Come calcolare la pensione di inabilità: ecco il processo completo per conoscere l’importo effettivo di questa erogazione. (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le altre guide complete di IED. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).
L’INPS, riconoscendo l’esistenza di una menomazione fisica o mentale che inabilita totalmente e permanentemente l’individuo a qualsiasi attività lavorativa, riconosce una pensione di inabilità.
La caratteristica fondamentale di questo sostegno è quindi l’incompatibilità con qualsiasi attività lavorativa, che lo differenzia dalle altre pensioni di invalidità.
La pensione per inabilità assoluta e permanente a qualsiasi attività lavorativa può essere, inoltre, aumentata dall’INPS attraverso una maggiorazione, che tiene conto del numero di anni di contributi versati dal beneficiario. Lo scopo di questa maggiorazione è quello di fornire un livello di protezione più elevato a coloro che si trovano in una condizione di totale dipendenza da questo sostegno.
Analizziamo, quindi, nel dettaglio come calcolare la pensione di inabilità al fine di conoscere l’importo spettante.
INDICE:
- Come calcolare la pensione di inabilità: chi ne ha diritto?
- Come calcolare la pensione di inabilità: il processo di calcolo
- Come calcolare la pensione di inabilità: come si calcola la maggiorazione?
- Come calcolare la pensione di inabilità: la maggiorazione per i dipendenti pubblici
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Come calcolare la pensione di inabilità: chi ne ha diritto?
Il lavoratore che si trova nell’assoluta e permanente impossibilità di lavorare a causa di una menomazione fisica o mentale ha diritto a una pensione di inabilità.
Per avere diritto alla pensione, il lavoratore deve essere iscritto a una delle seguenti gestioni dell’INPS:
- Assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti (Ago);
- Fondi sostitutivi dell’Ago;
- Gestioni speciali per i lavoratori autonomi: artigiani, commercianti, coltivatori diretti;
- Gestione separata.
Il lavoratore deve poi aver maturato almeno 5 anni di contributi, di cui 3 accreditati negli ultimi 5 anni. È possibile, inoltre, cumulare i contributi presenti in fondi diversi per raggiungere questo requisito.
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Come calcolare la pensione di inabilità: il processo di calcolo
Molti si chiedono: come calcolare la pensione di inabilità? La pensione di inabilità viene calcolata con il sistema contributivo, retributivo o misto, a seconda dei contributi versati dal lavoratore e dell’anzianità di servizio:
- Retributivo (basato, cioè, sulle ultime retribuzioni e sull’anzianità assicurativa sino al 31 dicembre 1992, per la quota A, e fino al 31 dicembre 2011, per la quota B), per chi possiede oltre 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995; dal 2012, la pensione è calcolata col sistema contributivo (basato sui contributi versati);
- Misto, ossia retributivo sino al 31 dicembre 1995, e poi contributivo, per chi possiede meno di 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995;
- Integralmente contributivo per chi non possiede contributi antecedenti al 1996.

Come calcolare la pensione di inabilità: come si calcola la maggiorazione?
Nell’ambito di come calcolare la pensione di inabilità, è necessario tenere conto anche di altri fattori che possono portare a una maggiorazione dell’importo.
Come anticipato, se il pensionato inabile ha meno di 60 anni di età, ha diritto a una maggiorazione contributiva sulla pensione, che ne aumenta l’entità.
Nel dettaglio, l’anzianità contributiva maturata viene virtualmente incrementata (entro il limite massimo di 2080 contributi settimanali, pari a 40 anni) del numero di settimane che intercorrono tra la decorrenza della pensione di inabilità e il compimento del 60° anno di età.
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I contributi vengono calcolati prendendo come base la media dei contributi pensionabili posseduti negli ultimi 5 anni e rivalutati secondo la Legge Amato.
In pratica, bisogna:
- Rivalutare le ultime 260 settimane di guadagno (reddito o stipendio) prima del pensionamento, o il minor numero esistente, per i coefficienti di rivalutazione della Quota B della pensione;
- Sommare queste ultime 260 settimane di retribuzione rivalutata;
- Moltiplicare il risultato per l’aliquota di computo della gestione (pari al 33% del reddito da lavoro dipendente);
- Dividere il risultato per 260 settimane;
- Si ottiene così la media contributiva settimanale rivalutata degli ultimi cinque anni lavorati;
- La media contributiva settimanale rivalutata va poi moltiplicata per il numero di settimane che intercorrono tra la data di decorrenza della pensione di inabilità e il compimento dei 60 anni di età.
Viene quindi determinata la quota di incremento riferita al periodo rimanente fino al raggiungimento dei 60 anni di età, da aggiungere all’importo individuale, ossia alla somma dei contributi dell’interessato.
In ogni caso, non è possibile calcolare un periodo di contribuzione totale superiore a 2080 settimane (40 anni).
Ciò significa che anche se un individuo ha contribuito per più di 40 anni, solo i primi 40 anni saranno utilizzati per calcolare le sue prestazioni.
Il coefficiente di trasformazione è la cifra che trasforma la somma dei contributi in pensione. Per chi va in pensione a un’età inferiore, il coefficiente di trasformazione deve essere quello relativo ai 57 anni di età.
Questo perché il montante contributivo si riduce per ogni anno di anticipo del pensionamento rispetto all’età di 65 anni. La riduzione del montante contributivo si traduce in una pensione inferiore. Quanto prima si va in pensione, tanto maggiore è l’impatto sulla pensione.
Se si va in pensione all’età di 62 anni, la pensione si riduce del 24%. Se si va in pensione all’età di 60 anni, la pensione si riduce del 32%. La riduzione dell’importo dei contributi non è lineare, ma aumenta man mano che ci si avvicina ai 65 anni.
Il coefficiente di trasformazione è stato concepito per attenuare una parte di questa perdita, al fine di fornire una pensione più equa a coloro che vanno in pensione a un’età più giovane.
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Come calcolare la pensione di inabilità: la maggiorazione per i dipendenti pubblici
La procedura di calcolo della maggiorazione della pensione di inabilità da applicare ai dipendenti pubblici inabili corrisponde a quella appena osservata per la generalità dei lavoratori.
Tuttavia, la prestazione che ne deriva è limitata da un doppio calcolo, o doppio tetto: non può infatti superare l’80% della base pensionabile delle quote di pensione determinate dal sistema retributivo; né può superare l’importo della pensione privilegiata a cui il lavoratore avrebbe avuto diritto in caso di infermità riconosciuta dipendente da causa di servizio (questo requisito, però, non appare più verificabile dal momento che la Legge Fornero ha abolito la pensione privilegiata, che rimane solo per i dipendenti del comparto difesa, sicurezza e soccorso).
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