Doppio aggravamento invalidità, quando è possibile chiedere un seconda visita per accertare l‘ulteriore peggioramento delle condizioni di un paziente. Il riconoscimento a volte è essenziale per ottenere la concessione di altri benefici e, nel caso, dei sostegni economici. (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).
Indice
- Doppio aggravamento invalidità: esempio
- Doppio aggravamento invalidità: sì, possibile
- Doppio aggravamento invalidità: chi ha il 100%
- Doppio aggravamento invalidità: Legge 104
- Doppio aggravamento invalidità: tre disabilità
- Doppio aggravamento invalidità: invalidità
- Doppio aggravamento invalidità: percentuali e benefici
- Doppio aggravamento invalidità: procedura
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Per chi è interessato all’argomento c’è un focus sull’invalidità civile (definizioni e requisiti), puoi anche verificare a quanto ammonta l’aumento delle pensioni di invalidità a partire da gennaio e quando si possono cumulare i permessi legge 104.
Doppio aggravamento invalidità: esempio
Facciamo un esempio: una persona ha ottenuto durante la prima visita di fronte alla commissione medico legale una percentuale di invalidità del 50%. Dopo qualche anno le sue condizioni sono peggiorate e ha chiesto un visita per verificare l’aggravamento del suo stato di salute. Al termine di questo secondo “esame” gli viene attribuita una riduzione della capacità di lavoro del 70%.
Passa qualche altro anno e lo stato clinico della persona assistita si è ulteriormente deteriorato, può chiedere un nuovo aggravamento?
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Doppio aggravamento invalidità: sì, possibile
La risposta è sì, ovviamente. Non esiste nessun limite stabilito per legge alla richiesta di aggravamento. Anche perché è piuttosto frequente che le condizioni di una persona con invalidità, soprattutto in presenza di determinate patologie, possa aggravarsi nel corso del tempo.
È il caso di diverse malattie degenerative che già all’interno delle tabelle per l’invalidità civile sono indicate con un minimo e un massimo, a volte una forbice importante a seconda della gravità e delle conseguenze che genera il disturbo.
Ma molto spesso potrebbero essere insorte nel corso del tempo altre patologie, molto invalidanti, che hanno ripercussioni serie sull’invalido e che segnalano la necessità di una visita per il nuovo aggravamento delle sue condizioni.
Ragion per cui non può esserci un limite alle visite per l’aggravamento.
Doppio aggravamento invalidità: chi ha il 100%
Ovvio che se una persona è già considerata invalida al 100% non si potrà ottenere nulla di più. In quel caso però, e se le condizioni del paziente sono degenerate in modo serio, è possibile fare richiesta di una nuova visita per verificare il diritto a ricevere l’indennità di accompagnamento e/o il riconoscimento della Legge 104 in situazione di gravità (comma 3, articolo 3).
Ma a proposito di Legge 104, è molto frequente chiedere l’aggravamento anche in questo caso, quando la disabilità diventa grave e dà quindi diritto a una serie di benefici, come – tra gli altri – i permessi retribuiti, il congedo biennale e numerose agevolazioni fiscali.
Doppio aggravamento invalidità: Legge 104
La procedura per richiedere il secondo aggravamento è del tutto simile a quella che è stata effettuata per il primo.
Vediamo come funziona, partiamo dalla Legge 104.
Possono chiedere l’aggravamento i pazienti a cui già si applica la Legge 104 e che quindi hanno una minorazione fisica, psichica o sensoriale che ha come conseguenza difficoltà di apprendimento, di relazione o per lo svolgimento di attività lavorativa.
Ovviamente, come anticipato, l’aggravamento deve essere chiesto da chi, anche in base a precedenti accertamenti medici, ha riscontrato l’aggravarsi della propria disabilità.
Doppio aggravamento invalidità: tre disabilità
La Legge 104 prevede tre diversi gradi di disabilità:
- Persona con handicap (articolo 3 comma 1, Legge 104/1992): indica la presenza di uno stato di handicap senza connotazione di gravità, che dà diritto ad alcune prestazioni e benefici, mentre non è sufficiente per altri, primo fra tutti l’accesso ai permessi e ai congedi lavorativi.
