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INDICE
- Visita di revisione: rischio revoca
- Visita di revisione: la convocazione Inps
- Visita di revisione: iter semplificato, ma…
- Visita di revisione: come giustificarsi
- Visita di revisione: disguido postale
- Visita di revisione: dopo la sospensione
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Quali sono le conseguenze e come evitarle.
Come sapete la visita di revisione viene disposta ogni 3 anni per tutte le persone che hanno avuto il riconoscimento dell’invalidità o l’handicap e sono ritenute rivedibili. Quindi soggette a una modifica (in meglio o in peggio) delle condizioni mediche.
Sullo stesso argomento vediamo come funziona la visita di revisione a distanza; o quando è obbligatoria la revisione per la legge 104. C’è anche una interessante guida sulla commissione medica per l’invalidità.
Visita di revisione: rischio revoca
La questione è rilevante. Oltretutto lo scorso anno l’Inps ha comunicato in un messaggio che è sufficiente una sola assenza alla visita di revisione per rischiare la revoca del beneficio. In particolare se la successiva giustificazione (per l’assenza) non dovesse essere ritenuta credibile o adeguatamente motivata.
Comunque sia, basta una seconda assenza per far scattare la revoca. Sanzione che viene applicata anche se la mancata presenza al primo appuntamento era stata motivata con una giustifica (adeguata).
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Visita di revisione: la convocazione Inps
È quindi di rilevante importanza non essere assenti alla visita di revisione. Sul punto è giusto ricordare un dettaglio non secondario e che spesso suscita dubbi e preoccupazioni tra i cittadini.
Sul verbale dopo la prima visita, se l’invalidità viene ritenuta soggetta a revisione, c’è anche la data per la seconda visita medica. Quella data è indicativa. Nel senso che sarà comunque l’Inps a convocare il paziente, è compito dell’istituto.
Nel frattempo si continuerà a percepire il beneficio, che spetta fino a quando la visita di revisione non dovesse verificare che sono venuti meno i requisiti sanitari. Ma per i motivi che abbiamo accennato e che ora approfondiremo, è consigliabile fare una verifica con l’Inps dopo la data di scadenza e se non vi è arrivata alcuna comunicazione, anche perché eventuali disguidi postali non bloccano la sospensione.
Visita di revisione: iter semplificato, ma..
Con le nuove disposizioni l’Inps ha semplificato la procedura per la visita di revisione, ma accelerato anche il processo per la sospensione dell’erogazione del beneficio in caso di assenza.
Infatti dal 6 maggio del 2021, la sospensione delle pensioni e delle prestazioni economiche che sono legate all’invalidità civile, cecità civile, sordità civile e disabilità, si applica subito. Ovvero due giorni dopo l’assenza dalla visita di revisione (a partire dalla data di convocazione, dunque).
La revoca scatta invece quando:
- l’interessato risulti assente alla visita di revisione e non presenti, entro 90 giorni, una adeguata giustificazione all’Inps: in questo caso, non è prevista una seconda convocazione;
- l’interessato, dopo aver presentato una idonea giustificazione, risulti assente anche alla seconda convocazione.
La revoca del beneficio scatta a partire dalla data di sospensione.
Visita di revisione: come giustificarsi
La domanda alla quale non c’è risposta è questa: come si giustifica in modo adeguato l’assenza dalla prima visita di revisione per evitare le pesanti sanzioni imposte dall’Inps?
Ebbene sul punto l’istituto di previdenza è a dir poco vago. Il che lascia un pieno potere discrezionale all’Inps. Se sul punto non ci sono delle regole precise, si potranno anche avere delle decisioni contraddittorie, ovvero: un istituto territoriale potrebbe ritenere fondate delle giustificazioni e un altro comportarsi in modo opposto, anche di fronte alla stessa documentazione.
E quindi, se è vero che le nuove disposizioni semplificano la procedura, è altrettanto vero che il rischio di incorrere in una revoca è molto più grande.
Ma vediamola nei dettagli la procedura che l’Inps ha imposto dalla seconda metà del 2021. Conoscerla bene potrebbe evitarci di incorrere in conseguenze davvero spiacevoli e attrezzarsi per evitare o almeno limitare i danni.
Visita di revisione: disguido postale
E dunque, l’assenza della persona invalida alla convocazione nel giorno indicato dall’Inps comporta la sospensione cautelativa del beneficio, che parte in pratica subito dopo. Senza la necessaria pronuncia di altri operatori di strutture territoriali.
L’effetto del mancato incasso della prestazione economica quindi sarà effettivo già dal mese successivo alla mancata presenza.
L’Inps come spesso accade fa di tutta un’erba un fascio. E cioè ha dichiarato che questa disposizione consentirà di ridurre le prestazioni non dovute. Ritenendo che chi per un motivo qualsiasi non può presentarsi alla revisione, sia già “colpevole”, avrebbe quindi ricevuto indebitamente la prestazione economica.
Non avrà nessun rilievo il mancato arrivo, per un disguido postale, della raccomandata con la quale si convoca a visita la persona con invalidità. Questo significa che dopo la scadenza fissata sul verbale, informarsi presso la sede Inps più vicina può evitare qualche fastidioso contrattempo.

Visita di revisione: dopo la sospensione
Ma cosa succede dopo la sospensione? La persona interessata riceverà la comunicazione dell’avvenuta sospensione e il contestuale invito a presentare entro 90 giorni alla struttura Inps più vicina la giustificazione dell’assenza.
Se la giustificazione verrà ritenuta adeguata (in linguaggio burocratico, idonea), il processo di revisione dell’accertamento sanitario ripartirà da capo e l’assistito riceverà la comunicazione di una nuova data per la visita. Una seconda assenza comporterà la revoca immediata del beneficio.
Se invece l’assenza non venisse giustificata in modo adeguato (e qui ci ritroviamo nel campo della discrezionalità a cui facevamo riferimento in precedenza), dopo i 90 giorni si procederà alla revoca definitiva della prestazione.
A maggior ragione se non si presenta alcuna giustificazione.
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