Revoca invalidità: l’INPS avverte i pensionati, ci sono ancora 60 giorni per salvarla. Vediamo come fare (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).
INDICE:
- Revoca invalidità: chi rischia?
- Revoca invalidità: cosa succede e come mettersi in regola?
- Entra nella community e nella chat di Invalidità e Diritti e ricevi con WhatsApp, Telegram e Facebook tutti gli approfondimenti su invalidità, diritti e Legge 104.
Revoca invalidità: chi rischia?
Con il messaggio numero 3350 del 2022, l’INPS ha dato un’ultima possibilità ai titolari delle prestazioni assistenziali collegate al reddito per invalidi civili e normodotati.
Chi rischia la revoca invalidità? Chi non ha ancora provveduto a inoltrare la dichiarazione dei redditi e la comunicazione reddituale all’INPS, relativa al 2018.
Parliamo dei titolari delle prestazioni di invalidità civile, quali la pensione di inabilità civile e l’assegno mensile; i titolari di pensione ai ciechi civili, assoluta e parziale; i titolari della pensione ai sordi e i titolari dell’assegno sociale o della pensione sociale.
Tutti loro hanno già ricevuto una raccomandata da parte dell’INPS, con la quale venivano sollecitati a mettersi in regola dopo non aver ottemperato alla presentazione della dichiarazione dei redditi del 2018 e all’inoltro del modello Red.
Essendo prestazioni assistenziali concesse nel rispetto dei requisiti reddituali, queste possono essere sospese e revocate qualora l’INPS non dovesse avere la possibilità di verificare se ci sono state modifiche e cambiamenti nelle situazioni reddituali dei beneficiari.
L’istituto ha comunicato il numero di beneficiari che non hanno inoltrato le comunicazioni sul reddito: sono oltre 36.000. Tutti loro rischiano di perdere la pensione, in assenza di un riscontro sul reddito del 2018.
Entra nella community e nella chat di Invalidità e Diritti e aggiungiti al gruppo Telegram di news su invalidità e Legge 104 e a quello di WhatsApp per tutte le news. Nel nostro gruppo Facebook confrontati con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi.
Revoca invalidità: cosa succede e come mettersi in regola?
Ai titolari di pensione di inabilità, assegno mensile, pensione ai ciechi e ai sordi, di età compresa tra i 18 e i 66 anni e 7 mesi, l’INPS è pronta a inviare una raccomandata A/R con un preavviso di sospensione e l’invito a comunicare, entro 60 giorni dalla ricezione, i redditi posseduti, attraverso la ricostituzione reddituale.
In caso contrario l’istituto procederà alla sospensione della prestazione, inviando ai beneficiari una nuova raccomandata A/R. Se entro 120 giorni dalla sospensione della prestazione, il titolare non dovesse mettersi in regola, l’INPS applicherà la misura più grave: la revoca della prestazione, comunicata tramite raccomandata A/R.
Per quanto riguarda i titolari di assegno sociale o pensione sociale, con età inferiore a 80 anni al 31 dicembre 2018, l’INPS invierà loro una raccomandata A/R, con la quale invita a mettersi in regola tramite l’inoltro della dichiarazione reddituale prevista (relativa al 2018), entro 60 giorni.

Superata la deadline, si procederà alla sospensione della prestazione, con il conseguente recupero, da parte dell’istituto, delle prestazioni pagate e non dovute.
Ma come effettuare la comunicazione reddituale per evitare la revoca invalidità? Semplice, accedendo al sito dell’INPS, entrando con una delle credenziali in vostro possesso (SPID, CIE o CNS), cliccando alla voce “domanda per la ricostituzione reddituale della pensione” e procedendo all’inoltro dei vostri dati.
In alternativa ci si può sempre affidare a enti abilitati o a patronati, che vi seguiranno passo dopo passo nell’invio della documentazione necessaria a evitare la sospensione o la revoca invalidità.
Ecco gli articoli preferiti dagli utenti sull’invalidità civile: