Ippoterapia per persone disabili: benefici e costi

Ippoterapia per persone disabili: cos’è, a chi è rivolta e perché è così importante per le persone con disabilità.
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22/3/23

Ippoterapia per persone disabili. Si tratta di una disciplina molto antica che nel tempo si è dimostrata utile per aiutare le persone con patologie e disabilità. Vediamo insieme quali sono i benefici (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sulla Legge 104. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).

INDICE:

Ippoterapia per persone disabili: cos’è?

Anche se il nome potrebbe trarre in inganno, l’ippoterapia non ha niente a che fare con le abilità necessarie a cavalcare, ma si tratta di qualcosa di ancora più interessante.

La parola ippoterapia, infatti, deriva dai due termini greci huppos (cavallo) e therapeia (cura) e indica l’insieme delle discipline mediche che, attraverso l’uso del cavallo, migliorano le condizioni psicofisiche di un paziente.

Nonostante i benefici dell’equitazione terapeutica siano noti fin dai tempi dell’Antica Grecia, in Italia la terapia derivante dal rapporto uomo-cavallo è stata introdotta intorno agli anni ’70 del secolo scorso, grazie a una dottoressa belga che rese ufficiale la riabilitazione equestre come forma di terapia attraverso l’opera dell’Associazione Nazionale Italiana per la Riabilitazione Equestre (ANIRE).

Uno dei primi aspetti positivi dell’ippoterapia è sicuramente il fatto che non preveda l’ospedalizzazione o in generale delle attività in strutture chiuse. Infatti tutte le sue fasi sono basate sul rapporto tra il paziente e il cavallo all’aria aperta, attraverso attività anche ludiche, che lo predispongono meglio alla terapia.

Il contesto demedicalizzato si rivela particolarmente efficace quando si tratta di aiutare pazienti con disabilità. Nello specifico, l’ippoterapia per persone disabili si è rivelata indicata sia in caso di patologie come l’autismo, la sindrome di Down e la paralisi cerebrale infantile, sia in casi di traumi legati all’infortunistica stradale e al lavoro.

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Infatti, l’ippoterapia viene utilizzata spesso per le patologie di tipo cognitivo comportamentale, oppure in caso di disfunzioni del sistema nervoso centrale o ancora per contrastare i disturbi neuromotori.

Nel prossimo paragrafo vedremo cosa si intende per fasi o discipline della riabilitazione equestre e quali sono.

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Ippoterapia per persone disabili: le fasi

Perché abbiamo parlato di fasi nell’ambito dell’ippoterapia per persone disabili? Il motivo è semplice: l’ippoterapia non rappresenta tutto il processo riabilitativo, ma è soltanto una delle fasi, anche chiamate discipline, che compongono la riabilitazione equestre di un paziente. Nello specifico, queste fasi sono:

  1. Maternage: è una fase preliminare del paziente che, insieme al terapista, comincia il suo approccio al cavallo;
  2. Ippoterapia propriamente detta: è una fase destinata sia a persone con disabilità lievi sia con disabilità più gravi, che si basa sull’approccio graduale del paziente con il cavallo e con il suo ambiente. Prevede alcuni esercizi mirati che possono svolgersi a terra (come la cura dell’animale) e in sella, in un momento successivo;
  3. Rieducazione equestre: si tratta di una fase più avanzata della terapia, adatta soprattutto a persone con disabilità neuromotorie e con disturbi di tipo cognitivo comportamentale, e consiste in un ruolo attivo del paziente nel condurre il cavallo. In questa fase il paziente prende coscienza verso l’animale e verso se stesso;
  4. Equitazione sportiva per disabili: in questa fase il paziente ha raggiunto un’autonomia e una sicurezza tali da non aver più bisogno dell’istruttore per svolgere gli esercizi sul cavallo;
  5. Reinserimento sociale: è il punto di arrivo ottimale del processo di riabilitazione. Attraverso il cavallo, il paziente ha superato i deficit psicomotori che impedivano l’affermazione della persona e il suo inserimento nella società.

