Congedo Legge 104 se mia madre può accudire mio padre: cosa succede se uno dei genitori può prendersi cura del coniuge. In questo caso il figlio può accedere lo stesso ai benefici della Legge 104, e quindi anche a permessi e congedo biennale retribuito? (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sulla Legge 104. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).
INDICE:
- Congedo Legge 104: priorità
- Congedo Legge 104: il coniuge prima del figlio
- Congedo Legge 104: modifica referente unico
- Congedo Legge 104: permessi condivisi?
- Congedo Legge 104: la nuova prassi
- Congedo Legge 104: conclusione
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Anche questo caso ci è stato segnalato da diversi utenti della nostra comunità. In particolare una dipendente ha chiesto se poteva avere diritto alla Legge 104 per assistere suo padre in condizioni di disabilità grave anche se sua madre è nelle condizioni di assicurare al congiunto le cure necessarie.
In realtà nella domanda è già contenuta la risposta.
Ma procediamo con ordine, così da contemplare i casi possibili e verificare se, quando e come è possibile.
Sulla Legge 104 puoi leggere un articolo dove si spiega come calcolare la retribuzione che spetta durante il congedo. O anche la nuova normativa che estende il diritto anche ai conviventi di fatto. C’è poi un focus che analizza il diritto a lavorare vicino casa.
Congedo Legge 104: priorità
Per comprendere meglio la logica della Legge 104, partiamo da un punto fermo: quali sono i familiari con diritto di priorità che hanno diritto a fruire del congedo Legge 104 (i primi di questo elenco sono quelli che hanno diritto per primi, poi via via tutti gli altri):
- il coniuge convivente, la parte dell’unione civile convivente o il convivente di fatto della persona disabile in situazione di gravità;
- il padre o la madre, anche adottivi o affidatari, della persona disabile in situazione di gravità, in caso di mancanza, decesso o in presenza di patologie invalidanti del coniuge convivente o della parte dell’unione civile convivente;
- uno dei figli conviventi della persona disabile in situazione di gravità, nel caso in cui il coniuge convivente, la parte dell’unione civile convivente ed entrambi i genitori del disabile siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti. La possibilità di concedere il beneficio ai figli conviventi si verifica nel caso in cui tutti il coniuge convivente, la parte dell’unione civile convivente, il convivente di fatto ed entrambi i genitori si trovino in una di queste situazioni: mancanza, decesso, patologie invalidanti;
- uno dei fratelli o sorelle conviventi della persona disabile in situazione di gravità, nel caso in cui il coniuge convivente, la parte dell’unione civile convivente, entrambi i genitori ed i figli conviventi del disabile siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti;
- un parente/affine entro il terzo grado convivente della persona disabile in situazione di gravità, nel caso in cui il coniuge convivente, la parte dell’unione civile convivente, entrambi i genitori, i figli conviventi e i fratelli/sorelle conviventi del disabile siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti.
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Congedo Legge 104: il coniuge prima del figlio
Come si può notare già da questo elenco il diritto di priorità spetta al coniuge convivente della persona con disabilità e non al figlio, anche se abita nella stessa casa dei genitori.
Il figlio può subentrare al genitore solo se quest’ultimo è affetto da patologie invalidanti che rendono impossibile o particolarmente difficoltoso prendersi cura del coniuge disabile.
Congedo Legge 104: modifica referente unico
Si pone inevitabile una questione, in particolare ora che con la modifica della Legge 104 è stata estesa la possibilità di avere più di un caregiver e non più, come in precedenza un referente unico che al più poteva essere sostituito saltuariamente.
Ovvero: se per il genitore con disabilità grave si propongono come caregiver il congiunto (o parte dell’unione civile o convivente di fatto) e un figlio convivente, come funziona con il congedo straordinario 104?
Congedo Legge 104: permessi condivisi?
Per la questione dei permessi retribuiti la soluzione potrebbe essere più semplice: il caregiver lavoratore che si alterna con il genitore potrebbe avere diritto a un giorno di permesso al mese.
Potrebbe perché l’introduzione del doppio cargiver è recentissima (13 agosto 2022) e la condivisione dei permessi è valida se entrambi lavorano. Ma è da verificare la situazione nella quale uno dei familiari (in questo caso l’altro genitore) non è impegnato in una attività lavorativa.
Congedo Legge 104: la nuova prassi
Sul congedo straordinario biennale la questione invece è un po’ più complessa. O almeno è difficile individuare un percorso preciso sul quale instradare la riforma del referente unico con la possibilità di condividere anche il congedo legge 104.
Ci sembra inopportuno anche formulare della ipotesi che potrebbero poi non trovare riscontro nella prassi che sarà stabilita dalla legge e da eventuali pronunce della Cassazione.

Congedo Legge 104: conclusione
Resta il dato attuale: se il congiunto della persona con disabilità grave è in vita ed è in grado di occuparsi della sua assistenza, un figlio (che nella scala delle priorità viene dopo) non potrà avere diritto ai benefici della legge 104 e in particolare, in questo caso, al congedo biennale.
Il perché di questa procedura è piuttosto semplice: il centro della normativa è il diritto del paziente con disabilità grave a ricevere una assistenza globale e continua. Ora se quel diritto è assicurato dalle cure di un congiunto, un convivente di fatto o una parte dell’unione civile, non c’è motivo per coinvolgere un altro familiare.
Ripetiamo: il diritto imprescindibile è quello di ricevere assistenza non quello di avere accesso al congedo biennale.
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