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Perché la sanità è in crisi e crescono le liste d’attesa

Perché la sanità è in crisi e crescono le liste d’attesa? Le risposte nell’analisi della Corte dei Conti. Le Regioni dove si è registrato un maggior deficit, quelle che non hanno raggiunto i livelli essenziali di assistenza, cosa è stato fatto per ridurre le liste di attesa, quali sono i territori in maggiore sofferenza.
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24/9/23

Perché la sanità è in crisi e crescono le liste d’attesa? Una risposta è arrivata dall’analisi della Corte dei Conti, che ha anche fotografato lo stato dell’assistenza pubblica in Italia: in molte regioni il quadro è sconfortante (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

In questo post verifichiamo dove la sanità funziona meglio, dove la situazione è peggiore e quali sono i motivi e le possibile soluzioni.

L’analisi della Corte dei Conti riguarda ovviamente i bilanci, che sono lo specchio fedele dello stato di salute del sistema sanitario.

Ebbene, questa è la situazione generale:

  • in 15 Regioni il bilancio è in rosso;
  • i livelli essenziali di assistenza (le cure che devono essere garantite dal Sistema sanitario nazionale) sono insufficienti in 7 Regioni;
  • i fondi per le liste d’attesa (500 milioni stanziati due anni fa) sono stati spesi solo al 70%;
  • non è stato registrato ancora il recupero dei ricoveri, degli screening (fondamentali per la prevenzione) e delle visite che sono saltate a causa del Covid.

Insomma la già malandata Sanità italiana, colpita duramente durante la pandemia, continua ad essere in affanno. Non si sono registrati significativi miglioramenti, anzi.

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Perché la sanità è in crisi? Non è solo una questione di soldi

Ma del resto, covid o non covid, le carenze del nostro sistema sanitario sono le stesse da molti anni. La pandemia le ha solo rese ancora più evidenti.

Il punto è che non basta aumentare le risorse a disposizione della Sanità per risolvere il problema. Lo dimostrano le liste d’attesa, per ridurle due anni fa il governo ha stanziato una cifra importante: 500 milioni. Le Regioni non sono neppure riuscite a spenderli tutti quei soldi. 

E infatti, le liste d’attesa sono rimaste quelle che erano: interminabili. Per alcune visite specialistiche si può attendere anche un anno.

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Perché la sanità è in crisi? Mancano le competenze

In diverse Regioni c’è un problema che è forse più grave dell’eventuale carenza di risorse: mancano specifiche competenze. Anche per questo motivo dovrebbe cambiare il ruolo del ministero della Salute: dovrebbe essere più centrale e intervenire in modo deciso nelle Regioni che stanno peggio. Quelle, per intenderci, che non riescono neppure a spendere i fondi ricevuti (o li spendono male). Tra queste, molte sono a statuto speciale (come, tra le altre Sicilia e Sardegna).

Questa considerazione della Corte dei Conti che fa a pugni con la riforma dell’autonomia differenziata, che invece punta a dare ancora più autonomia alle Regioni, anche per quanto riguarda la gestione del sistema sanitario.

I buchi di oggi rischiano di diventare voragini in molte realtà territoriali.

Perché la sanità è in crisi? Bilanci in rosso

Ma oltre alle competenze il problema riguarda il deficit complessivo del sistema sanitario. È cresciuto costantemente in questi anni:

  • nel 2020 era di 800 milioni;
  • nel 2021 era di 1,025 miliardi;
  • nel 2022 è stato di 1,469 miliardi.

Una situazione in continuo e grave peggioramento. Il deficit è causato dalla crescente differenza tra le entrate previste per la copertura dei Lea e le spese sostenute per l’assistenza sanitaria.

Perché la sanità è in crisi? Regioni in crisi

Chi si aspetta che tra le Regioni in crisi per la sanità siano in gran parte quelle del meridione dovrà in parte ricredersi. Il fenomeno – ha dichiarato la magistratura contabile – «è diffuso in tutte le aree del Paese, ma tocca in misura maggiore le Regioni a statuto ordinario del Centro-Nord».

Le Regioni del Centro-Nord passano infatti da un disavanzo di 40 milioni, registrato nel 2021, a un deficit di 178 milioni.

Un aumento esponenziale dovuto in particolare a Piemonte, Liguria ed Emilia Romagna, che insieme sommano un disavanzo di 186 milioni.

Nelle Regioni del Centro hanno accumulato nel 2022 un deficit di 150 milioni (con il Lazio che ha fatto registrare il peggioramento più deciso).

Le Regioni del Sud, un po’ a sorpresa, fanno segnare il risultato migliore. In particolare la Calabria, anche perché durante la pandemia i pazienti della regione si sono spostati molto di meno al Nord (blocco della mobilità sanitaria).

Sono andate molto male le Regioni a statuto speciale. Nel Nord hanno avuto un deficit più alto del 7%, quelle del Sud (Sicilia e Sardegna), sono passate da 179 milioni a 376. Ma è la Sicilia a trainare questa impennata, con 247 milioni di deficit.

Perché la sanità è in crisi? Cure insufficienti

La Corte dei Conti ha valutato anche i dati che riguardano i livelli essenziali di assistenza in tutte le Regioni. In particolare rispetto a tre macro aree:

  • ospedali;
  • distretto;
  • prevenzione.

Il rispetto dei Lea è stato determinato valutando una lunga serie di indicatori.

Sono 14 le Regioni che hanno raggiunto la sufficienza in tutti i livelli di assistenza (nel 2020 erano 11 e 15 nel 2019).

