Invalidità civile con la cefalea

Invalidità civile con la cefalea: vediamo quali sono i diritti e le tutele per chi soffre di questa diffusa patologia. La cefalea colpisce il 40% della popolazione, anche per questo è stata definita malattia sociale. I tipi più diffusi di cefalea e le percentuali di invalidità che possono essere riconosciute ai pazienti.
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4/10/23

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In questo articolo oltre a delineare quali sono i tipi di cefalea più diffusi, verifichiamo quali sono le tutele e i diritti per chi soffre di questa patologia e quali sono le percentuali di invalidità che possono essere riconosciute dalle commissioni medico legali.

La cefalea, meglio nota come mal di testa, colpisce un italiano su due almeno una volta l’anno. La patologie è molto diffusa soprattutto tra i giovani: il 40% ha episodi di cefalea. Il mal di testa non risparmia neppure il 10% dei bambini.

Invalidità civile con la cefalea: emicrania

L’emicrania è diffusa invece nel 12% della popolazione, circa sei milioni di persone. Numeri decisamente importanti.

Una diagnosi precoce potrebbe impedire la progressione della patologia ed evitare le conseguenze gravi che arrivano quando diventa cronica ed è spesso il presupposto per un abuso di farmaci.

La cefalea più diffusa è quella primaria, che è quella non legata ad altre malattie.

La cefalea secondaria dipende invece da altri disturbi. Come quelli vascolari, la cervicale, l’ipertensione, l’ipotensione liquorale o alcune forme di tumori.

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Invalidità civile con la cefalea: le primarie

Tra le cefalee primarie sono comprese:

  • l’emicrania causa un dolore pulsante con intensità moderata-severa. Si localizza in genere nella metà della testa e del volto. Il paziente non è capace di svolgere nessuna delle attività quotidiane, ogni azione infatti peggiora il dolore. In alcuni casi, come per l’emicrania con aura, gli attacchi vengono preceduti da disturbi neurologici come i sintomi visivi, accompagnati da vomito e intolleranza alla luce. Può durare alcune ore o 2, 3 giorni. I due terzi dei pazienti che soffrono di emicrania sono donne;
  • la cefalea di tipo tensivo, ha una intensità lieve-moderata, con un cerchio alla testa, che può durare alcuni minuti o anche giorni. È questa la forma più frequente di cefalea con una prevalenza di circa l’80%. La predisposizione genetica può avere una certa influenza nello sviluppo della cefalea tensiva così come le cause ambientali: stress, affaticamento, cattive posture o riduzione delle ore di sonno;
  • la cefalea a grappolo causa attacchi dolorosi più brevi (1-3 ore), ma molto intensi. Si ripetono una o più volte al giorno per circa 2 mesi (grappolo), alternati a periodi senza dolore. L’area interessata è quella oculare e colpisce prevalentemente gli uomini.

Invalidità civile con la cefalea: tabelle ministeriali

Da questa breve e sommaria panoramica risulta subito evidente che siamo di fronte a una patologia che può ridurre le capacità di lavoro di chi ne soffre e per questo rientra tra le patologie che danno diritto a delle percentuali di invalidità civile.

La cefalea primaria non è inserita nelle tabelle ministeriali, ma come sapete questo non significa che non possa essere riconosciuta come malattia invalidante. Anche perché alcune forme di cefalea possono avere conseguenze davvero importanti per il paziente.

Invalidità civile con l’osteoporosi

Invalidità civile con la cefalea: percentuali

Alcune Regioni si sono mosse prima del ministero e hanno inserito la cefalea cronica nella lista delle malattie che portano all’invalidità. In particolare la Lombardia e la Valle d’Aosta.

Queste stesse percentuali potrebbero essere riconosciute anche dalle commissioni mediche di altre Regioni.

In Val d’Aosta viene riconosciuto fino al 45% di invalidità civile.

In Lombardia sono stati previsti invece tre stadi (a seconda della gravità):

  • da 0 a 15%, quando la frequenza degli attacchi è episodica e c’è una buona risposta al trattamento farmacologico;
  • dal 16 al 30%, quando gli attacchi, pur episodici, sono di livello medio alto e la risposta al trattamento farmacologico è scarsa. In questa fascia rientrano anche le forme croniche di cefalea primaria che hanno una risposta parziale ai farmaci;
  • dal 31 al 46%, quando la cefalea è cronica e non c’è risposta alle terapie.

In Emilia Romagna si segue un sistema di valutazione diverso, quello analogico: viene attribuita la stessa percentuale di invalidità riconosciuta a patologie che hanno delle conseguenze simili. La cefalea è stata riconosciuta come malattia invalidante (con le stese percentuali della Lombardia) anche in Campania, nelle Marche, in Veneto e nel Lazio.

Invalidità civile con il mal di schiena

È comunque importante questo aspetto: per l’invalidità civile la cefalea deve essere stata diagnosticata almeno un anno prima della richiesta da un medico che opera in un centro specializzato.

Invalidità civile con la cefalea: malattia sociale

La cefalea può essere anche riconosciuta come malattia sociale. Chiariamo un punto: una malattia si definisce sociale quando a causa della sua ampia diffusione e della notevole frequenza dimostra una significativa incidenza «di morbosità, letalità e mortalità».

Ma non solo. Le malattie sociali «possono rappresentare antecedenti causali o concausali di predisposizione ad altre infermità, qualificandosi in ogni caso come stati anteriori di frequenti e gravi menomazioni organiche invalidanti con necessità di cura prolungate con un non indifferente onere economico sia per il singolo sia per la società».

Detto con parole più semplici, una malattia si definisce sociale quando:

  • colpisce moltissime persone;
  • comporta gravi conseguenze;
  • può predisporre ad altre malattie (anche invalidanti);
  • ha bisogno di cure prolungate e quindi un rilevante costo sociale.

Negli ultimi anni si è comunque spesso parlato di inserire anche a livello nazionale la cefalea nell’elenco ministeriale della malattie invalidanti, così da uniformare le valutazioni nell’intero Paese.

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