Quanto dura l’Ape Sociale e cosa fare dopo, al compimento dei 67 anni? Ne parliamo in questo approfondimento (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).
INDICE:
- Cos’è l’Ape Sociale e chi può richiederla?
- Quanto dura l’Ape Sociale: requisiti per richiederla
- Quanto dura l’Ape Sociale e cosa fare dopo?
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Cos’è l’Ape Sociale e chi può richiederla?
Quanto dura l’Ape Sociale? L’Ape Sociale, introdotta dalla Legge di Bilancio del 2017, è in scadenza al 31 dicembre 2022: come spiegato in questo articolo di The Wam.net, dovrebbe essere prorogata nel 2023 e, probabilmente, resa strutturale.
Ma cos’è l’Ape Sociale? Questa misura permette ad alcune categorie di lavoratori tutelate dalla legge, di ricevere un’indennità che li accompagna all’età pensionabile.
Attenzione, parliamo di età pensionabile (67 anni) e non di pensione di vecchiaia. Può anche capitare che, compiuti i 67 anni, il lavoratore o la lavoratrice non possegga i requisiti per accedere alla pensione di vecchiaia.
Un’ipotesi remota, poiché essendo richiesta una contribuzione minima di 30-36 anni ne discende che l’interessato abbia maturato il requisito contributivo minimo, ma non impossibile.
L’Ape Sociale può essere richiesta dai lavoratori dipendenti (pubblici e privati), autonomi e parasubordinati iscritti all’AGO (Assicurazione Generale Obbligatoria) dei lavoratori dipendenti, alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi o alla Gestione Separata dell’INPS.
Sono esclusi dall’elenco dei beneficiari i liberi professionisti, iscritti alle rispettive casse professionali.
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Quanto dura l’Ape Sociale: requisiti per richiederla
Quanto dura l’Ape Sociale? I requisiti obbligatori per richiedere l’Ape Sociale sono:
- aver cessato l’attività lavorativa;
- essere residenti in Italia;
- non essere titolari di altre pensioni;
- avere almeno 63 anni di età.
Le categorie di lavoratori che possono avere accesso all’Ape Sociale sono:
- disoccupati per licenziamento (anche collettivo), dimissioni per giusta causa o per risoluzione consensuale con la conciliazione obbligatoria, con 30 anni di contributi versati;
- caregivers, che assistono da almeno 6 mesi il coniuge, un familiare o un affine entro il secondo grado con disabilità grave, con 30 anni di contributi versati.
- lavoratori invalidi civili con una percentuale di invalidità riconosciuta pari o superiore al 74% e almeno 30 anni di contributi versati;
- lavoratori impiegati in mansioni gravose, con almeno 36 anni di contributi versati (ai lavoratori edili ne bastano 32). Ecco l’elenco delle professioni gravose previste dalla legge.
Per le donne è prevista una riduzione dei requisiti contributivi pari a 12 mesi per ogni figlio, fino a un massimo di 24 mesi (2 figli). Per i lavoratori dell’agricoltura e della zootecnia è previsto il computo integrale di un anno di contributi se si è svolto, nell’arco di 12 mesi, il numero minimo di giornate lavorate (156).
L’importo dell’Ape Sociale è pari all’importo della rata mensile di pensione calcolata al momento in cui si accede all’indennità, erogata per 12 mesi (non è prevista la tredicesima). In ogni caso il sussidio non può superare i 1.500 euro lordi al mese.
Il lavoratore o la lavoratrice deve aver cessato l’attività lavorativa prima di richiedere l’Ape Sociale, ma può comunque cumulare l’importo dell’indennità con piccoli redditi da lavoro dipendente o parasubordinato entro il limite di 8.000 euro l’anno (4.800 euro l’anno in caso di lavoro autonomo).

Quanto dura l’Ape Sociale e cosa fare dopo?
Ma quanto dura l’Ape Sociale e cosa fare dopo? Come abbiamo visto l’Ape Sociale accompagna il lavoratore all’età pensionabile, attualmente prevista a 67 anni, ma può decadere anche prima, nel caso in cui il beneficiario accede a una misura previdenziale anticipata, come la pensione anticipata ordinaria o Quota 102.
Inoltre l’Ape Sociale non è compatibile con nessuna forma di pensione diretta, tra cui l’assegno ordinario di invalidità.
L’Ape Sociale, infatti, non può essere concessa al titolare dell’assegno ordinario di invalidità, ma se il titolare di questa misura non dovesse confermare l’assegno alla scadenza del triennio o se questa dovesse essere revocata, è possibile richiedere l’Ape Sociale.
A 67 anni l’Ape Sociale cessa di esistere.
Il pensionato, entro la scadenza dell’indennità, onde evitare di ritrovarsi senza pensione, dovrà presentare una nuova domanda di pensione all’INPS, stavolta richiedendo la pensione di vecchiaia.
Nel caso in cui il lavoratore sia invalido parziale potrà fare richiesta per l’assegno ordinario di invalidità; se la percentuale di invalidità riconosciuta è del 100%, l’interessato dovrà provvedere alla richiesta della pensione di inabilità.
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