Modello RED 2023: chi non deve inviarlo

Chi non deve inviare il modello RED 2023: alcuni pensionati non sono tenuti a presentarlo, ecco quali e chi, invece, è obbligato a farlo.
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23/9/23

In questo approfondimento vi diremo chi non deve inviare il modello RED 2023 (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Cos’è il modello RED?

Il modello RED è la dichiarazione della situazione reddituale che alcuni pensionati sono obbligati a presentare, per continuare ad avere diritto ad alcune prestazioni di tipo assistenziale quali:

Ma anche prestazioni di tipo previdenziale come:

I titolari di queste prestazioni (tutte collegate al rispetto di un requisito reddituale) devono necessariamente, entro i termini stabiliti dall’INPS, inviare all’ente previdenziale la comunicazione riguardante la propria situazione reddituale e, se necessario, anche quella relativa a coniuge o figli a carico.

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Chi non è obbligato a presentare il modello RED?

Non tutti i pensionati titolari di prestazioni collegate al reddito sono obbligati a presentare il modello RED.

Non devono presentarlo:

  • i pensionati che hanno già prodotto il Modello 730 o il Modello Redditi PF per tutti i redditi percepiti (e quelli dei familiari se previsti per l’accesso a determinate prestazioni). L’INPS può verificare le informazioni del pensionato tramite queste dichiarazioni reddituali;
  • i pensionati che percepiscono solo redditi da pensione e per cui non ci sono stati cambiamenti rilevanti rispetto all’anno precedente;
  • i pensionati che non presentano alcuna variazione di reddito dall’anno precedente.

Chi è obbligato a presentare il modello RED?

L’obbligo di presentazione del modello RED scatta per: 

  • i pensionati che negli anni precedenti non hanno avuto altri redditi, oltre alla pensione, se la situazione reddituale è variata rispetto a quella dell’anno precedente;
  • i pensionati in possesso di redditi aggiuntivi, non comunicati all’Agenzia delle Entrate, tramite dichiarazione dei redditi, come interessi bancari, postali, dei BOT, dei CCT e di altri titoli di Stato o i proventi di quote di investimento, soggetti a ritenuta d’acconto alla fonte a titolo d’imposta o sostitutiva dell’IRPEF, che devono essere comunicati all’amministrazione finanziaria;
  • tutti i pensionati esonerati dall’obbligo di presentazione del modello dichiarativo perché oltre al reddito da pensione, hanno soltanto redditi per i quali non vige l’obbligo, come, ad esempio, il reddito derivante dall’abitazione principale; 
  • i titolari di alcune tipologie di redditi rilevanti ai fini previdenziali dichiarabili in modo diverso ai fini fiscali all’Agenzia delle Entrate, come i redditi derivanti da collaborazione coordinata e continuativa o assimilati e lavoro autonomo, anche occasionale. 

Entro quando andava presentato il modello RED?

Quest’anno, i pensionati individuati dalla circolare numero 195 del 30 novembre 2015, hanno avuto tempo fino al 28 febbraio per dichiarare i redditi posseduti nel 2021.

In caso di omesso invio, l’INPS ha provveduto a sospendere l’erogazione della pensione, comunicandolo all’interessato tramite raccomandata A/R.

Entro 60 giorni (fine aprile 2023) dalla comunicazione dell’INPS, l’interessato è stato obbligato a comunicare all’ente i redditi posseduti attraverso domanda telematica di “Ricostituzione reddituale”.

Se entro 120 giorni (fine agosto 2023) dalla data di sospensione della pensione, il pensionato non dovesse mettersi in regola, il comma 10 bis della legge numero 14 del 2009 dispone “la revoca in via definitiva delle prestazioni collegate al reddito e al recupero di tutte le somme erogate a tale titolo nel corso dell’anno in cui la dichiarazione dei redditi avrebbe dovuto essere resa”.

La comunicazione di revoca della prestazione verrà inviata dall’INPS con raccomandata A/R al cittadino.

Ricordiamo che l’INPS potrebbe non inviare alcuna comunicazione al pensionato obbligato a presentare il modello RED. Vi consigliamo, dunque, di prestare molta attenzione o di chiedere informazioni a un CAF abilitato.

Chi non deve inviare il modello RED 2023
Chi non deve inviare il modello RED 2023: in foto due pensionati parlano davanti a un computer.

Faq sul modello RED

Come compilare il modello RED?

Per la compilazione corretta del modello Red è importante la matricola personale, che puoi richiedere all’INPS direttamente, telefonando ai numeri 803 164 (da rete fissa) o 06 164 164 (da cellulare). Oppure puoi accedere personalmente alla tua area riservata sul sito web INPS, se sei in possesso delle credenziali (SPD, CIE o CNS).  In alternativa, puoi rivolgerti a un CAF o a un patronato.

Cosa contiene la matricola personale per compilare il modello RED?

  • il tuo codice fiscale (sono i primi 16 caratteri della matricola);
  • due cifre successive, che identificano l’anno redditi richiesti. Per l’attuale campagna, l’anno richiesto è il 2021, quindi troverai il numero 21;
  • i successivi 4 caratteri rivelano informazioni relative al tuo nucleo familiare, ovvero:
    • un numero o una lettera mostrano il tuo stato civile. I valori ammessi vanno da 0 a 5 (non noto, celibe/nubile, coniugato/a, vedovo/a, separato/a, divorziato/a). Lo stato civile da indicare è sempre quello allo stato attuale, quindi al momento della presentazione del modello RED;
    • codice rilevanza coniuge: identifica se vanno rilevati o meno i redditi del coniuge. I valori vanno da 0 (non rilevante), passando per 1 (rilevante) a 2 (rilevante ma non richiesto).  In questo ultimo caso significa che i redditi del coniuge sono rilevanti, ma lo stesso coniuge è titolare di una propria stringa e pertanto presenta i redditi autonomamente;
    • numero figli: indica il numero dei figli, se presenti. Comunicabile fino ad un massimo di 14;
  • codice righi: è il codice che rileva i redditi obbligatori e quelli facoltativi. In questo caso, l’INPS ti richiede di inserire determinati tipi di redditi e non tutti quelli che percepisci e che non sono utili al calcolo del reddito utile per la pensione. Attenzione: se l’INPS ti richiede di dichiarare determinati tipi di redditi e questi sono pari a 0, devi comunque indicare questo importo (0) sul documento.

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