseguenze che comporta, come appunto la possibilità di sviluppare altre malattie). Chi ne soffre ha diritto anche ad agevolazioni fiscali per l’acquisto di cibi che facilitano la deglutizione.

La disfagia può essere di due tipi:

  • la disfagia orofaringea: il cibo non riesce a scendere dalla faringe all’esofago. Viene anche definita disfagia di trasferimento e rende difficoltosa, se non impossibile, la deglutizione già nella parte iniziale;
  • la disfagia esofagea: il bolo (il cibo masticato) resta bloccato nell’esofago e non raggiunge lo stomaco.

Potrebbe interessarti sapere se con l’endometriosi è possibile avere l’invalidità civile; c’è un post che analizza i diritti e i benefici concessi a chi soffre di glaucoma, di scoliosi, cefalea e bronchite cronica.

I quattro gradi della disfagia

La patologia prevede 4 gradi, dipendono dal tipo di difficoltà che causa alla deglutizione:

  • disfagia assente: la deglutizione è corretta;
  • disfagia lieve: c’è una leggera difficoltà nel deglutire un bicchiere d’acqua. La voce resta per un po’ gorgogliante dopo la deglutizione e si prova un leggero fastidio;
  • disfagia media – moderata: c’è difficoltà anche nel deglutire un mezzo bicchiere d’acqua. Si manifesta con tosse e si manifesta in modo più grave il sintomo della voce gorgogliante;
  • disfagia grave: è impossibile deglutire cibi, sia liquidi, sia solidi. Bastano ingerire poche gocce d’acqua per avere una voce gorgogliante e una tosse forte e persistente (in questo caso è possibile nutrirsi solo con il sondino o il PEG (una sonda di alimentazione installata direttamente nello stomaco del paziente).

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Disfagia lieve e grave

Una disfagia lieve causa delle difficoltà a ingerire solo alcuni alimenti o delle particolari consistenze. Non provoca problemi gravi nell’assunzione dei pasti quotidiani. In questo caso basta eliminare dalla dieta i cibi pericolosi o modificarne la consistenza.

E’ già più grave quando la difficoltà a deglutire è costante. Diventa molto seria quando il paziente non riesce a deglutire la sua saliva.

Disfagia maligna o psicogena

Può essere maligna se è associata a un tumore che si sta espandendo all’interno dell’esofago.

La patologia viene invece definita psicogena, se la causa dell’ostruzione del canale digerente è facilmente eliminabile.

I sintomi della disfagia

I sintomi tipici della disfagia sono:

  • colpi di tosse;
  • senso di soffocamenti;
  • eccesso di salivazione;
  • rigurgiti durante il pasto;
  • deglutizioni ripetute dello stesso boccone;
  • dolore durante la deglutizione.

In alcuni casi polmoniti ricorrenti e immotivate.

Quando si hanno problemi di deglutizione (la cosa riguarda 6 milioni di persone nel nostro Paese), spesso non se ne parla con il proprio medico. Si ritiene sia un disturbo lieve e inoffensivo. Ma questa patologia può sfociare in problemi molto più gravi, come:

  • malnutrizione
  • disidratazione; 
  • polmonite (per il passaggio scorretto del cibo dall’esofago alle vie respiratorie).

Disfagia e persone anziane

Molto spesso le disfagie colpiscono persone anziane spesso già affette da altre patologie. Ma problemi di deglutizione possono presentarsi anche in assenza di patologie specifiche. Infatti, dopo i 50 anni di età inizia a insorgere la sarcopenia, che è l’indebolimento graduale dei muscoli del nostro organismo. Tra i muscoli colpiti ci sono anche quelli della deglutizione.

Ha molte probabilità di diventare disfagico chi soffre di queste patologie:

malattie neurologiche:

  • ictus
  • tumori cerebrali
  • morbo di Parkinson
  • sclerosi laterale amiotrofica
  • paralisi dei nervi cranici
  • disartria-discinesia
  • malattie organiche:
    • al cavo orale
    • alla faringe
    • alla laringe
    • all’esofago
    • malformazioni
    • tumori
  • malattie sistemiche (es. distrofia muscolare)
  • trauma cranico
  • esiti di interventi chirurgici alle strutture coinvolte nella deglutizione.

Disfagia e invalidità civile

La patologia, in particolare nelle forme medie e gravi, è altamente invalidante, anche perché spesso associata (come origine o conseguenza) ad altre patologie, spesso gravi.

I pazienti, anche giovani, non sono in genere più capaci di svolgere un’attività lavorativa. Nei casi più seri le commissioni medico legali riconoscono a questi pazienti il 100% di invalidità.

Vediamo quali sono le percentuali di invalidità connesse solo a questa malattia:

  • ATRESIA ESOFAGEA OPERATA CON LIEVE STENOSI RESIDUA DOCUMENTATA (I CLASSE BMI>18,5): 21 – 30%;
  • classe 1 STENOSI ESOFAGEE DI LIEVE ENTITa’ CON DISFAGIA PER CIBI SOLIDI E DOLORE TORACICO INTERMITTENTE (I CLASSE BMI>18,5): 11 – 20%;
  • classe 2 STENOSI ESOFAGEE DI MEDIA ENTITa’ CON DISFAGIA PER CIBI SOLIDI E DOLORE TORACICO INTERMITTENTE (II CLASSE BMI 18,5-17,5): 31 – 40%;
  • classe 3 STENOSI ESOFAGEA O ACALASIA CON DISFAGIA COSTANTE PER SOLIDI E SEMILIQUIDI OVVIABILE SOLO CON MANOVRE POSTURALI (III CLASSE BMI 17,5-16): 41 – 60%;
  • classe 4 STENOSI ESOFAGEA CON DISFAGIA COMPLETA E ALIMENTAZIONE SOLO LIQUIDA; NECESSITA’ DI DILATAZIONI FREQUENTI (III CLASSE BMI 17,5-16): 61 – 70%;
  • classe 5 STENOSI ESOFAGEA CON DISFAGIA COSTANTE ALIMENTAZIONE SOLO LIQUIDA; NECESSITa’ DI DILATAZIONI FREQUENTI (IV CLASSE BMI < 16): 71 – 80%;
  • classe 6 STENOSI ESOFAGEA CON OSTRUZIONE SERRATA CHE RICHIEDE UNA GASTRO/ENTEROSTOMIA (PEG) (CLASSE V): 100%.

Disfagia e agevolazioni

Le agevolazioni per il paziente che soffre “solo” di disfagia non sono molte (e cambiano da Regione a Regione). Molto dipende dalla patologia che ha causato il disturbo. La cosa migliore è quella di rivolgersi al medico che può fornire un aiuto sia per individuare le esenzioni e sia per trovare il personale specializzato per l’assistenza.

Ci sono però diverse agevolazioni, come la detraibilità del 19% per gli alimenti Afm (quelli a fini medici speciali).

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