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Niente aumento dell’invalidità nei primi piani del governo

Il governo rimanda l’aumento dell’invalidità per destinare i fondi a misure al momento più urgenti. Vediamo quali sono.
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6/12/23

Quando interverrà il governo sull’aumento dell’invalidità? Perché sta rimandando una delle promesse più importanti fatte in campagna elettorale? Quali sono le misure più urgenti che attiverà? (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).

Il Consiglio dei Ministri del 4 novembre 2022 ha approvato la nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (Nadef), ma al suo interno non c’è alcuna traccia in merito all’aumento dell’invalidità.

Bisogna ancora aspettare, quindi, perché le risorse attualmente disponibili saranno utilizzate principalmente per combattere il caro energia. Andiamo ad analizzare la situazione in questo approfondimento.

Indice

Niente aumento dell’invalidità nella Nadef

Venerdì 4 novembre 2022 il Consiglio dei Ministri si è riunito per approvare la Nadef (qui il testo integrale della Nadef) e per elaborare lo scenario programmatico per il triennio 2023-2025.

Per quanto riguarda l’aumento dell’invalidità, è lo stesso Presidente Giorgia Meloni che dà una giustificazione alla sua non approvazione.

In pratica, tutti i 30 miliardi sbloccati dal governo – 9 miliardi per il Decreto Aiuti 4 (che arriverà mercoledì 9 novembre) e 21 miliardi per la prossima manovra 2023 – saranno interamente dedicate all’emergenza caro energia senza disperdere risorse in bonus inutili”, così come dichiarato testualmente da Meloni.

Sono quindi da scartare anche tutte le ipotesi di nuovi bonus 150 euro per dicembre, anche se attendiamo l’approvazione del Decreto Aiuti 4 per averne la conferma.

Quindi, niente aumento dell’invalidità nel 2023, che non riguarderà quello relativo alla perequazione annuale, ma l’aumento alla base, che ormai si attende da anni.

Vediamo quindi cosa succederà a gennaio 2023 e quali sono le misure urgenti che verranno approvate nell’immediato.

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Niente aumento dell’invalidità, ma sì alla perequazione di gennaio 2023

È necessario sottolineare che l’aumento dell’invalidità posticipato al momento dal governo riguarda gli importi base delle pensioni di invalidità, che sono stati riconosciuti come non sufficienti per soddisfare i reali bisogni degli invalidi.

Non parliamo quindi degli aumenti che verranno comunque applicati a gennaio 2023 con la perequazione annuale delle pensioni.

Ti ricordiamo, infatti, che a gennaio le pensioni, sia previdenziali che assistenziali, verranno rivalutate in base all’indice dell’inflazione registrato negli ultimi 12 mesi, che attualmente si attesta attorno all’8%.

Si concluderà, quindi, la rivalutazione che il governo ha deciso di anticipare parzialmente a partire da ottobre e si concluderà a novembre 2022, e che prevede un aumento del 2%.

Ne abbiamo ampiamente parlato sia su invaliditaediritti.it e sia su TheWam.net, mostrandoti anche gli importi che attualmente stai percependo, se possiedi i requisiti che ti danno diritto a questi aumenti.

Quindi, a gennaio si applicherà la rivalutazione piena delle pensioni, con i nuovi importi che riguarderanno tutto il 2023, almeno fino a quando (speriamo presto) il governo non deciderà di intervenire sull’aumento dell’invalidità, che dovrebbe portare a un incremento consistente delle prestazioni.

Ma quali sono le misure più urgenti che saranno approvate e che hanno preso il posto dell’aumento dell’invalidità? Vediamolo nel prossimo paragrafo.

Nel 2023, grazie alla perequazione, aumenterà anche l’importo dell’assegno unico. In questo articolo su TheWam.net ti mostriamo gli importi aumentati.

Aumento dell'invalidità
Niente aumento dell’invalidità nei primi piani del governo.

