Invalidità civile per chi soffre di scoliosi

Invalidità civile per chi soffre di scoliosi: vediamo cosa comporta questa patologia e a quali benefici e agevolazioni può dare diritto. La malattia colpisce i due terzi degli adulti, ma diventa altamente invalidante solo quando ha degli effetti degenerativi. Incide in modo molto grave sulla capacità di lavoro e di inserimento sociale.
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30/3/23

Invalidità civile per chi soffre di scoliosi: ci occupiamo in questo articolo di una patologia che può avere gravi conseguenze ed essere quindi molto invalidante (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).

Indice

La scoliosi, nelle forme anche più lievi, è molto più diffusa di quello che si immagina. Sgombriamo subito il campo da una falsa convinzione: la patologia non riguarda solo gli adolescenti. Di scoliosi soffrono anche i due terzi degli adulti.

In molti casi la scoliosi può avere degli effetti degenerativi, quando accade le manifestazioni più evidenti insorgono dopo i 50 anni.

A soffrire di scoliosi tra gli adulti sono sopratutto le donne (7 volte più degli uomini).

Invalidità civile per chi soffre di scoliosi: cos’è

Alcune forme di scoliosi possono causare una graduale perdita di autonomia, anche per questo la patologia può essere molto invalidante.

Si tratta in pratica di una deviazione laterale e permanente della colonna vertebrale. Questa deviazione si associa a una rotazione che nel tempo deforma i dischi tra le vertebre. Una patologia che oltre ad alterare l’aspetto della colonna vertebrale ne pregiudica anche la funzione.

Ci sono vari tipi di scoliosi, vengono denominate a seconda della parte del corpo dove si localizza la deviazione:

  • scoliosi lombare
  • scoliosi dorso-lombare
  • scoliosi dorsale
  • scoliosi cervico-dorsale

La scoliosi può essere con una curva primaria (70%):

  • Scoliosi dorsali o toraciche (circa il 25%)
  • Scoliosi dorso-lombari (circa il 19%)
  • Scoliosi lombari (circa il 25%)
  • Scoliosi cervico-dorsali (circa l’1%).

La scoliosi può anche causare una doppia curva primaria (30%):

  • Scoliosi dorsale e lombare (circa il 23%)
  • Scoliosi con doppia curva toracica
  • Scoliosi toracica e toraco-lombare.

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Invalidità civile per chi soffre di scoliosi: le cause

Perché viene la scoliosi? In realtà questa patologia si manifesta nella gran parte dei casi (tra il 70 e l’80%) senza un motivo apparente. A volte può essere congenita (ma non è stata trovata una modalità di trasmissione genetica) o a causa di un trauma, di una infezione, di una artrite o di un tumore.

Invalidità civile per chi soffre di scoliosi: conseguenze

La scoliosi a sia volta può essere causa di malattie ancora più gravi, in particolare se gli angoli di curvatura maggiori causano deformità costali. Ossia quando si verifica il cosiddetto angolo di Cobb, che è di circa 40 gradi.

La scoliosi progressiva può causare:

  • dolori;
  • deformità estetica;
  • difficoltà respiratorie (disturbi polmonari e funzione polmonare che potrebbe essere misurabile).

Una patologia molto seria, dunque. Che ha come conseguenze anche un diffuso disagio sociale, psicologico e comporta una evidente riduzione della qualità della vita e consistenti costi economici.

Invalidità civile per chi soffre di scoliosi
Invalidità civile per chi soffre di scoliosi

Invalidità civile per chi soffre di scoliosi: invalidità riconosciuta

Questa premessa lascerebbe supporre che la scoliosi sia indicata nelle tabelle ministeriali per il riconoscimento dell’invalidità civile con una percentuale molto alta. Non è così.

La patologia viene citata solo in due casi nell’elenco Inps:

  • scoliosi a una curva superiore a 40 gradi: da 31 a 40% di invalidità;
  • scoliosi a più curve superiore a 60 gradi: da 31 a 40% di invalidità.

La bassa percentuale non deve però trarre in inganno. E per il motivo che abbiamo accennato prima: questa patologia si associa spesso con altre malattie invalidanti.

Ma non solo: le commissioni sono chiamate a una valutazione che prenda anche in esame il tipo di lavoro che svolge il paziente.

Un esempio: chi soffre di scoliosi e lavora come facchino al porto, molto probabilmente non sarà più in grado di svolgere il suo lavoro.

Se invece il paziente è impegnato in un lavoro d’ufficio, seduto alla scrivania, è ovvio che le conseguenze negative saranno meno importanti.

Tutto questo perché, come saprete, l’invalidità civile viene riconosciuta sulla base della riduzione della capacità lavorativa.

Invalidità civile per chi soffre di scoliosi: benefici previsti

Per meglio capire a quali benefici corrisponde una determinata percentuale di invalidità, riportiamo questo schema:

  • dal 34%, diritto alla fornitura gratuita di protesi ed ausili coerenti con le patologie esposte nel verbale al campo “diagnosi”;
  • dal 46%, accesso all’iscrizione alla lista per il collocamento obbligatorio;
  • dal 51%, i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, possono richiedere annualmente un congedo straordinario retribuito per cure per trenta giorni, anche non consecutivi;
  • dal 67%, esenzione dal pagamento del ticket sanitario per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale, di diagnostica strumentale e di laboratorio; agevolazioni per tessera trasporto pubblico locale; priorità nelle graduatorie per le case popolari; riduzione canone telefonico ed esenzione della reperibilità per le visite fiscali;
  • dal 74%, diritto all’assegno mensile agli invalidi civili parziali. A 67 anni l’assegno si trasforma in assegno sociale;
  • dal 75%, per i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, maggiorazione dell’anzianità pari a due mesi per ogni anno, fino ad un massimo di 60 mesi, durante il quale si è nella condizione di invalido civile al 75 %;
  • 100%, diritto alla pensione di inabilità erogato dall’Inps. A 67 anni la pensione si trasforma in assegno sociale;
  • 100%, con il riconoscimento dell’impossibilità a deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore o a compiere autonomamente gli atti quotidiani della vita propri dell’età, diritto all’indennità di accompagnamento.

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