Ipertensione, sintomi e rimedi: quello che c’è da sapere

Ipertensione, quello che c'è da sapere per prevenirla, affrontarla, curarla ed evitare che causi gravi conseguenze. In Italia 15 milioni di persone soffrono di pressione alta, molti lo ignorano: l'ipertensione è silenziosa, quando si manifesta in modo evidente può essere troppo tardi.
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22/3/23

Ipertensione: quello che c’è da sapere di un disturbo spesso sottovalutato o ignorato, ma che è concausa di almeno 240mila morti l’anno in Italia. (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).

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Ipertensione: di cosa si tratta?

Nel nostro Paese c’è un esercito di persone con la pressione tropo alta: almeno 15 milioni. La cosa preoccupante è che solo la metà è consapevole di soffrire di una condizione che può avere conseguenze molto gravi per la salute.

Senza dimenticare un altro dato: un italiano su 3 ignora del tutto cosa sia l’ipertensione arteriosa.

Il perché di questa sottovalutazione della patologie è presto detto: non ha sintomi, si tratta di una malattia silenziosa. Si mostra solo a volte e quando i casi sono particolarmente gravi.

Per patologie come questa è fondamentale dunque la prevenzione: capire di soffrirne prima che arrivino le conseguenze.

L’ipertensione, o pressione alta, si verifica quando la forza del sangue che spinge nelle arterie è costantemente troppo alta. Vediamo insieme cos’è, quali sono sintomi, come viene trattata e come accorgersi di soffrirne.

L’ipertensione si sviluppa in genere nel corso degli anni e, come detto, non viene annunciata da sintomi. Questa patologia può causare danni alle arterie e agli organi, soprattutto al cervello, al cuore, agli occhi e ai reni.

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Misurare la pressione

Per una diagnosi precoce è importante misurare spesso la pressione sanguigna per notare eventuali cambiamenti. Se è alta il medico potrebbe voler controllare la pressione per alcune settimane e verificare se rimane elevata o se rientra in valori normali.

In genere il trattamento per l’ipertensione comprende sia la prescrizione di farmaci sia il cambiamento dello stile di vita.

Se la pressione alta non viene curata in modo adeguato può causare anche ictus e infarti (qui puoi leggere i 5 sintomi che annunciano l’infarto).

Ipertensione: minima e massima

Vediamo come capire già dalla misurazione della pressione quando siamo di fronte a una pressione così alta da generare oggettiva preoccupazione o almeno a segnalare un campanello d’allarme.

Quando si misura la pressione arteriosa si ha una minima e una massima. Ma cosa significa?

Lo spighiamo:

  • la pressione sistolica (massima) indica la pressione nelle arterie quando il cuore pompa il sangue;
  • la pressione distolica (minima) è la lettura della pressione nelle arterie tra i battiti del cuore.

Ipertensione: parametri

Questi sono i parametri:

  • pressione sana: massima 120 – minima 80;
  • pressione elevata: massima 120/129 – minima 80 (in questo caso non vengono utilizzati farmaci ma si consiglia di cambiare lo stile di vita);
  • ipertensione 1: massima 130/139 – minima 80/89;
  • ipertensione 2: massima 140 – minima 90;
  • crisi da ipertensione: massima oltre 180 – minima oltre 120 (in questo caso sono necessarie cure urgenti. Se si verificano anche sintomi come un dolore al torace, mal di testa, mancanza di respiro, difficoltà visive, allora è necessario un intervento medico immediato ed è consigliabile recarsi al pronto soccorso).

Ipertensione: sintomi

L’ipertensione spesso non causa sintomi e possono essere necessari anni prima che la condizione possa raggiungere livelli così gravi da avvertire delle conseguenze fisiche.

I sintomi di una grave ipertensione possono includere:

  • vomito;
  • macchie di sangue negli occhi;
  • vertigini.

Chi ha una storia familiare di malattie cardiache o ha delle condizioni di rischio (è sovrappeso, fuma, è sedentario, e così via), farebbe bene a controllare la pressione almeno due volte l’anno.

Il sito TheWam.net ha pubblicato le tabelle con le percentuali di invalidità civile riconosciute per l’ipertensione arteriosa.

Primaria e secondaria

Ci sono due tipi di ipertensione:

  • primaria (o essenziale);
  • secondaria.

L’ipertensione essenziale, quella primaria, si sviluppa nel tempo ed è la più diffusa.

Questi sono i fattori che giocano un ruolo importante per lo sviluppo della patologia:

  • Genetica: alcune persone sono geneticamente predisposte all’ipertensione. Può essere dovuto a mutazioni genetiche o anomalie ereditate dai genitori.
  • Età: le persone con più di 65 anni sono più a rischio di ipertensione.
  • Obesità: vivere costantemente sovrappeso può causare alcuni problemi cardiaci, inclusa l’ipertensione.
  • Elevato consumo di alcol: le donne che bevono abitualmente più di un drink al giorno e gli uomini che ne bevono più di due al giorno possono essere più esposti al rischio di ipertensione.
  • Stile di vita molto sedentario: bassi livelli di movimento sono stati collegati all’ipertensione.
  • Diabete e/o la sindrome metabolica: le persone che soffrono di diabete o sindrome metabolica hanno un rischio maggiore di sviluppare ipertensione.
  • Assunzione elevata di sodio: esiste anche una piccola connessione tra l’assunzione giornaliera elevata di sodio (più di 1,5 g al giorno) e l’ipertensione (quindi bisogna mangiare utilizzando poco sale).

