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Assistenza sanitaria per disabili: cosa garantisce l’Italia

Assistenza sanitaria per disabili: vediamo cosa garantisce l’Italia ai disabili che hanno bisogno di assistenza ambulatoriale e domiciliare.
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6/12/23

Assistenza sanitaria per disabili: cosa prevede il Servizio Sanitario Nazionale? Cosa si intende per assistenza ambulatoriale e residenziale o semi-residenziale? Cosa bisogna fare per ottenerle? Ne parliamo in questo approfondimento (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).

Assistenza sanitaria per disabili. Il Servizio Sanitario Nazionale garantisce l’assistenza per persone disabili in Italia, sia in ambulatorio che presso il proprio domicilio o a livello residenziale.

Il servizio è rivolto a persone con disabilità complesse, che possono usufruire di prestazioni riabilitative in grado di consentire l’acquisizione di capacità o abilità mai raggiunte o conquistate, il recupero di capacità e abilità eventualmente perse o il mantenimento delle abilità residue. Vediamo in cosa consiste l’assistenza e cosa bisogna fare per ottenerla.

Su invaliditaediritti.it abbiamo spiegato anche come funziona l’assistenza domiciliare, quella integrata e come scegliere una badante competente per prestarla a casa.

Indice

Assistenza sanitaria per disabili: in quali casi è prevista e come fare domanda

Come ti abbiamo detto in apertura, l’assistenza sanitaria per disabili è garantita dallo Stato italiano a tutte le persone con disabilità complesse.

In base all’art. 27 dpcm 12 gennaio 2017, l’assistenza può essere fornita sia presso gli ambulatori territoriali e sia a domicilio, successivamente a un progetto riabilitativo individualizzato dai servizi territoriali dell’Asl, a cui bisogna fare domanda.

Una volta che il disabile o il familiare che se ne prende cura inoltreranno domanda all’Asl territoriale, verrà effettuata dalla stessa Azienda Sanitaria Locale una verifica delle condizioni cliniche, fisiche, psichiche e socio-familiari del disabile.

L’esito di questa verifica concorrerà a definire un progetto riabilitativo individualizzato, che stabilirà le prestazioni riabilitative, mediche, specialistiche e psicologiche necessarie.

Vediamo qual è l’obiettivo principale dell’assistenza ai disabili in Italia

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Assistenza sanitaria per disabili in Italia: l’obiettivo

L’obiettivo principale dell’assistenza sanitaria per disabili è di offrire delle prestazioni riabilitative finalizzate al recupero e al mantenimento dell’autonomia in tutti gli aspetti della vita.

Queste prestazioni riabilitative possono riguardare tutte le funzioni sensoriali, motorie, cognitive, neurologiche e psichiche.

Inoltre, se necessario, le prestazioni possono anche prevedere il supporto e l’orientamento alle famiglie nella gestione dei sintomi e nell’uso degli ausili e delle protesi e il sostegno psicologico.

Gli operatori dell’Asl collaborano con i medici di famiglia, con i pediatri e con le istituzioni scolastiche al fine di raggiungere gli obiettivi stabiliti dal progetto riabilitativo.

In Italia, l’assistenza per disabili può essere, quindi, ambulatoriale o domiciliare. L’assistenza domiciliare di suddivide a sua volta in assistenza semiresidenziale e assistenza residenziale, come ti spieghiamo nel prossimo paragrafo.

Permessi 104 senza assistenza continua: cosa si rischia? E quando si commette abuso? Scoprilo in questa guida completa.

Assistenza sanitaria per disabili semiresidenziale e residenziale

Assistenza sanitaria per disabili. L’art. 34 dpcm 12 gennaio 2017 stabilisce che il Servizio Sanitario Nazionale debba garantire ai disabili gravi che abbiano bisogno di trattamenti intensivi (almeno 3 ore al giorno) o estensivi (almeno 1 ora al giorno), la possibilità di essere ricoverati in strutture residenziali extra ospedaliere, in modo che ottengano l’assistenza di cui hanno bisogno.

Si tratta perlopiù di casi di persone che vengono dimesse da un ricovero ospedaliero riabilitativo e che hanno necessità di prolungare i trattamenti per recuperare ulteriormente le loro abilità.

Nello stesso tempo, però, non è più necessaria la continua sorveglianza e assistenza notturna, in seguito alla stabilizzazione delle condizioni generali.

In questi casi, il medico di famiglia o quello ospedaliero inoltra una richiesta all’Asl la quale, dopo aver fatto una valutazione delle condizioni fisiche, psichiche e sociali del disabile, autorizza il ricovero in una struttura residenziale che riesca a garantire un programma riabilitativo individualizzato.

Nelle strutture residenziali vengono ospitate persone con problemi di diverso livello di gravità, ovvero persone con:

  • lesioni midollari;
  • cerebrolesioni;
  • paralisi cerebrali infantili;
  • gravi traumatismi;
  • ictus severi.

