Come comportarsi con una badante. Cosa bisogna considerare quando si vuole assumere una badante per un invalido? Come instaurare un rapporto di fiducia che però non gravi sulla sua professionalità? Ne parliamo in questo approfondimento (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).
Come comportarsi con una badante. La badante ha un ruolo molto importante, perché molto spesso a lei è affidata non solo la cura e l’assistenza, ma anche la serenità di un invalido o di un disabile.
Proprio per questo, nulla va trascurato o lasciato al caso, nemmeno la relazione che si viene a instaurare sia fra badante e assistito e sia tra essa e i familiari del disabile. Vediamo, quindi, come comportarsi con una badante, in modo da creare le migliori condizioni per tutti.
Indice:
- Come comportarsi con una badante: il mito di Mary Poppins
- Come comportarsi con una badante: l’importanza dell’inserimento e del progetto di assistenza
- Come comportarsi con una badante: il piano di lavoro
- Come comportarsi con una badante: la preparazione della dieta settimanale
- Come comportarsi con una badante: la preparazione della terapia
- Come comportarsi con una badante: l’importanza del referente unico
- Come comportarsi con una badante: la relazione con la badante
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Come comportarsi con una badante: il mito di Mary Poppins
Come comportarsi con una badante? C’è un film che ho visto almeno dieci volte nella mia vita e che probabilmente avrai visto anche tu. È Mary Poppins, il classico della Disney che racconta di una tata che sa, conosce e gestisce tutto con il solo schiocco delle dita.
Perché nomino Mary Poppins? Perché molti familiari di invalidi e disabili cadono in un tranello che io chiamo “l’inganno di Mary Poppins”.
Voglio dire che spesso ci lasciamo ammaliare dai modi e dalle parole di una persona apparentemente affabile e preparata e, subito, le affidiamo la cura del nostro familiare disabile.
Parlo al plurale perché io per prima ho vissuto questa esperienza. Purtroppo, però, nessuna badante entrerà in casa del disabile sapendo già cosa dovrà fare, né ha il potere di risolvere i problemi con un semplice schiocco di dita.
L’assistenza a una persona invalida è qualcosa di molto delicato e spesso anche complicato, e la badante non può essere scelta “a sensazione” o a simpatia. È necessario che abbia delle caratteristiche che si adattano ai bisogni del disabile e dovrà essere istruita, guidata e a accompagnata nell’inserimento, anche se ha delle credenziali da far paura.
Perché ogni disabile ha una sua storia, un suo temperamento e i suoi propri bisogni, che possono essere diversi da quelli di tutti gli altri disabili assistiti precedentemente dalla stessa badante.
Insomma: spesso la delusione che abbiamo per la scelta di una badante sbagliata deriva solo dalle nostre aspettative sbagliate e dal fatto che non abbiamo saputo comportarci in modo adeguato.
In questo approfondimento, quindi, vedrai come comportarsi con una badante. Prima però leggi dove cercare una badante in gamba e come avere il contributo per assumere una badante.
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Come comportarsi con una badante: l’importanza dell’inserimento e del progetto di assistenza
Come comportarsi con una badante? Se hai letto gli articoli che ti abbiamo linkato nel precedente paragrafo, ti sarai fatto un’idea delle possibilità che hai per cercare una badante professionale e con esperienza, senza affidarti al semplice passaparola.
Partiamo quindi dal presupposto che la badante per il tuo familiare invalido sia stata già scelta e che adesso vuoi capire come comportarsi con una badante.
Una delle prime cose che dovrai tenere in considerazione è l’importanza di costruire un progetto di assistenza al disabile. Si tratta dello stesso progetto che avrai consegnato anche all’agenzia o alla cooperativa che si è occupata di selezionare la badante, in modo da inserirla correttamente.
Il progetto di assistenza serve a te per capire quali aspettative hai nei suoi confronti e a lei per sapere quali saranno le sue mansioni.