Se il medico diagnostica una pressione primaria, i cambiamenti nello stile di vita possono contribuire a ridurre la pressione alta. Se i cambiamenti non sono sufficienti, il medico può prescrivere dei farmaci.

L’ipertensione secondaria di manifesta più rapidamente di quella primaria e può avere delle conseguenze più gravi. Sono diverse le condizioni cliniche possono sviluppare una ipertensione secondaria. Eccole:

  • malattie renali
  • apnea ostruttiva del sonno
  • difetti cardiaci congeniti
  • problemi con la tiroide
  • effetti collaterali dei farmaci
  • uso di droghe illegali
  • alcolismo
  • problemi alle ghiandole surrenali
  • alcuni tumori endocrini

In questo caso se il medico scopre il problema di fondo che causa l’ipertensione secondaria, il trattamento dovrà concentrarsi su quell’altra condizione patologica. Ad esempio, se il medico intuisce che l’aumento della pressione è stato causato dall’uso di un farmaco, proverà altri medicinali che non hanno quell’effetto collaterale.

Se la pressione resta alta nonostante gli interventi sull’altra patologia, il medico consiglierà uno stile di vita adeguato e prescriverà dei farmaci per ridurre la pressione.

È importante sapere che i trattamenti per l’ipertensione sono soggetti a modifiche. Infatti, un farmaco che ha avuto buoni effetti all’inizio potrebbe poi diventare meno utile nel tempo.

Farmaci

Alcuni dei farmaci utilizzati per trattare l’ipertensione includono:

  • Beta-bloccanti: i beta-bloccanti rallentano il battito del cuore. Così si riduce la quantità di sangue pompata nelle arterie abbassando la pressione sanguigna. Blocca anche alcuni ormoni che possono aumentare la pressione sanguigna.
  • Diuretici: livelli elevati di sodio e liquidi possono aumentare la pressione sanguigna. I diuretici aiutano i reni a rimuovere il sodio in eccesso dal corpo. Quando il sodio esce, il liquido in eccesso nel flusso sanguigno si sposta nelle urine e questo aiuta a ridurre la pressione sanguigna.
  • ACE-inibitori: l’angiotensina è una sostanza chimica che provoca il restringimento delle arterie. Gli inibitori dell’ACE (enzima di conversione dell’angiotensina) impediscono al corpo di produrre la maggior parte di questa sostanza chimica. Questo aiuta i vasi sanguigni a rilassarsi e riduce la pressione sanguigna.
  • Bloccanti del recettore dell’angiotensina II (ARB): mentre gli ACE-inibitori mirano a fermare la creazione di angiotensina, gli ARB bloccano il legame dell’angiotensina con i recettori. Senza la sostanza chimica, i vasi sanguigni non si restringono. Il che consente di rilassare i vasi sanguigni e abbassare la pressione sanguigna.
  • Calcio-antagonisti: questi farmaci impediscono a parte del calcio di entrare nei muscoli cardiaci del cuore. In questo modo i battiti cardiaci sono meno forti e la pressione sanguigna più bassa. Questi farmaci agiscono anche nei vasi sanguigni, facendoli rilassare e abbassando ulteriormente la pressione.
  • Alfa-2 agonisti: questo tipo di farmaco modifica gli impulsi nervosi che causano il restringimento dei vasi sanguigni riducendo la pressione sanguigna.
Ipertensione: sintomi e rimedi. Tutto ciò che c’è da sapere

Rimedi casalinghi

Per abbassare la pressione del sangue ci sono anche dei rimedi cosiddetti casalinghi. Consentono di controllare i fattori che causano l’ipertensione.

Una dieta sana è fondamentale per il cuore e contribuisce ad abbassare la pressione del sangue.

Una dieta sana include:

  • frutta
  • verdura
  • cereali integrali
  • proteine ​​magre come il pesce

Bisogna anche limitare l’uso di cibi zuccherati, compresi yogurt aromatizzati e bibite. Gli alimenti confezionati spesso nascondono alte quantità di zucchero. È consigliabile leggere bene le etichette.

L’esercizio fisico, oltre ad aiutare a perdere peso (che può essere fondamentale), può abbassare in modo naturale la pressione del sangue e migliorare il sistema cardiovascolare.

Possono bastare 150 minuti di attività fisica la settimana. Sono circa 30 minuti per 5 volte la settimana.

Può essere utile anche gestire lo stress. E queste sono le attività che possono essere d’aiuto:

  • meditazione
  • respirazione profonda
  • massaggio
  • rilassamento muscolare
  • yoga o tai chi
  • sonno adeguato

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