Le strutture residenziali garantiscono trattamenti intensivi eseguiti da diversi professionisti (terapisti, neurologi, fisiatri, ecc.).

Queste strutture vengono individuate con nomi o sigle diverse da regione a regione e può capitare che la stessa sigla abbia un significato diverso in regioni diverse.

Nel prossimo paragrafo vediamo se questo servizio è gratuito o a pagamento.

Bollette e disabili gravi: un dramma annunciato per tante famiglie che non riescono a coprire i costi per l’energia che è indispensabile per alimentare tanti macchinari salvavita e il necessario riscaldamento per persone con fragilità. Leggi cosa sta succedendo.

assistenza sanitaria per disabili
Assistenza sanitaria per disabili: cosa garantisce l’Italia?

Assistenza sanitaria per disabili residenziale: è a pagamento?

Assistenza sanitaria per disabili. Per le strutture riabilitative residenziali di bassa intensità sanitaria, destinate a persone con disabilità stabilizzata, la normativa prevede che il Servizio Sanitario nazionale si faccia carico solo del costo delle prestazioni erogate e che i costi delle prestazioni non sanitarie (vitto, pulizia, svago, ecc.) siano a carico del disabile o dei suoi familiari.

In caso di disagio economico del disabile, le prestazioni non sanitarie saranno invece a carico del Comune di residenza, a cui deve essere inviata apposita domanda perché provveda al pagamento delle rette, presentando la documentazione sanitaria e reddituale del disabile.

Sull’assistenza domiciliare agli invalidi abbiamo preparato un ampio e dettagliato approfondimento, che ti consigliamo di leggere.

Andiamo adesso a vedere cosa prevede la Legge di Bilancio 2022 sull’assistenza per persone disabili in Italia.

Invalidità e revisione: alcune patologie sono state da poco inserite nell’elenco delle malattie senza revisione. Scopri quali sono.

Assistenza sanitaria per disabili in Italia: cosa prevede la Legge di Bilancio 2022

Assistenza sanitaria per disabili. La Legge di Bilancio 2022 prevede numerose risorse e aiuti per disabili.

Tra questi, particolare attenzione viene data ai LEPS, ovvero i livelli essenziali delle prestazioni sociali.

I LEPS nella Legge di Bilancio 2022 sono stati riorganizzati al livello territoriale dagli Ambiti Sociali Territoriali (ATS) per differenti aree.

Grazie al PNRR e ad altre risorse nazionali, i LEPS hanno ricevuto un ottimo sovvenzionamento.

Gli interventi, specificati dal Piano per la non autosufficienza (decreto Legislativo 15 settembre 2017, n.147), permetteranno di:

  • fornire assistenza domiciliare integrata con i servizi sanitari rivolta alle persone non autosufficienti o anziane con ridotta autonomia o a rischio di emarginazione;
  • avviare un servizio di sostituzione temporanea degli assistenti familiari in occasione di ferie, malattia e maternità;
  • garantire servizi sociali di sollievo per le persone anziane non autosufficienti e le loro famiglie, quali: il pronto intervento per le emergenze temporanee, diurne notturne, gestito da personale qualificato;
  • l’attivazione e l’organizzazione mirata dell’aiuto alle famiglie;
  • garantire servizi sociali di sollievo per le persone anziane non autosufficienti e le loro famiglie, quali: il pronto intervento per le emergenze temporanee, diurne e notturne, gestito da personale qualificato;
  • l’attivazione e l’organizzazione mirata dell’aiuto alle famiglie;
  • garantire servizi sociali di supporto per le persone anziane non autosufficienti e le loro famiglie, quali: la messa a disposizione di strumenti qualificati per favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro degli assistenti familiari in collaborazione con i Centri per l’impiego del territorio;
  • l’assistenza gestionale, legale e amministrativa alle famiglie per l’espletamento di adempimenti;
  • assicurare che il Servizio Sanitario Nazionale e gli ATS garantiscano, mediante le risorse umane e strumentali di rispettiva competenza, alle persone in condizioni di non autosufficienza l’accesso ai servizi sociali e ai servizi sociosanitari attraverso punti unici di accesso (PUA), che hanno la sede operativa presso le articolazioni del servizio sanitario denominate Case della comunità. Il personale in servizio presso i PUA assicura la funzionalità delle Unità di valutazione multidimensionale (UVM) della capacità bio-psico-sociale dell’individuo, anche con l’obiettivo di garantire la permanenza della persona in condizioni di non autosufficienza nel proprio contesto di vita in condizioni di dignità, sicurezza e comfort. Dunque, l’obiettivo è ridurre il rischio di isolamento sociale e il ricorso ad ospedalizzazioni non strettamente necessarie.

Nel corso dei prossimi anni, quindi, ci aspettiamo di vedere attivati e potenziati tutti i servizi stabiliti nella Legge di Bilancio 2022.

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