Ape Sociale 2023 importo netto mensile

Ape Sociale 2023 e importo netto mensile: vediamo insieme qual è il limite massimo, come si calcola e cosa cambia rispetto a una comune pensione.
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23/9/23

In questo approfondimento vi parleremo di Ape Sociale 2023 e importo netto mensile, attraverso alcuni pratici esempi sul calcolo dell’assegno (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Ape Sociale: cos’è?

L’Ape Sociale, confermata per il 2023, s’avvia verso la proroga per il 2024, con la possibilità, prevista dal governo Meloni, di allargare la platea di beneficiari.

L’anticipo pensionistico (articolo 1, comma 179, della legge numero 232 del 2016) viene erogato dall’INPS ai lavoratori appartenenti a categorie tutelate, a partire dai 63 anni di età, sino alla maturazione dell’età pensionabile: ad oggi la durata dell’Ape Sociale è di 4 anni (a 67 anni scatta la pensione di vecchiaia).

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A chi spetta l’Ape Sociale?

L’Ape Sociale spetta solo a queste categorie di lavoratori:

  • ai disoccupati di lungo corso, con 63 anni di età e almeno 30 anni di contributi versati;
  • ai caregiver di 63 anni di età con almeno 30 anni di contributi versati, che da almeno 6 mesi, al momento della domanda, assistono il coniuge o un familiare entro il 2° grado di parentela o affinità, con disabilità grave;
  • ai lavoratori invalidi, con una percentuale di riduzione della capacità lavorativa pari o superiore al 74%, con 63 anni di età e almeno 30 anni di contributi versati;
  • ai lavoratori edili, ceramisti e conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta, con 63 anni di età e almeno 32 anni di contributi versati;
  • ai lavoratori subordinati addetti a mansioni gravose, da almeno 6 anni negli ultimi 7 anni di vita o per almeno 7 anni nell’ultimo decennio di vita, con 63 anni di età e almeno 36 anni di contributi versati.

Alle donne spettano uno sconto contributivo pari a un anno con un figlio avuto o a 2 anni, se hanno avuto 2 o più figli.

Ape Sociale e contributi figurativi

Mentre il lavoratore-pensionato percepisce l’Ape Sociale non ha diritto a contributi figurativi. Il beneficiario può comunque richiedere all’INPS di essere autorizzato al versamento dei contributi volontari, per aumentare l’importo della pensione di vecchiaia futura.

Al compimento dell’età pensionabile (67 anni fino al 31 dicembre 2024), l’Ape Sociale si trasforma in pensione di vecchiaia.

Ape Sociale 2023 e importo netto mensile

E passiamo, ora, all’argomento principale dell’articolo: l’Ape Sociale 2023 e importo netto mensile.

Il valore dell’assegno mensile dell’Ape Sociale è pari all’importo della pensione maturata al momento dell’accesso all’anticipo pensionistico.

In ogni caso, l’importo mensile non può superare i 1.500 euro lordi al mese, non rivalutabili, a differenza delle altre prestazioni pensionistiche, ed erogabili per soli 12 mesi (non si ha diritto a tredicesima e quattordicesima).

Ape Sociale 2023 e importo netto mensile: aspetti positivi

In termini economici, gli aspetti positivi legati all’Ape Sociale sono:

  • la tassazione, migliore di quella che si applica sulle comuni pensioni;
  • l’assenza di penalizzazioni di importo;
  • l’importo dell’assegno non è ricalcolato col sistema contributivo (come avviene per Opzione Donna, ad esempio).

Ape Sociale 2023 e importo netto mensile: il limite massimo

Ma quanto si prende al mese di Ape Sociale? Non più di 1.325 euro netti (1.500 euro lordi).

Volendo fare un confronto con l’importo lordo e netto di una comune pensione, noteremmo che il valore mensile dell’Ape Sociale, su 1.500 euro lordi (1.325 euro netti) è superiore al valore mensile di una pensione (1.210 euro netti, su 1.500 euro lordi).

Bisogna tenere conto, però, che l’Ape Sociale spetta per 12 mesi, mentre una comune pensione è “spalmata” su 13 mensilità, tredicesima compresa (o su 14 mensilità, se il reddito è pari o inferiore a 2 volte il minimo INPS).

Ape Sociale 2023 e importo netto mensile: primo esempio

Facciamo un esempio: prendiamo un lavoratore di 63 anni, con 30 anni di contributi versati, di cui 10 fino al 1995 e gli altri 20 dal 1996 in poi (sistema misto) e una retribuzione lorda annua di 28.000 euro.

Il nostro lavoratore è un caregiver che assiste da più di 6 mesi il coniuge gravemente disabile e vorrebbe accedere all’Ape Sociale.