Generalmente, le sedute della riabilitazione equestre durano circa un’ora e sono strutturate ad hoc a seconda della patologia del paziente. Vediamo nel prossimo paragrafo quali e quanti sono i benefici dell’ippoterapia per persone disabili.

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Ippoterapia per persone disabili: i benefici

L’ippoterapia per persone disabili può avere moltissimi benefici sia per pazienti adulti sia per bambini. L’aspetto interessante è che questi benefici non riguardano solo una sfera della propria vita, ma si applica a molti ambiti, fisici e psichici, che a lungo andare migliorano la vita del paziente.

Ecco allora quali sono i benefici dell’ippoterapia per persone disabili:

  • Benefici socio-affettivi. Nel corso della terapia, si sviluppa un vero e proprio legame affettivo tra il paziente e il cavallo, dato anche dal fatto che il paziente deve prendersi cura dell’animale. Il cavallo diventa così un mediatore emozionale che comporta una maggiore apertura e predisposizione del paziente con il mondo esterno, aumentando il livelli di comunicatività e stimolandone la socializzazione;
  • Benefici fisico-motori. Gli esercizi in sella hanno un effetto molto positivo dal punto di vista fisico. Infatti, migliorano l’equilibrio, il tono muscolare, la coordinazione e la postura. In più, aumenta la generale consapevolazza motoria del paziente;
  • Benefici cognitivo-sensoriali. Gli esercizi di riabilitazione a cavallo ed il contesto del maneggio lavorano sulla stimolazione cognitiva, favorendo il miglioramento delle capacità di concentrazione, logica e memoria del paziente. Per questo motivo, l’ippoterapia è incoraggiata in caso di ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione Iperattività);
  • Benefici psicologico-comportamentali. Le responsabilità che vengono man mano affidate al paziente nei confronti del cavallo lo stimolano soprattutto dal punto di vista dell’autostima. Inoltre, le attività di cura e le regole del maneggio indirizzano il paziente verso comportamenti positivi e lo aiutano a ridurre a ridurre l’aggressività aumentandone allo stesso tempo le capacità relazionali;
  • Benefici fisiologici. Il contatto con il cavallo agisce anche a livello fisiologico, poiché aiuta il rilascio delle endorfine, riducendo lo stress. Inoltre, essere in sella al cavallo porta anche a un abbassamento del ritmo cardiaco durante il trotto. In questo modo il paziente trae ancora più benessere dalle attività della riabilitazione equestre.
Ippoterapia per persone disabili: ecco tutti i benefici

Ippoterapia per disabili: perché funziona

Come abbiamo visto, l’ippoterapia per disabili ha effetti benefici sia dal punto di vista fisico sia da quello psicologico. Ovviamente, l’efficacia delle attività svolte durante la terapia dipende in buona parte dal personale multidisciplinare e qualificato (istruttori, medici, psicologi e così via) che se ne occupa.

Ogni terapia deve essere organizzata in modo personalizzato a seconda del paziente e della sua patologia, o a seconda dei traumi eventualmente subiti.

Inoltre, è bene specificare che ci sono dei motivi specifici per cui l’ippoterapia per persone disabili funziona così bene. In particolare:

  • l’andatura del cavolo, che è simile a quella umana, accompagna il corpo senza danneggiarlo;
  • come l’uomo, il cavallo è un animale sociale e si integra bene con gli esseri umani, anche a livello mentale;
  • la passeggiata a cavallo mette in attività dei muscoli che nient’altro muoverebbe;
  • il contatto con un animale così grande aiuta a sviluppare una consapevolezza e sicurezza che prima non si sapeva neanche di avere;
  • il cavallo possiede molte delle qualità che stimolano le persone: calore, morbidezza, occhi grandi e sguardo intenso.

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