- Persona con handicap con connotazione di gravità (articolo 3, comma 3, Legge 104/1992): riconosce che la minorazione, singola o plurima, ha ridotto l’autonomia personale, correlata all’età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione, perciò la situazione assume connotazione di gravità. Solo questo riconoscimento consente l’accesso ai permessi e ai congedi lavorativi per la persona disabile o per il familiare che la assiste.
- Persona handicappata con un grado di invalidità superiore ai due terzi (articolo 21, Legge 104/1992): dà diritto di scelta prioritaria tra le sedi disponibili per le persone assunte presso gli Enti pubblici come vincitrici di concorso o ad altro titolo. Non consente invece di accedere a permessi e congedi lavorativi.
Doppio aggravamento invalidità: invalidità
Anche per quanto riguarda l’invalidità, lo abbiamo già accennato prima, l’aggravamento può essere chiesto più volte, ma solo se il paziente riscontra un effettivo peggioramento delle sue condizioni di salute.
Doppio aggravamento invalidità: percentuali e benefici
Per l’invalidità sono riconosciute diverse percentuali di riduzione della capacità di lavoro che danno diritto ad altrettante prestazioni assistenziali e previdenziali. Le ricordiamo sinteticamente:
- dal 34%, diritto alla fornitura gratuita di protesi ed ausili coerenti con le patologie esposte nel verbale al campo diagnosi;
- dal 46%, accesso all’iscrizione alla lista per il collocamento obbligatorio dalla quale devono attingere i datori di lavoro, pubblici e privati, per l’obbligo di assunzione degli invalidi;
- dal 51%, i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, possono richiedere annualmente un congedo straordinario retribuito per cure per trenta giorni, anche non consecutivi, su richiesta del medico curante ed autorizzazione dell’Asl;
- dal 67%, esenzione dal pagamento del ticket sanitario per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale, di diagnostica strumentale e di laboratorio; agevolazioni per tessera trasporto pubblico locale; priorità nelle graduatorie per le case popolari; riduzione canone telefonico ed esenzione della reperibilità per le visite fiscali;
- dal 74%, diritto all’assegno erogato dall’Inps di 291,69 euro mensili in presenza di redditi personali inferiori a 5,010,20 euro (per il 2022) per disoccupati. A 67 anni l’assegno si trasforma in assegno sociale;
- dal 75%, per i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, maggiorazione dell’anzianità pari a due mesi per ogni anno, fino ad un massimo di 60 mesi, durante il quale si è nella condizione di invalido civile al 75 %;
- 100%, diritto alla pensione di inabilità erogato dall’Inps di 291,69 euro mensili in presenza di redditi personali inferiori a 17.050,42 euro (nel 2022). A 67 anni la pensione si trasforma in assegno sociale.;
- 100%, con il riconoscimento dell’impossibilità a deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore o a compiere autonomamente gli atti quotidiani della vita propri dell’età, diritto all’indennità di accompagnamento pari a 525,17 euro senza alcun limite di reddito.

Doppio aggravamento invalidità: procedura
Vediamo in 6 punti quale deve essere la procedura:
- recarsi dal proprio medico curante che deve compilare un certificato telematico con la richiesta di visita medica (attenzione, bisogna specificare per aggravamento) da svolgere presso la Commissione Asl. Sarà in quella sede che si stabilirà l’eventuale aumento di invalidità;
- il medico curante deve rilasciare all’assistito una ricevuta della richiesta effettuata on line dal proprio medico;
- entro 90 giorni (oltre quel termine il certificato scade e bisogna rinnovarlo) bisogna recarsi a un patronato e fare richiesta di visita all’Inps in via telematica (verrà richiesto un codice univoco contenuto nella ricevuta del medico curante);
- la procedura genera una ricevuta con il protocollo della domanda e l’indicazione della data, del luogo e dell’ora della visita che sarà effettuata entro 30 giorni;
- recarsi alla visita con una documentazione consistente e recente, magari sottoscritta da medici specialisti, che accerti l’aggravamento delle condizioni di salute. È necessario essere in possesso dui una copia del verbale del precedente riconoscimento di invalidità.
A questo punto, dopo la visita, la persona interessata riceverà a casa da parte dell’Inps la comunicazione dell’esito.
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