L’importo del suo assegno lo calcoleremo con il sistema misto, individuando due quote: la prima con le regole del retributivo (l’aliquota del 2% moltiplicata per 10 anni di contributi maturati fino al 1995 e il risultato – 20% – applicato sulle ultime retribuzioni). Con un calcolo sommario, la prima quota dovrebbe avere un importo di 5.600 euro.

La seconda quota va calcolata con le regole del contributivo, individuando il montante contributivo (il 33% di aliquota per lavoro dipendente calcolata sull’importo delle retribuzioni – 28.000 euro – e il risultato – 9.240 euro – moltiplicato per 20 anni di contributi). Il valore del montante contributivo è di 184.800 euro.

Su questo valore incide il coefficiente di trasformazione, che a 63 anni di età è pari al 5,028%. Il 5,028% di 184.800 euro è 9.292 euro.

Sommiamo le due quote (5.600 euro e 9.292 euro) per avere l’importo lordo dell’Ape Sociale: 14.892 euro, pari a 1.241 euro lordi al mese (dunque inferiore al limite massimo), per un importo netto di circa 1.050-1.110 euro al mese, per 12 mensilità.

Se alzassimo la retribuzione lorda annua a 35.000 euro, mantenendo le stesse regole di prima, avremmo una prima quota di 7.000 euro circa e una seconda quota di 11.615 euro, per un importo lordo annuo di 18.615 euro, pari a 1.551 euro lordi al mese, dunque oltre il limite previsto dalla legge.

In questo caso, l’importo netto di un mese di Ape Sociale sarebbe comunque di 1.325 euro, a prescindere da quanto avrebbe realmente dovuto percepire il lavoratore.

Ape Sociale 2023 e importo netto mensile
Ape Sociale 2023 e importo netto mensile: in foto una calcolatrice, banconote e monete di euro e una penna.

Ape Sociale 2023 e importo netto mensile: secondo esempio

Volendo calcolare, invece, l’importo netto mensile di un lavoratore addetto a mansioni gravose, dovremmo tenere in considerazione un’anzianità contributiva più elevata (36 anni di contributi).

Prendiamo sempre come esempio un lavoratore di 63 anni, con una retribuzione di 28.000 euro lordi annui, ma con 36 anni di contributi versati, di cui 10 fino al 1995 e 26 anni dal 1996 ad oggi.

La prima quota sarà sempre di 5.600 euro, la seconda quota ammonta, invece, a 12.080 euro. Sommando le due quote avremo un importo lordo annuo di 17.680 euro, pari a 1.474 euro lordi al mese (nel limite previsto dalla legge), per un importo netto di circa 1.300 euro al mese.

Se aumentassimo la retribuzione a 35.000 euro lordi annui, avremmo una prima quota di 7.000 euro e una seconda quota di 15.100 euro, per un importo lordo annuo di 22.100 euro, pari a 1.842 euro lordi al mese, quindi decisamente oltre il limite di 1.500 euro lordi.

In questo caso l’assegno mensile del nostro lavoratore sarebbe comunque di 1.325 euro netti al mese, con una perdita notevole rispetto a una comune pensione.

Faq sull’Ape Sociale 2023

Quando scade il termine per presentare la domanda di accesso all’Ape Sociale?

Per accedere al sussidio dell’Ape Sociale, è necessario presentare una domanda per attivare la verifica delle condizioni e una domanda per l’accesso alla prestazione. Le finestre temporali per la presentazione della domanda di verifica sono le seguenti:

  • Istanza tempestiva: entro il 31 marzo 2021.
  • Istanza intermedia: dal primo aprile al 15 luglio.
  • Istanza tardiva: dal 16 luglio al 30 novembre.

Quanto si perde sulla pensione lorda futura, non essendo calcolati i contributi figurativi sull’Ape Sociale?

Il mancato accredito dei contributi figurativi (o dei contributi in generale) durante il periodo di fruizione dell’Ape Sociale comporta una perdita lorda sulla futura pensione di circa 179 euro al mese.

Con l’Ape Sociale si può lavorare?

Al momento della presentazione della domanda per l’Ape Sociale, l’interessato deve aver cessato l’attività lavorativa. Successivamente alla decorrenza della prestazione, è possibile riprendere a lavorare, a condizione che il reddito annuo derivante dal nuovo lavoro non superi gli 8.000 euro per i lavoratori dipendenti o parasubordinati e i 4.800 euro per i lavoratori autonomi.

Cosa prevede l’Ape Sociale estesa?

L’Ape Sociale Estesa è un’anticipazione pensionistica che potrebbe permettere a determinate categorie di lavoratori di andare in pensione in anticipo rispetto all’età stabilita dalla legge. La sua possibile estensione è uno dei temi principali in discussione nel dibattito sulla riforma pensionistica.

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