Le misure urgenti che saranno approvate al posto dell’aumento dell’invalidità

L’aumento dell’invalidità, quindi, dovrà aspettare, perché il governo non ha i fondi necessari per intervenire e quelli a disposizione sono necessari per approvare misure più urgenti, che vanno a combattere soprattutto il caro energia e il caro bollette.

In sostanza, ci sarà una proroga di tutte le misure cosiddette “draghiane”, con gli sconti sulle accise della benzina, un rafforzamento dei bonus sociali e in bolletta e aiuti alle imprese energetiche.

In un nostro precedente articolo avevamo parlato della possibilità che il bonus 150 euro non fosse prorogato a dicembre 2022, concentrandoci sulle misure a cui il governo avrebbe dato priorità, così come poi è avvenuto nel corso del Consiglio dei Ministri di venerdì scorso.

In pratica, verranno prorogate le seguenti misure:

Per quanto riguarda il bonus sociale per l’energia, sarà destinato alle famiglie più fragili con un reddito familiare fino a 12mila euro.

Il governo, inoltre, sta studiando un sistema per consentire l’accesso al bonus sociale senza la necessità di presentare Isee e intende avviare una campagna di informazione sulla misura.

Il precedente bonus sociale per l’energia, infatti, è stato intascato solo da una metà degli aventi diritto, nonostante sia stata inserita in bolletta la dicitura che chiariva la possibilità di ottenerlo.

Questo è il risultato del Consiglio dei Ministri di venerdì scorso ma, come ti dicevamo, dobbiamo aspettare mercoledì 9 novembre per avere un quadro più chiaro della situazione.

Ma Meloni ha dichiarato qualcosa in merito alle tempistiche per intervenire anche sull’aumento dell’invalidità? Vediamolo nel prossimo paragrafo.

Intanto scopri le ultime news e le date dei pagamenti Inps di novembre 2022: reddito di cittadinanza, pensioni, assegno unico, bonus 150 euro, bonus 200 euro e altri.

Niente aumento dell’invalidità: le previsioni di Meloni?

Dobbiamo farcene una ragione: niente aumento dell’invalidità nell’immediato. Ma quali sono le previsioni di Giorgia Meloni, al riguardo?

Ecco cosa ha dichiarato la Presidente in conferenza stampa:

Gli impegni presi in campagna elettorale potranno essere inizialmente perseguiti solo recuperando e tagliando fondi da ciò che non funziona per dare ad altro”.

Addio quindi all’aumento delle pensioni invalidità e agli aiuti per i più fragili, almeno nell’immediato, e addio anche all’aumento delle pensioni minime, di cui nemmeno si fa accenno all’interno della Nadef.

In tema di tagli, invece, è chiaro il riferimento al Reddito di cittadinanza. Il sussidio, tuttavia, non scomparirà per fragili e inoccupabili, come ti abbiamo spiegato in questo approfondimento.

Quindi, i percettori di invalidità continueranno a beneficiare del Rdc nel 2023. La mini riforma che ha in mente il governo sarà piuttosto per i circa 660mila percettori di Rdc considerati occupabili.

Per questi, aumenteranno le condizionalità, i controlli, probabilmente anche lo stop tra le sospensioni e i rinnovi, col fine di ridurne la spesa.

Sempre in conferenza stampa, in merito al reddito di cittadinanza, la Ministra Calderone ha dichiarato che nessuno verrà lasciato indietro, grazie a politiche attive potenziate e ai fondi europei.

Tutto questo sarà comunque discusso giovedì 9 novembre, con il Tavolo del governo e parti sociali dove si parlerà, oltre che di rdc, anche di pensioni, in particolare della proroga delle misure che consentono uscite anticipate per la pensione rispetto alla legge Fornero: Ape SocialeOpzione donna e Quota 102.

Ti aggiorneremo su quello che verrà deciso giovedì 9, quindi continua a seguirci per non perderti nulla.

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