Decreto Lavoro: le misure per la disabilità

Dall’Assegno di inclusione al contratto di assunzione disabili, fino alla riqualificazione dei servizi pubblici per l’inclusione e l’accessibilità: tutte le misure per la disabilità nel Decreto Lavoro.
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2/12/23

Cosa sostituirà di Reddito di cittadinanza ai disabili e cosa è previsto? Sono previste altre misure a favore delle persone con disabilità? Quali sono le misure per la disabilità nel Decreto lavoro? (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi. Abbiamo anche una pagina Instagram dove pubblichiamo le notizie in formato grafico e un canale YouTube, dove pubblichiamo videoguide e interviste).

Il Consiglio dei ministri ha da poco approvato diversi provvedimenti in materia di lavoro e di inclusione sociale.

Siamo in attesa dei decreti attuativi per poter capire se questi provvedimenti verranno approvati così come sono stati comunicati o se ci saranno delle modifiche.

Nell’attesa, vediamo cosa contengono e concentriamoci soprattutto sulle misure per la disabilità nel Decreto Lavoro.

Indice

Quali sono le misure per la disabilità nel Decreto Lavoro?

Il Decreto Lavoro è stato approvato dal Consiglio dei ministri lunedì 1° maggio. Di seguito elenchiamo le misure per la disabilità nel Decreto Lavoro, per poi approfondirle nei paragrafi successivi.

Nel dettaglio, parleremo di:

  • Assegno di inclusione sociale e lavorativa;
  • contributi assunzione disabili;
  • riqualificazione dei servizi pubblici per l’inclusione e l’accessibilità.

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Misure per la disabilità nel Decreto Lavoro: Assegno di inclusione sociale e lavorative

Tra le più importanti misure per la disabilità nel Decreto Lavoro approvato dal Consiglio dei ministri c’è l’Assegno di inclusione sociale e lavorativa, che andrà a sostituire il Reddito di cittadinanza a partire dal 1° gennaio 2024.

Si tratta di un’integrazione al reddito a favore dei nuclei familiari che posseggono determinati requisiti e che comprendono:

  • una persona con disabilità;
  • un minorenne;
  • e/o un ultrasessantenne.

L’importo del beneficio mensile non sarà inferiore a 480 euro all’anno e sarà esente da IRPEF.

Se il nucleo è costituito da persone che hanno almeno 67 anni o sono disabili gravi, l’assegno mensile sarà pari a 630 euro più altri 150 euro di contributo d’affitto. In pratica, in questo caso, viene ricostituita la Pensione di cittadinanza.

Verrà erogato dall’INPS attraverso uno strumento di pagamento elettronico per un periodo massimo di 18 mesi continuativi, con la possibilità di un rinnovo per ulteriori 12 mesi.

Per i cosiddetti “non occupabili” o “fragili”, il Reddito di inclusione potrà essere rinnovato infinite volte se permangono i requisiti per averne accesso.

Per le persone disabili o per chi ha nel nucleo familiare un disabile, infatti, gli obblighi riferiti all’accettazione della formazione e dell’attività lavorativa sono limitati e in alcuni casi (disabilità grave) esclusi.

Infatti, per i soggetti “occupabili” che hanno un’età compresa tra i 18 e i 59 anni e che non rientrano nella categoria dei “fragili”, è prevista la decadenza del beneficio nel caso di rifiuto di un’offerta di lavoro a tempo pieno o parziale, non inferiore al 60% dell’orario pieno e con una retribuzione non inferiore ai minimi salariali previsti dai contratti collettivi e che sia:

  • a tempo indeterminato, su tutto il territorio nazionale;
  • oppure a tempo determinato, anche in somministrazione, se il luogo di lavoro non dista oltre 80 km dal domicilio.

In questo articolo parliamo in maniera approfondita dell’Assegno di inclusione per persone disabili: come funzionerà e come presentare domanda.

Misure per la disabilità nel Decreto Lavoro: contributi per le assunzioni

Le misure per la disabilità nel Decreto Lavoro prevedono anche dei contributi per le assunzioni a lavoratori disabili nei confronti dei datori di lavoro.

Per le persone con disabilità iscritte alle categorie protette o comunque in cerca di un’occupazione, sono previste delle agevolazioni.