È in questo progetto che inserirai tutto ciò di cui si dovrà occupare, come per esempio la preparazione dei pasti, la gestione dell’igiene personale del disabile, le uscite (sia per svago che per gestione delle incombenze), ecc.
Ricorda che lo svolgimento del progetto di assistenza, perché sia adeguato, ha bisogno di tempo. Questo vuol dire che dovrai lasciare alla badante il giusto tempo per adeguarsi e tu dovrai accompagnarla affinché sia il più rispondente possibile innanzitutto ai bisogni del disabile e poi alle tue aspettative.
Andiamo a vedere adesso perché è importante anche un piano di lavoro e come prepararlo.
Quanto costa una badante in nero? Vediamo se conviene e quali sono i rischi che corrono le famiglie.
Come comportarsi con una badante: il piano di lavoro
Come comportarsi con una badante. Il progetto di assistenza dà quelle che vengono definite le linee generali, ma poi c’è bisogno di un piano di lavoro dettagliato in cui vengono inserite tutte le attività che dovranno essere fatte quotidianamente, suddivise per giorni e per fasce orarie.
Il piano di lavoro serve per stabilire cosa va fatto e quando, in modo da essere chiaro sia a te che alla badante. Inoltre, ti serve per controllare che tutto venga svolto correttamente e che il disabile abbia tutta l’assistenza di cui ha bisogno.
Si parte sempre dalle abitudini e dalle necessità del disabile. Per fare un esempio, se l’assistito è abituato a fare colazione alle 8 del mattino con caffellatte e tre biscotti all’avena, nel piano di lavoro dovrà essere indicato questo.
Per le terapie farmacologiche servirà invece un piano a parte, come ti spiegheremo tra poco.
È importante anche la preparazione della dieta settimanale. Ti sembra assurdo? E invece non lo è. Innanzitutto perché l’invalido potrebbe aver bisogno di seguire una dieta particolare a causa della sua patologia.
Ma anche se non fosse per questo, dare la possibilità all’invalido di gustare ciò che preferisce senza dover sottostare alle scelte della persona che si occupa di lui, lo farà stare sicuramente meglio. Soprattutto se la badante non è di origini italiane e tenderebbe a cucinare ricette del suo Paese di origine.
Quanto costa assumere una badante convivente e che quindi assiste una persona h24? Ne parliamo in questo articolo.
Come comportarsi con una badante: la preparazione della dieta settimanale
Come comportarsi con una badante. La badante dovrà avere ben chiare quali sono le pietanze preferite del disabile e come vanno cucinate.
Nel caso in cui, poi, il disabile ha necessità di seguire una particolare dieta a causa di una patologia, è necessario che ponga ancora più attenzione.
Ecco perché è importante che consegni nero su bianco alla badante un menu standard settimanale con tutto quello che deve o che vorrebbe mangiare il disabile.
Se la situazione lo richiede, puoi inserire anche le ricette delle pietanze, in modo da non lasciare proprio nulla al caso.
E vediamo un altro punto molto importante, che è la preparazione della terapia da somministrare all’assistito.
Permessi 104 tra più familiari: ti mostriamo come funziona la novità normativa che è stata introdotta nell’agosto 2022.
Come comportarsi con una badante: la preparazione della terapia
Come comportarsi con una badante. Nell’assistenza agli invalidi, uno degli aspetti centrali è la somministrazione della terapia farmacologica.
Facciamo però prima una premessa. In fase di selezione della badante, è importante scegliere una persona che si adatti anche al tipo di terapia che deve seguire il disabile.
Una badante non professionista, ovvero che non ha seguito corsi specifici, può somministrare solo farmaci per via orale stabiliti da un medico. Non ha alcuna discrezionalità di scelta, nemmeno in caso di febbre per somministrare paracetamolo, senza la convalida del medico di famiglia.
