In un’epoca in cui la prospettiva di vita si allunga sempre di più, la figura del caregiver familiare è diventata indispensabile. Vediamo allora di che si tratta, quali sono i suoi doveri e diritti e quali le criticità (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le altre guide complete di IED. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).
INDICE- Caregiver familiare: chi è?
- Caregiver familiare: diritti e doveri
- Caregiver familiare: tabella riassuntiva
- Caregiver familiare: si può sostituire?
- Caregiver familiare: una figura da tutelare
- Entra nella community e nella chat di Invalidità e Diritti e ricevi con WhatsApp, Telegram e Facebook tutti gli approfondimenti su invalidità, diritti e Legge 104.
Caregiver familiare: chi è?
Caregiver è una parola di derivazione anglosassone che significa letteralmente “colui/colei che si prende cura”. E in effetti è proprio questo che fa un caregiver familiare: presta cura e assistenza continua a titolo gratuito a un familiare o congiunto non autosufficiente.
In particolare, la legge di bilancio 2017 ha fornito questa definizione: “La persona che assiste e si prende cura del coniuge, di una delle parti dell’unione civile tra persone dello stesso sesso o del convivente di fatto, di un familiare o di un affine entro il secondo grado ovvero, nei soli casi indicati dall’articolo 33 comma 3 della legge 104/1992, anche di un familiare entro il terzo grado, che a causa di malattia, infermità o disabilità anche croniche o degenerative non sia autosufficiente e in grado di prendersi cura di sé, sia riconosciuto invalido in quanto bisogno di assistenza globale e continua di lunga durata o sia titolare di indennità di accompagnamento ai sensi della legge 18/1980”
Già da queste parole si può capire non solo quanto sia importante questa figura per il nostro Paese, ma anche quanto sia onerosa da vari punti di vista (economico, psicologico, fisico, sociale). Eppure, nonostante ciò, il caregiver in Italia non è riconosciuto e tutelato come dovrebbe. A tal proposito sono in atto delle iniziative, di cui però parleremo più avanti.
Per ora, invece, soffermiamoci sui doveri e i diritti del caregiver familiare. Continua a leggere per saperne di più.
Entra nella community e nella chat di Invalidità e Diritti e aggiungiti al gruppo Telegram di news su invalidità e Legge 104 e a quello di WhatsApp per tutte le news. Nel nostro gruppo Facebook confrontati con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi.
Caregiver familiare: diritti e doveri
Per assistere il familiare malato e/o non autosufficiente, ci sono una serie di responsabilità che il caregiver deve assumersi ogni giorno e diverse attività che, inevitabilmente, tolgono a questa figura il tempo da dedicare a se stessa.
Nel prossimo paragrafo vediamo nel dettaglio di quali attività si tratta.
Ecco un approfondimento sulle prestazioni economiche rivolte alle persone con disabilità.
Caregiver familiari: i doveri
Le mansioni di cui si occupa un caregiver richiedono grande sforzo fisico e psicologico. Le principali sono:
- curare l’igiene personale e la vestizione della persona assistita;
- preparare i pasti e aiutare a consumarli;
- acquistare prodotti di prima necessità e farmaci prescritti dal medico;
- gestire le visite mediche e terapie, accompagnando il familiare nel luogo in cui si svolgono;
- gestire gli aspetti amministrativi e il patrimonio della persona che si assiste.
Per quanto riguarda i diritti e le agevolazioni che spettano ai caregiver familiari, ti rimandiamo al prossimo paragrafo.
Caregiver familiari: i diritti
Per le responsabilità che si assume e per il tipo di vita che conduce, il caregiver avrebbe diritto a una miriade di tutele. Tuttavia, l’unica legge che al momento si occupa di questa figura così importante è la legge 104/1992, la quale prevede delle agevolazioni di tipo lavorativo/previdenziale:
- scelta della sede di lavoro: la persona che assiste un familiare con disabilità o non autosufficiente ha il diritto di scegliere la sede di lavoro più vicina al proprio domicilio;
- rifiuto al trasferimento: in modo analogo, il caregiver ha il diritto di rifiutare il trasferimento di lavoro in una sede scomoda o lontana;
- permessi lavorativi retribuiti: il caregiver ha diritto a 3 giorni di permesso mensile retribuito;
- congedo retribuito: il caregiver ha diritto di congedo dal lavoro retribuito fino 2 anni, da utilizzare anche in modo frazionato, allo scopo di assistere il familiare non autosufficiente.
Inoltre, i caregiver familiari hanno anche diritto all’Ape sociale, i cui dettagli sono descritti in questo articolo di TheWam.net.
