In questo approfondimento vi forniremo tutte le informazioni necessarie per saperne di più sul calcolo della pensione di inabilità contributiva (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Pensione di inabilità contributiva: requisiti
La pensione di inabilità contributiva è una prestazione erogata dell’INPS in favore di quei lavoratori, che a causa di infermità fisiche o psichiche, hanno subito la perdita totale della capacità lavorativa e si ritrovano nell’assoluta e permanente impossibilità a svolgere qualsiasi attività lavorativa (circolare INPS numero 167 del 1984).
A differenza dei titolari di Assegno ordinario di invalidità (riduzione della capacità lavorativa a più di due terzi), gli inabili al lavoro, riconosciuti dalla legge 222 del 1984, non possono prestare alcuna attività lavorativa: la pensione di inabilità, infatti, è incompatibile con i redditi da lavoro.
La prestazione previdenziale può essere richiesta e ottenuta a prescindere dall’età anagrafica, ma soltanto con un’anzianità contributiva di almeno 5 anni (260 contributi settimanali), di cui almeno 3 anni (156 contributi settimanali) versati nei 5 anni precedenti alla domanda.
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Pensione di inabilità contributiva: obblighi
Per ricevere la pensione di inabilità è obbligatorio:
- cessare qualsiasi attività lavorativa e cancellarsi da elenchi e albi professionali;
- rinunciare ai trattamenti di disoccupazione e ad ogni altro trattamento sostitutivo o integrativo della retribuzione.
Pensione di inabilità contributiva: cosa sapere
Nonostante sia riconosciuto inabile totale e permanente, il titolare di pensione di inabilità può comunque essere sottoposto a visita di revisione, in qualsiasi momento.
La pensione di reversibilità è reversibile ai superstiti.
Calcolo della pensione di inabilità contributiva: la maggiorazione
Il calcolo della pensione di inabilità contributiva tiene conto di una maggiorazione riconosciuta dall’articolo 1, comma 15, della legge numero 335 del 1995, da computarsi secondo il sistema contributivo con un’anzianità contributiva complessiva non superiore a 40 anni.
In pratica, al montante contributivo maturato al momento della decorrenza della prestazione viene aggiunta una quota di contribuzione calcolata sul periodo che manca per il raggiungimento del 60esimo anno di età.
Esempio calcolo maggiorazione pensione di inabilità contributiva
Prendiamo come esempio un lavoratore di 50 anni di età, con 20 anni di contributi versati, riconosciuto inabile al lavoro.
Gli spetterà sulla pensione una maggiorazione di 10 anni, ovvero quelli che gli mancano per compiere 60 anni e che gli consentirà di calcolare l’importo della pensione su 30 anni di contributi, anziché sui 20 anni realmente maturati.
Invece, una persona inabile al lavoro, che ha già compiuto 60 anni di età e ha maturato 40 anni effettivi di contributi, non ha diritto ad alcuna maggiorazione, poiché ha già raggiunto i limiti anagrafici e contributivi previsti dalla legge.
Calcolo della pensione di inabilità contributiva con sistema contributivo
I lavoratori riconosciuti inabili al lavoro, che hanno maturato una parte della loro pensione attraverso i contributi versati a partire dal 1° gennaio 1996, per calcolare l’importo del bonus si parte dalle medie contributive pensionabili degli ultimi 5 anni, rivalutate.
Si sommano le ultime 260 settimane di retribuzione prima del pensionamento valutate per il coefficiente di rivalutazione (decreto legislativo numero 503 del 1992).
Il risultato va moltiplicato per l’aliquota di computo della gestione di riferimento (il 33% per i lavoratori dipendenti) e diviso per 260 settimane. In questo modo è possibile ottenere la media contributiva di una settimana di lavoro dell’ultimo quinquennio lavorato.
Quindi il risultato va moltiplicato per le settimane che intercorrono tra la data di decorrenza della pensione di inabilità e il raggiungimento dei 60 anni di età, ricordando che non sarà possibile computare un’anzianità contributiva superiore a 2080 settimane (40 anni).
Così facendo si ottiene la quota di contribuzione riferita al periodo che manca per raggiungere i 60 anni di età. La quota va aggiunta al montante individuale maturato dal 1° gennaio 1996 (oppure dal 1° gennaio 2012 se l’assicurato è nel sistema retributivo sino al 2011) alla data di decorrenza della pensione di inabilità.
Il valore va aggiunto al montante contributivo maturato. Come coefficiente di trasformazione va considerato quello dell’età di decorrenza della pensione di inabilità (se è inferiore a 57 anni, si tiene conto del coefficiente applicato ai 57 anni di età).
Esempio calcolo della pensione di inabilità contributiva con sistema contributivo
Facciamo un esempio pratico: prendiamo un lavoratore inabile di 57 anni, con 25 anni di contributi versati dal 1° gennaio 1996 e una retribuzione lorda annua di 28.000 euro.
Per ogni anno di lavoro, ha accantonato 9.240 euro (il 33% di 28.000 euro) che, moltiplicati per 25 anni di contributi, dà come risultato 231.000 euro, l’importo del montante contributivo.
Su questo valore si applica il coefficiente di trasformazione, che a 57 anni di età è del 4,270%. Il 4,270% di 231.000 euro è 9.864 euro, l’importo lordo di un anno di pensione.
A questo importo si aggiunge la quota di contribuzione di 3 anni (per arrivare a 60 anni di età), calcolato sulle ultime retribuzioni percepite, per un importo di circa 1.270 euro lordi.
L’importo totale della pensione è di 11.134 euro lordi, circa 857 euro lordi al mese, pari a 600 euro circa al mese.

Faq sulla pensione di inabilità contributiva
La trasformazione da pensione di inabilità a vecchiaia è automatica?
No, la trasformazione da pensione di inabilità a vecchiaia non è automatica per i beneficiari che fino al raggiungimento dell’età pensionabile sono stati titolari della prestazione previdenziale riconosciuta dall’INPS a seguito dell’inabilità permanente al lavoro. Affinché il pensionato possa ottenere la trasformazione, è necessario che il pensionato presenti un’apposita domanda all’INPS e che soddisfi la maturazione del requisito contributivo previsto per questa prestazione.
Qual è il requisito contributivo per passare dalla pensione di inabilità alla pensione di vecchiaia?
Per passare da pensione di inabilità a vecchiaia è necessario aver versato almeno 20 anni di contributi. Senza questo requisito, non si può fare domanda all’INPS per la trasformazione.
Vengono considerati i contributi figurativi per il passaggio dalla pensione di inabilità alla pensione di vecchiaia?
No, se durante la percezione della pensione di inabilità non hai svolto un’attività lavorativa e non hai versato contributi all’INPS, gli anni in cui hai percepito la pensione di inabilità non ti vengono riconosciuti come contributi figurativi.
Cos’è la pensione di inabilità con la totalizzazione?
La totalizzazione è una soluzione che permette ai lavoratori, senza dover affrontare spese aggiuntive, di cumulare tutti i contributi versati a differenti enti o gestioni previdenziali. Questa opzione rappresenta un’alternativa alla ricongiunzione onerosa dei contributi e deriva dalla legge-delega sulla riforma Maroni (legge 243/2004). I periodi di contribuzione non coincidenti maturati possono essere combinati per ottenere un’unica pensione pari alla somma dei diversi trattamenti previdenziali di ciascun ente.
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