Questo deve essere ben chiaro, se hai scelto una badante non professionista. Nel caso in cui il tuo familiare disabile abbia necessità di cure particolari e di potere decisionale da parte della badante in caso di situazioni urgenti, allora dovrai scegliere una badante che abbia seguito un corso e abbia un attestato che certifichi la sua professionalità in tal senso.
Detto ciò, è fondamentale che la badante abbia un piano terapeutico da seguire, diviso per giorni e ore, chiaro e facilmente comprensibile.
Ricorda sempre che la badante, per quanto possa essere attenta e premurosa, non è un familiare e quindi non penserà mai come un familiare. Ecco perché è importante che tu le dia delle indicazioni precise da seguire.
E più sono chiare le indicazioni, più la badante sarà messa nelle condizioni di far bene il suo lavoro.
Importantissimo, poi, che ci sia un unico referente della badante, per non creare confusione o situazioni pericolose.
Puoi controllare a distanza quello che fa una badante? Scoprilo in questo articolo su TheWam.net

Come comportarsi con una badante: l’importanza del referente unico
Come comportarsi con una badante. Quando la famiglia del disabile è composta da più componenti, ad esempio il coniuge e due figli, può capitare che ognuno dia a turno le proprie indicazioni e che queste siano contrastanti.
Se si crea questa situazione, la percentuale che la badante non faccia bene il suo lavoro o che sbagli qualcosa è molto alta.
Quindi, è necessario che il referente della badante sia uno solo. Sarà un unico familiare, quindi, che coordinerà l’assistenza e farà da mediatore con tutti gli altri familiari.
Solo in questo modo le istruzioni potranno essere davvero chiare e tutto si potrà tenere sotto controllo.
Per concludere, è molto importante anche la relazione che verrà instaurata con la badante, che dovrà sempre e comunque mantenersi entro i limiti della sua professionalità e del tuo ruolo di somministratore di lavoro.
In questo articolo ti mostriamo come si stipula un contratto per badante convivente e cosa è importante sapere prima di assumere.
Come comportarsi con una badante: la relazione con la badante
Come comportarsi con una badante. Come dicevamo all’inizio di questo articolo, il ruolo di una badante è molto impegnativo e delicato.
Questo perché ha a che fare non solo con le questioni pratiche, ma anche con i sentimenti del disabile e spesso con la sua intimità.
Ecco perché l’inserimento della badante deve essere graduale e bisogna dare il tempo sia a lei che al disabile ma anche a te, di creare una relazione e di permettere a tutti di “ambientarsi”.
Vedila così: l’ambientamento di una badante è come quello che deve affrontare un bambino quando si deve staccare dalla mamma per entrare in un ambiente nuovo, ovvero l’asilo.
Le prime settimane servono per prendere confidenza con gli spazi e le nuove relazioni quotidiane, oltre ad abituarsi al distacco.
Anche la badante, specialmente se dovrà assistere il disabile notte e giorno, dovrà vivere un distacco da tutto ciò che faceva prima di questa nuova esperienza, e per farlo ha bisogno anche lei di supporto e di vicinanza. Ecco perché è essenziale che i primi tempi sia accompagnata da te.
La tua presenza, inoltre, servirà al disabile, che dovrà accogliere un’estranea a casa sua, la quale si prenderà cura di lui al posto tuo.
Anche in tal senso, anche tu vivrai un distacco e anche tu avrai bisogno di tempo per abituarti alla nuova situazione, senza provare sensi di colpa, come le mamme che lasciano il proprio bimbo in un ambiente che non conoscono.
In questo caso, il bimbo è rappresentato dal disabile, che si ambienterà molto più facilmente se vedrà che sarai presente i primi giorni e che non lo abbandonerai in una situazione in cui non vi si trova.
Come comportarsi con una badante, quindi? In modo autorevole ma non autoritario, lasciando che svolga in maniera professionale il suo lavoro, sapendo che dall’altra parte avrà il supporto della famiglia del disabile.
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