Caregiver familiare: tabella riassuntiva
Per dare un’idea ancora più chiara dei diritti e dei doveri del caregiver, ecco una tabella riassuntiva che li mette a confronto.
Diritti dei caregiver familiari | Doveri dei caregiver familiari |
Scelta della sede di lavoro | Cura personale del familiare assistito |
Rifiuto al trasferimento | Preparazione e aiuto durante i pasti |
Permessi lavorativi retribuiti (3 giorni al mese) | Acquisto beni di prima necessità |
Congedo dal lavoro retribuito (fino a 2 anni) | Acquisto di medicinali prescritti |
Ape sociale | Prenotazione visite mediche e terapie |
Accompagnamento per visite e terapie | |
Gestione degli aspetti amministrativi | |
Gestione del patrimonio personale del familiare |
Dai un’occhiata a queste tabelle per l’invalidità civile per scoprire le percentuali attribuite in base alla patologia.
Caregiver familiare: si può sostituire?
Se per qualche ragione il caregiver familiare non si trova più nelle condizion i di svolgere le mansioni descritte, può essere sostituito da un altro familiare.
Per farlo, il sostituto deve presentare all’INPS e al datore di lavoro una dichiarazione di responsabilità in cui attesta di essere nelle condizioni di parentela adatte per poter assistere il familiare disabile o non autosufficiente. Inoltre, deve anche specificare la durata dell’assistenza e il motivo della sostituzione.
In questo modo, viene modificato il beneficiario delle agevolazioni prima menzionate.
Per non sbagliare, ricordiamo che hanno diritto a diventare caregiver familiari:
- il coniuge;
- la parte dell’unione civile;
- il convivente di fatto ai sensi della legge n.76/2016;
- il familiare o affine entro il secondo grado;
- il familiare entro il terzo grado, in caso di mancanza, decesso, invalidità o limiti di età del coniuge, della parte civile o dei familiari fino al secondo grado.

Caregiver familiare: una figura da tutelare
Perché le tutele della legge 104 attualmente previste per i caregiver non bastano? La risposta non è difficile da indovinare, ma cerchiamo di arrivarci insieme analizzando la situazione quotidiana in cui si trova un caregiver familiare.
Innanzitutto, ognuno affronta situazioni e problematiche differenti a seconda del tipo di disabilità e del grado di autosufficienza. La maggior parte del tempo del caregiver è destinata all’assistenza, alternata talvolta all’attività lavorativa. Ne conseguono quindi la mancanza di riposo e di vita sociale, nonché il sovraccarico di responsabilità sia personali sia relative alla persona che si assiste. A questo sono da aggiungere le difficoltà economiche, aggravate anche dalla necessità di ridurre le ore di lavoro retribuito o in alcuni casi di abbandonarlo del tutto. Infatti, il 66% dei caregiver familiari di solito lascia il lavoro.
Sai che per i caregiver lo smartworking è più facile? Scopri i dettagli su thewam.net.
Poi, se proprio vogliamo mettere la ciliegina sulla torta, la maggior parte delle persone che svolge questo ruolo sono donne. Ma come risolvere questa situazione?
L’unico modo sarebbe garantire maggiori agevolazioni fiscali e non solo a queste figure così importanti. Proprio a questo scopo, dal 2015 sono stati presentati alcuni Disegni di legge, finalizzati a dare alla figura caregiver il giusto credito. Vediamoli brevemente.
- Il DDL 2266 riconoscerebbe al caregiver un credito di imposta per il 50% delle spese sostenute per assistere il familiare disabile o non autosufficiente, fino a un massimo di 1.000 euro annui. Tuttavia, questa agevolazione riguarda solo i caregiver familiari coperti da assicurazione. In particolare, sono obbligati ad assicurarsi coloro che hanno un’età compresa tra i 18 e i 67 anni, chi svolge un lavoro per la cura della famiglia e della casa e chi presta lavoro domestico in modo abituale ed esclusivo senza vincoli di subordinazione;
- Il DDL 2048 propone una detrazione Irpef del 19% per coloro che hanno un reddito Isee inferiore ai 25mila euro annui e assistono un familiare con più di 80 anni (quindi non necessariamente invalido) per le spese sostenute per la loro assistenza. Il massimo in questo caso è di 10mila euro annui;
- Il DDL 2128 riguarda le tutele assicurative e previdenziali del caregiver familiare. In particolare, riconoscerebbe il versamento dei contributi figurativi, equiparati a quelli del lavoro domestico, per il periodo di assistenza e cura svolto a partire dal riconoscimento dell’handicap grave del familiare assistito;
Ecco le 5 guide preferite dagli utenti: