Categorie protette, le Regioni dove trovi più lavoro

Categorie protette, le Regioni dove trovi più lavoro e quelle dove invece il collocamento mirato non funziona. I dati indicano il fallimento del collocamento mirato anche perché i controlli per verificare se le aziende rispettano gli obblighi imposti dalla legge 68 sono scarsi o inesistenti. Le tabelle con le Regioni e i posti scoperti.
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25/9/23

Categorie protette: le Regioni in cui si trova più lavoro e quelle dove, invece, il collocamento mirato non funziona. (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi. Abbiamo anche una pagina Instagram dove pubblichiamo le notizie in formato grafico e un canale YouTube, dove pubblichiamo videoguide e interviste).

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Un’analisi dettagliata di come funziona il collocamento mirato e quante opportunità di trovare un’occupazione hanno le persone con disabilità incluse nelle graduatorie protette ci viene fornita dalla relazione al parlamento sullo stato di attuazione della Legge numero 68 del 12 marzo 1999.

In questo articolo ci concentreremo in particolare sull’analisi della situazione nelle diverse Regioni della Penisola (i risultati variano significativamente da una zona all’altra dell’Italia), ma prima diamo un’occhiata ai risultati a livello nazionale.

Purtroppo, la situazione è deludente per diversi motivi.

Su questo argomento potrebbe interessarti sapere come si allega la domanda per i concorsi categorie protette; c’è un altro post che ti indica cosa bisogna sapere sul contratto di assunzione come categoria protetta; vediamo infine come funzionano i posti riservati per le categorie protette.

Categorie protette: panoramica generale

Nella relazione si evidenziano almeno cinque problematiche che ostacolano la piena applicazione della normativa e impediscono a molti lavoratori con fragilità di entrare nel mondo del lavoro.

Ecco quali sono:

  • il sistema è in notevole ritardo nella raccolta dei dati;
  • il sistema sanzionatorio per le imprese e le pubbliche amministrazioni che non rispettano gli obblighi di legge (un numero predefinito di assunzioni di persone con disabilità rispetto all’organico completo) non è efficace;
  • i dati sugli incentivi fiscali alle imprese che assumono sono minimi (e in diminuzione);
  • le differenze territoriali non sono mai state ridotte nel corso degli anni, al contrario, sono continuate a crescere: basta esaminare i dati sugli avviamenti al lavoro effettuati o sugli incentivi fiscali assegnati;
  • numerose normative, come i “Patti di servizio personalizzato”, previsti dalla legge, non sono rispettate: vengono stipulati praticamente solo nel Nord Est, mentre nel resto del Paese la situazione procede come se la norma non esistesse.

Questa realtà, che non ha subito modifiche nel corso degli anni, ci impone queste conclusioni:

  • le famiglie devono essere consapevoli di questa situazione, guardandola con realismo;
  • la legge n. 68 del 1999, nonostante contenga disposizioni importanti per la tutela delle persone con disabilità, deve essere riformata perché non è efficace;
  • la mancanza di lavoro per le persone con fragilità deve essere considerata dai governi una vera emergenza, per questo motivo, a livello nazionale e regionale, devono essere prese le misure necessarie per affrontarla.

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Categorie protette: prospetti informativi

Dati significativi sul funzionamento o meno della legge 68 si ricavano dai Pid (Prospetti informativi disabili), che le aziende con almeno 15 dipendenti devono inviare per certificare il rispetto dell’obbligo di assunzione di personale con disabilità o appartenente alle altre categorie protette (indicando anche le relative mansioni assegnate).

Nel prospetto informativo i datori di lavoro illustrano la loro situazione occupazionale rispetto alle direttive dettate dalla legge 68.

Elenchiamo gli obblighi:

  • un lavoratore disabile assunto se l’impresa ha tra 15 e 35 dipendenti;
  • due lavoratori disabili assunti se l’impresa ha tra 36 e 50 dipendenti;
  • sette percento di lavoratori disabili assunti se l’impresa ha più di 50 dipendenti.

Nel prospetto informativo le aziende devono segnalare:

  • il numero totale dei lavoratori dipendenti;
  • il numero e il nominativo dei lavoratori computabili nella quota di riserva;
  • gli eventuali posti di lavoro e le mansioni disponibili per i lavoratori con disabilità che rientrano nelle categorie protette.

Categorie protette: posti non occupati

Allora, l’analisi dei prospetti informativi inviati dalle aziende rivela questo scenario:

  • il numero di datori di lavoro pubblici e privati che hanno inviato il Pid sono 110.060;
  • il 95,3% sono imprese private;
  • il 4,7% sono organizzazioni pubbliche.

La forza lavoro complessiva di queste aziende ammonta a circa 11 milioni:

  • il numero totale di posti non occupati dedicati alle persone con disabilità è di 148.299 unità;
  • i lavoratori con disabilità assunti sono 366.000.
  • le imprese private contano un numero di posti di lavoro riservati alle categorie protette di 400.000. Gli enti pubblici contano invece oltre 115.000 posti di lavoro.

Per essere più chiari, vediamo quanti posti di lavoro avrebbero dovuto essere garantiti (per obbligo di legge) alle persone con disabilità e quanti invece sono quelli effettivamente occupati da categorie protette:

  • Aziende con un numero di dipendenti tra 15 e 35:
    • posti disponibili per le categorie protette: 64.291;
    • posti non occupati per lavoratori fragili: 24.997.
  • Analizziamo la situazione in aziende che hanno tra 36 e 50 dipendenti:
    • Posti disponibili per le categorie protette: 25.215;
    • Posti non occupati per lavoratori fragili: 6.315.
  • Questa invece è la situazione nelle aziende che hanno più di 50 dipendenti:
    • Posti disponibili per le categorie protette: 426.593;
    • Posti non occupati per lavoratori fragili: 116.917.

Categorie protette: settori

Vediamo in questa tabella, settore per settore, quanti sono i posti di lavoro occupati da persone con disabilità e quanti invece i posti che restano non occupati (e che quindi indicano una violazione della legge):

SettorePosti copertiPosti scoperti
Industria172.29251.452
Trasporti, comunicazione, servizi114.34628.403
Commercio e riparazioni65.82518.935
Istruzione e Sanità126.71137.932
Costruzioni8.4102.658
Alberghi e ristoranti12.2014.806
Servizi pubblici, sociali e personali13.4282.940
Agricoltura2.9771.086

Categorie protette: Regioni

Osserviamo il dato riferito ai posti di lavoro da assegnare a lavoratori disabili in diverse Regioni del Paese. Ci riferiamo ai posti occupati e a quelli non occupati, per i quali le imprese non rispettano gli obblighi imposti dalla legge 68:

RegionePosti copertiPosti scoperti
Lombardia82.50337.930
Veneto37.32018.780
Romagna37.11714.216
Lazio38.54511.491
Piemonte31.33911.491
Toscana24.80116.033
Campania18.4437.413
Puglia12.7236.202
Sicilia13.7394.170

Categorie protette: controlli

Come è facilmente intuibile dalla sommaria lettura di questi dati (risalenti al 2019, quando è stata effettuata l’ultima ricerca approfondita sull’attuazione della legge 68, la situazione è rimasta più o meno invariata), è la mancanza di controlli da parte delle istituzioni che consente a un numero significativo di imprese di non rispettare l’obbligo di assunzione di un certo numero di persone con disabilità.

Il governo precedente, e in particolare il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando, ha presentato una proposta di legge che prevede una serie di controlli incrociati su aziende e amministrazioni, oltre a un incremento notevole delle sanzioni per chi non rispetta la legge.

Su quella proposta di legge, che avrebbe potuto rimediare in qualche modo alla situazione attuale, è per ora calato il silenzio. L’attuale esecutivo non ha ripreso in mano il provvedimento.

Eppure sarebbe fondamentale, aprirebbe il mondo del lavoro a moltissimi lavoratori inclusi nelle categorie protette e che aspettano da anni una opportunità.

Categorie protette, le Regioni dove trovi più lavoro
Nella foto una lavoratrice con disabilità al lavoro.

Faq (domande e risposte)

Che cos’è il collocamento mirato?

Il collocamento mirato è un processo previsto dalla Legge 68 del 12 marzo 1999, che mira a facilitare l’ingresso o il reingresso nel mondo del lavoro delle persone con invalidità iscritte nelle liste speciali delle graduatorie protette.

Quali sono le criticità nel funzionamento del collocamento mirato?

Ci sono almeno cinque punti critici: ritardo nella raccolta dei dati, inefficienza del sistema sanzionatorio, dati irrisori sugli incentivi fiscali, persistenza di differenze territoriali e non rispetto di molte norme come i “Patti di servizio personalizzato”.

Cosa sono i Pid (Prospetti Informativi Disabili)?

I Prospetti Informativi Disabili sono documenti che le aziende con almeno 15 dipendenti devono inviare per determinare il rispetto dell’obbligo di assunzione di personale con disabilità o appartenente alle altre categorie protette.

Quali sono gli obblighi delle aziende rispetto alla Legge 68?

A seconda del numero di dipendenti, le aziende sono obbligate ad assumere un certo numero di lavoratori disabili. Ad esempio, un lavoratore disabile se l’azienda ha da 15 a 35 dipendenti, due se ne ha da 36 a 50, e il 7% del totale se ne ha più di 50.

Quanti sono i posti non occupati dedicati alle persone con disabilità?

Secondo i dati disponibili, il numero totale di posti non occupati dedicati alle persone con disabilità è di 148.299 unità.

Quanti lavoratori con disabilità sono stati assunti?

Sono stati assunti 366.000 lavoratori con disabilità, rispetto ai 400.000 posti di lavoro riservati nelle imprese private e oltre 115.000 negli enti pubblici.

In quale settore sono stati assunti più lavoratori con disabilità?

Il settore in cui sono stati assunti più lavoratori con disabilità è l’industria, con 172.292 posti occupati.

In quale regione sono stati assunti più lavoratori con disabilità?

La regione in cui sono stati assunti più lavoratori con disabilità è la Lombardia, con 82.503 posti occupati.

Cosa prevedeva la proposta di legge presentata da Andrea Orlando?

La proposta di legge prevedeva una serie di controlli incrociati su aziende e amministrazioni e un incremento notevole delle sanzioni per chi non rispettava l’obbligo di assunzione di un certo numero di persone con disabilità.

Qual è la situazione attuale della proposta di legge?

Nonostante la sua potenziale importanza per rimediare alla situazione attuale, la proposta di legge è stata per ora accantonata e l’attuale esecutivo non ha ripreso in mano il provvedimento.

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