Fondi ai Comuni alunni con disabilità: emanato il Decreto, vediamo di cosa si tratta e cosa prevede. (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).
INDICE
- Fondi ai Comuni alunni con disabilità: il decreto
- Fondi ai Comuni alunni con disabilità: competenze
- Fondi ai Comuni alunni con disabilità: risposta per alunni e famiglie
- Fondi ai Comuni alunni con disabilità e per i meno abbienti
- Fondi ai Comuni alunni con disabilità: discriminazione
- Fondi ai Comuni alunni con disabilità: burocrazia
- Fondi ai Comuni alunni con disabilità: ritardi
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Fondi ai Comuni alunni con disabilità: il decreto
Il decreto interministeriale (Interno, Disabilità, Economia) ha ripartito i fondi ai Comuni per l’assistenza, l’autonomia e la comunicazione degli alunni con disabilità. È dedicato ai bambini che frequentano le scuole dell’infanzia, le elementari e le medie (primo ciclo di istruzione).
Sono stati stanziati per questo fondo 100 milioni di euro. Saranno suddivisi in base al numero di alunni che si sono iscritti in questi ordini di scuole.
Su questo argomento puoi anche legge un articolo sui diritti di bambini e genitori con la Legge 104; un focus dedicato solo ai bambini con disabilità. Un approfondimento sulla dislessia e l’eventuale possibilità di avere accesso alla 104. E i benefici che l’ippoterapia può garantire alle persone con disabilità.
Fondi ai Comuni alunni con disabilità: competenze
Questi fondi andranno ai Comuni perché spetta a loro la competenza per le scuole di infanzia e del primo ciclo di istruzione. Gli enti locali avranno l’obbligo di garantire il necessario supporto ai bambini che hanno delle disabilità.
Sotto trovi i riparti completi comune per comune (scuola per scuola).
La competenza per le scuole superiori è invece in capo alle Regioni: in alcune zone d’Italia se ne occupano direttamente le amministrazioni regionali, in altre il ruolo è stato delegato a Comuni, ambiti territoriali, piani di zona, Province e così via.
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Fondi ai Comuni alunni con disabilità: risposta per alunni e famiglie
Senza quei fondi i Comuni non avrebbero potuto assicurare il necessario sostegno a tanti bambini che ne avevano necessità. Si tratta quindi di una questione di fondamentale rilevanza.
È la prima volta che questo Fondo è di specifica competenza dei Comuni. Questi 100 milioni vanno ad aggiungersi ad altri 100 che le Regioni trasferiranno alle Città Metropolitane.
Per il presidente dell’Associazione nazionale comuni italiani (Anci), Antonio Decaro, «i Comuni sono molto impegnati per rispondere alle esigenze degli alunni e delle loro famiglie e sul quale è indispensabile rafforzare le dotazioni finanziarie».
Fondi ai Comuni alunni con disabilità e per i meno abbienti
Bisogna anche aggiungere che i 100 milioni non sono destinati solo agli alunni con disabilità. All’interno è prevista anche una spesa per l’acquisto di dispositivi e strumenti digitali individuali per la fruizione delle attività di didattica digitale integrata. Dispositivi e strumenti che verranno forniti agli alunni meno abbienti e acquistati direttamente dagli istituti scolastici.
Fondi ai Comuni alunni con disabilità: discriminazione
Come ogni anno si crea però una asimmetria tra i fondi disponibili e i bambini che frequentano scuole di infanzia o il primo ciclo di istruzione. Il riparto viene infatti effettuato sulla base del numero di alunni con disabilità che si sono iscritti gli istituti l’anno precedente (2021/2022) e non quindi su quelli che invece frequentano l’anno in corso.
Una asimmetria, come è stato notato da diverse associazioni di categoria, che potrebbe avere degli effetti discriminanti nei riguardi di numerosi alunni. In particolare se tra un anno scolastico e l’altro si dovessero registrare delle sostanziali differenze nel numero di bambini con disabilità iscritti.
Un esempio: se in una Regione i bambini con bisogno di sostegno erano 5.000 e l’anno dopo sono 7.500, i fondi stanziati rischiano di non essere sufficienti per coprire le esigenze di tutti gli alunni.
Ma non solo: bisogna anche calcolare gli eventuali – e non infrequenti – spostamenti di nuclei familiari da una Regione all’altra.
Fondi ai Comuni alunni con disabilità: burocrazia
È ovvia che la decisione di adottare come riferimento il numero degli alunni con disabilità iscritti l’anno precedente è dovuto anche alle oggettive difficoltà di avere a disposizione nei tempi necessari i dati per calcolare il riparto. Senza contare le ulteriori lungaggini burocratiche legate a eventuali autorizzazioni da parte delle Regioni.
Certo tutte le amministrazioni (locali, regionali e statali), continuano a promuovere (ma fino a che punto?) la digitalizzazione dei servizi, ma poi, alla resa dei conti, quando potrebbe essere comodo riuscire ad avere con un click tutti i dati necessari, non è mai possibile e si ritorna al vecchio sistema delle comunicazioni cartacee (o quasi).
È anche vero che il numero degli alunni con disabilità iscritti all’anno scolastico 2022/2023, è già noto a partire dal febbraio del 2022. E quindi a disposizione dei ministeri competenti, le notizie per avere un riparto aggiornato, corretto e privo di qualsiasi rischio discriminatorio potrebbero essere accessibili anche con largo anticipo.

Fondi ai Comuni alunni con disabilità: ritardi
Tutto bene dunque? Non molto. C’è un aspetto – rilevato dal Centro Studi Giudici HandyLex – che lascia molto perplessi. Il piano di riparto ai Comuni è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale solo il primo settembre. Ovvero quando quei Fondi avrebbero dovuto essere già assegnati ai Comuni o alle scuole. In tempo cioè per poter pubblicare e procedere con i bandi per le cooperative che dovranno occuparsi del servizio con il contributo dei propri assistenti.
Un ritardo che difficilmente consentirà di avere a disposizione il personale necessario per dare il necessario sostegno a tanti bambini all’inizio delle lezioni.
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