Ricostituzione reddituale per non perdere l’invalidità

Ricostituzione reddituale: di che si tratta e perché è importante per non perdere l’invalidità. Ecco tutti i dettagli.
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21/3/23

Ricostituzione reddituale. Se percepisci l’assegno sociale o l’indennità di invalidità civile, questo articolo è ciò di cui hai bisogno. Vediamo insieme cos’è la ricostituzione reddituale e perché è importante per non perdere la prestazione a cui si ha diritto (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).

INDICE:

Ricostituzione reddituale: cos’è e come funziona

La ricostituzione reddituale consiste nel ricalcolo dell’importo di prestazioni previdenziali e socio assistenziali che già si ricevono. Si tratta di una procedura strettamente collegata alla situazione reddituale del cittadino (da qui ricostituzione “reddituale”).

In particolare, diventa necessaria quando vi sono delle variazioni di reddito non dichiarate e che devono essere comunicate per non perdere i benefici a cui si ha diritto.

In poche parole, la ricostituzione reddituale, che è diversa dalla ricostituzione della pensione per motivi contributivi, ha l’obiettico primario di comunicare all’Istituto di Previdenza Sociale il proprio reddito per consentire all’INPS di rideterminare l’importo della prestazione.

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Ricostituzione reddituale: perché richiederla?

Il motivo principale per cui si dovrebbe richiedere la ricostituzione reddituale, comunicando i cambiamenti che si sono verificati nel proprio reddito, è che se non lo si fa si rischierebbe di perdere il diritto alle prestazioni che vengono erogate.

In particolare, questa procedura riguarda solo alcune prestazioni, ossia:

Infatti, i motivi che spingono un pensionato a inoltrare la domanda di ricostituzione sono:

  • ricostituzione reddituale per quattordicesima;
  • ricostituzione reddituale per  incumulabilità con i redditi;
  • ricostituzione reddituale per  maggiorazione sociale;
  • ricostituzione reddituale per integrazione al trattamento minimo;
  • ricostituzione reddituale per invalidità civile;
  • ricostituzione per motivi documentali;
  • ricostituzione variazione dati contitolari.

Nel caso dell’invalidità civile, che è quella che maggiormente ci interessa, la ricostituzione può essere effettuata per due ragioni: la variazione del redditto oppure la variazione della percentuale di invalidità.

Nel primo caso, quindi, il soggetto beneficiario dovrà comunicare all’INPS il cambiamento del reddito annuo. Specifichiamo che in mancanza di questa comunicazione, l’ente ne verrà comunque a conoscenza tramite il controllo incrociato con il casellario delle pensioni e farà in modo di recuperare le somme non dovute.

Nel secondo caso, la persona con invalidità è tenuta a inoltrare la domanda di ricostituzione reddituale per cambio fascia reddituale per via dell’aggravamento della condizione di salute.

A questo punto, ti starai giustamente chiedendo come si richiede la ricostituzione per non perdere l’invalidità. Per scoprirlo ti invitiamo a leggere il prossimo paragrafo.

Ricostituzione reddituale: perché è importante per non perdere l’invalidità.

Ricostituzione reddituale: come fare domanda

Se ci si ritrova nella situazione di dare un riscontro reddituale, per esempio per una mancata dichiarazione dei redditi negli anni precedenti, sarà stesso l’INPS a verificarlo e a comunicarlo ai cittadini che hanno diritto alle prestazioni attraverso questi passaggi:

  1. viene richiesto di fare la dichiarazione ai membri del nucleo familiare in età lavorativa, beneficiari di assegno mensile di assistenza, di pensione di inabilità per invalidità civile, di pensione per cecità assoluta o parziale o per sordità;
  2. viene inviata una nota di preavviso di sospensione del beneficio, tramite raccomandata A/R, per comunicare ai cittadini che è necessario un ricalcolo reddituale;
  3. entro 60 giorni dalla precedente nota, i cittadini interessati dovranno comunicare i propri redditi attraverso la domanda in via telematica di “Ricostituzione reddituale per sospensione art. 35 comma 10 bis d.l. 207/2008
  4. se dopo 60 giorni non c’è stata risposta da parte dei cittadini, l’Inps procederà alla sospensione della prestazione azzerando la prima rata utile e inviandone dovuta comunicazione.

In caso di assegno o pensione sociale e assegno sociale sostitutivo la procedura è quasi la stessa, solo che in caso di mancata risposta dopo 60 giorni dalla nota di avviso da parte dell’INPS, l’istituto di previdenza procederà alla sospensione della prestazione e successivamente al recupero delle prestazioni non dovute.

La domanda di ricostituzione reddituale può essere presentata online sul sito INPS o, in alternativa, attraverso il Contact Center (al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164164 da rete mobile) oppure affidandosi a un caf o patronato.

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