In pratica, i datori di lavoro privati potranno fruire, a determinate condizioni, di incentivi in forma di esonero contributivo previdenziale in caso di assunzione a tempo indeterminato di lavoratori con disabilità tra fino al 31 dicembre 2023.

Ai patronati, alle associazioni senza fini di lucro e agli altri enti di mediazione, invece, per ogni persona con disabilità assunta sarà riconosciuto un contributo compreso tra il 60 e l’80 per cento di quello riconosciuto per i datori di lavoro.

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Misure per la disabilità nel Decreto Lavoro: riqualificazione dei servizi pubblici

Tra le misure per la disabilità nel Decreto lavoro, infine, c’è l’approvazione in esame preliminare di un decreto legislativo in tema di riqualificazione dei servizi pubblici per l’inclusione e l’accessibilità, in attuazione dell’articolo 2, comma 2, lettera e) della Legge 22 dicembre 2021, n. 227.

Le disposizioni hanno l’obiettivo di garantire l’uniformità della tutela dei lavori con disabilità sul territorio nazionale e l’accessibilità ai servizi forniti dalle pubbliche amministrazioni ai fini della loro piena inclusione.

Viene introdotta una figura qualificata nell’ambito delle pubbliche amministrazioni, che si occuperà della programmazione strategica della piena accessibilità delle amministrazioni da parte delle persone con disabilità.

Gli obiettivi di tutela e accessibilità delle persone con disabilità nell’esercizio delle prestazioni lavorative e nell’accesso e fruizione dei servizi della pubblica amministrazione entrano a far parte del sistema di valutazione dei risultati anche in relazione alla responsabilità dei dirigenti.

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Misure per la disabilità nel Decreto Lavoro
Decreto lavoro: le misure per la disabilità

Misure per la disabilità nel Decreto Lavoro e altre misure

Abbiamo parlato delle misure per la disabilità nel Decreto Lavoro, ma i provvedimenti approvati dal consiglio dei ministri non sono solo questi e possono comunque riguardare tutti i lavoratori con disabilità.

In sintesi, Decreto lavoro contiene anche:

  • un decreto legge subito operativo ma che deve essere convertito in legge entro 2 mesi (con possibili modifiche) che contiene la riduzione del cuneo fiscale, per la parte contributiva, nei confronti dei lavoratori dipendenti con redditi fino a 35mila euro. Nel dettaglio, lo sgravio per i dipendenti viene elevato dal 3% al 7% per i redditi fino a 25mila euro (1.923 euro al mese) e dal 2% al 6% per i redditi fino a 35mila euro;
  • un disegno di legge con misure più a lungo termine in materia di somministrazione di lavoro di cassa integrazione;
  • l’estensione ai genitori vedovi della maggiorazione dell’Assegno Unico prevista per i nuclei familiari in cui entrambi i genitori siano disoccupati;
  • un contributo di accompagnamento al lavoro di 350 euro per tutti i soggetti di età compresa fra i 18 e i 59 anni in condizione di assoluta povertà, facenti parte dei nuclei familiari privi dei requisiti per accedere all’Assegno di inclusione o non calcolati nella scala di equivalenza. L’assegno di accompagnamento è volto a sostenere il percorso di inserimento lavorativo;
  • incentivi per favorire l’occupazione giovanile:
  • misure sui contratti a termine;
  • rafforzamento delle regole di sicurezza sul lavoro, di tutela contro gli infortuni e dei controlli ispettivi;
  • modifiche in materia di somministrazione di lavoro;
  • estensione della prestazione di cassa integrazione ai rapporti di lavoro di durata pari o inferiore a 6 mesi;
  • modifiche nella tempistica della durata del periodo di prova nel rapporto di lavoro a tempo determinato, fissato in un giorno di effettiva prestazione per ogni 15 giorni di calendario;
  • potenziamento dell’attività di accertamento di elusioni e violazioni in ambito contributivo da parte dell’INPS;
  • ricostituzione del Fondo nazionale per le Politiche Migratorie, con un incremento del Fondo, per il 2023, pari a 2.427.740 euro;
  • ricongiunzione, ai fini previdenziali, dei periodi assicurativi per i lavoratori dipendenti, autonomi e per i liberi professionisti;
  • istituzione del Sistema informativo per la lotta al caporalato in agricoltura.

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