Le criticità restano nelle Regioni meridionali, in sette non raggiungono la sufficienza in almeno una macro area.

Calabria e Valle d’Aosta sono insufficienti in tutte e tre (ospedale, territorio, prevenzione), la Sardegna in due (territorio e ospedale).

La Sicilia e la provincia autonoma di Bolzano sono bocciate sulla prevenzione, mentre il Molise è carente nell’assistenza ospedaliera e la Campania non raggiunge la sufficienza in quella territoriale.

Perché la sanità è in crisi? Liste d’attesa

Come detto due anni fa il governo ha stanziato 500 milioni per recuperare tutte le prestazioni che sono state rinviate per la pandemia. Quelle risorse sono state prorogate nella manovra di Bilancio del 2022. Restano ancora da spendere 152 milioni.

Ci sono differenze territoriali, infatti la percentuale di spesa cambia in modo significativo tra le diverse zone del Paese:

  • il Nord ha speso il 92% delle risorse ricevute;
  • il Centro ha speso il 57% delle risorse;
  • il Sud solo il 41%.

Questa invece la situazione per gli screening, uno strumento fondamentale per la prevenzione:

  • Nord: 91%;
  • Centro: 27%;
  • Sud: 44%.

Questa è invece la situazione riferita al recupero delle prestazioni ambulatoriali (sia visite, sia esami):

  • Nord: 81%;
  • Centro: 79%;
  • Sud: 15%.

Insomma, dopo la crisi sanitaria innescata dalla pandemia, la differenza di prestazioni sanitarie nelle diverse zone d’Italia sembra essersi ulteriormente ampliata. Non è una buona notizia per i pazienti di molte regioni e per l’intero Sistema sanitario nazionale.

Perché la sanità è in crisi e crescono le liste d’attesa
Perché la sanità è in crisi e crescono le liste d’attesa – Nella foto un medico in ospedale.

FAQ (domande e risposte)

Perché la sanità in Italia è in crisi?

La crisi della sanità in Italia è dovuta a vari fattori tra cui bilanci in rosso, carenza di competenze, liste d’attesa lunghe e mancanza di sufficienti livelli essenziali di assistenza.

Qual è lo stato attuale dell’assistenza pubblica in Italia secondo l’analisi della Corte dei Conti?

Secondo l’analisi della Corte dei Conti, l’assistenza pubblica in Italia è in uno stato sconfortante, con molte regioni che presentano problemi.

Come viene rappresentato lo stato di salute del sistema sanitario attraverso i bilanci?

I bilanci sono uno specchio fedele dello stato di salute del sistema sanitario, riflettendo l’equilibrio tra entrate e spese.

Qual è la situazione attuale delle regioni italiane in termini di bilanci sanitari?

La situazione attuale delle regioni italiane in termini di bilanci sanitari è preoccupante: in 15 regioni il bilancio è in rosso.

Qual è il problema con i livelli essenziali di assistenza in Italia?

I livelli essenziali di assistenza, ovvero le cure che devono essere garantite dal Sistema sanitario nazionale, sono insufficienti in 7 regioni italiane.

Come sono stati spesi i fondi per le liste d’attesa?

I fondi per le liste d’attesa, pari a 500 milioni stanziati due anni fa, sono stati spesi solo al 70%.

Qual è il ruolo del COVID-19 nel mettere in luce le carenze del sistema sanitario italiano?

Il COVID-19 ha esacerbato le carenze preesistenti del sistema sanitario italiano, rendendole ancora più evidenti.

Qual è il problema con l’aumento delle risorse a disposizione della sanità?

Nonostante l’aumento delle risorse, le liste d’attesa non sono state ridotte significativamente. Infatti, non tutte le Regioni sono riuscite a spendere i fondi ricevuti.

Qual è l’importanza delle competenze nel sistema sanitario italiano?

Mancano specifiche competenze in diverse Regioni, un problema che potrebbe essere più grave della mancanza di risorse.

Come i deficit del sistema sanitario italiano sono cambiati negli ultimi anni?

Il deficit del sistema sanitario italiano è cresciuto costantemente negli ultimi anni, passando da 800 milioni nel 2020 a 1,469 miliardi nel 2022.

Quali regioni sono più colpite dalla crisi sanitaria in Italia?

Le Regioni del Centro-Nord sono tra le più colpite dalla crisi sanitaria, con un aumento esponenziale del deficit.

Qual è il ruolo della riforma dell’autonomia differenziata nella crisi sanitaria?

La riforma dell’autonomia differenziata, che punta a dare più autonomia alle Regioni, rischia di esacerbare la crisi, soprattutto nelle regioni a statuto speciale che già faticano a spendere efficacemente i fondi ricevuti.

Quali sono le regioni che hanno un deficit maggiore nel sistema sanitario?

Le Regioni a statuto speciale, come la Sicilia e la Sardegna, mostrano un deficit particolarmente elevato nel sistema sanitario.

Come viene valutato il rispetto dei livelli essenziali di assistenza nelle regioni italiane?

Il rispetto dei livelli essenziali di assistenza viene valutato attraverso una serie di indicatori, che misurano l’efficacia dell’assistenza ospedaliera, del territorio e della prevenzione.

Quale è la situazione delle liste d’attesa nel sistema sanitario italiano?

Le liste d’attesa sono un problema significativo nel sistema sanitario italiano, con alcune visite specialistiche che possono richiedere un’attesa fino a un anno.

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