Concorsi pubblici per caregiver, come funzionano?

Scopri quali sono le tutele previste nei concorsi pubblici per caregiver e quali sono i casi in cui esse sono applicabili.
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9/6/23

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I concorsi pubblici rappresentano un’opportunità per accedere a posizioni lavorative nel settore pubblico, ma cosa succede nel caso in cui un candidato presente in graduatoria usufruisca della Legge 104?

In questo articolo esploreremo il funzionamento dei concorsi pubblici per caregiver e le specifiche tutele previste per coloro che assistono familiari con grave disabilità.

Concorsi pubblici per caregiver: chi assiste un disabile ha la precedenza in graduatoria?

Tutti coloro che rientrano nelle categorie protette dalla Legge 104 godono di attenzioni speciali durante i concorsi pubblici, anche se queste non vengono esplicitamente menzionate nel bando.

La recente decisione del Tar del Lazio ha confermato che tutte le tutele garantite dalla Legge 104 sono sempre valide, anche se non specificate nel bando del concorso pubblico stesso.

In sostanza, chi rientra tra le categorie tutelate dalla Legge 104 ha diritto a determinati benefici anche durante la partecipazione ai concorsi pubblici.

È importante sottolineare che queste tutele non riguardano direttamente l’esito del concorso, ma sono precauzioni adottate successivamente, una volta vinto il concorso pubblico. Ad esempio, un individuo tutelato dalla Legge 104 potrà scegliere la sede di lavoro più adatta alle proprie esigenze.

I concorsi pubblici per lavorare nella Pubblica Amministrazione sono sempre molto ambiti, come dimostrato dal grande numero di candidature ricevute. Pertanto, di seguito esamineremo nel dettaglio le disposizioni stabilite dai giudici del Tar del Lazio per coloro che desiderano partecipare ai concorsi pubblici e sono tutelati dalla Legge 104.

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Concorsi pubblici per caregiver: quali tutele ci sono per chi rientra nella Legge 104?

Esistono diverse categorie che godono di precedenza nei concorsi pubblici, come ad esempio le persone con disabilità e gli orfani di guerra. Altre categorie, invece, hanno la precedenza solo nell’ambito delle procedure di assegnazione della sede di lavoro.

Questo si applica, ad esempio, a coloro che assistono un familiare con una grave disabilità e beneficiano delle tutele previste dalla Legge 104.

Concorsi pubblici per caregiver: vi è il diritto di scegliere dove lavorare?

Certamente, i beneficiari della Legge 104 hanno il diritto di selezionare la loro sede di lavoro. Spesso, vincere un concorso pubblico a livello nazionale implica essere assegnati a una sede di lavoro diversa e talvolta molto distante dal proprio luogo di residenza.

Durante l’assegnazione della sede, l’amministrazione non considera solo le preferenze indicate al momento della domanda, ma anche il punteggio ottenuto nella graduatoria.

In breve, coloro che si collocano in posizioni alte nella graduatoria hanno il diritto di scegliere per primi la località in cui svolgere il proprio lavoro, mentre coloro che vincono il concorso con un punteggio più basso dovranno accettare le sedi rimaste.

Tuttavia, esistono concorsi pubblici in cui viene data priorità non al primo arrivato, ma a coloro che hanno la necessità di assistere un familiare con una grave disabilità, rientrando quindi nelle categorie protette dalla Legge 104.

In tali casi, a queste persone viene offerta la possibilità di selezionare per prime la sede di lavoro. Tuttavia, è importante notare che la scelta deve coincidere o essere il più vicina possibile al luogo di residenza del familiare disabile che viene assistito.

Concorsi pubblici per caregiver
Concorsi pubblici per caregiver – L’immagine mostra una donna seduta su un divano accanto ad una signora anziana.

Concorsi pubblici per caregiver: in quali casi vale il diritto di precedenza?

Come menzionato in precedenza, alcuni bandi di concorso danno la priorità ai candidati che rientrano nella Legge 104 nelle procedure di assegnazione della sede di lavoro.

Tuttavia, è prassi comune che questo vantaggio venga riconosciuto solo quando esplicitamente indicato nel bando. Di conseguenza, nel corso degli anni, è stata lasciata alle singole amministrazioni la discrezione di decidere se garantire o meno tale diritto.

Secondo una sentenza del Tar del Lazio, come riportato nell’ordinanza dell’8 settembre emessa dalla quarta sezione, questa prassi non è corretta, poiché le protezioni riconosciute ai sensi della Legge 104 riguardano diritti costituzionali e dovrebbero quindi valere indipendentemente dal fatto che siano chiaramente specificate nel bando di concorso.

Secondo il tribunale amministrativo, quindi, chi partecipa a un concorso pubblico ha sempre la precedenza nella scelta della sede di lavoro, preferendo quella più vicina al familiare disabile che necessita di assistenza, anche quando tale possibilità non è prevista nel bando.

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