Abuso dei permessi 104: 7 mesi senza stipendio

Abuso dei permessi 104: il caso di un dipendente sorpreso a svolgere altre attività e che non è stato licenziato. L'azienda avrebbe avuto il diritto di attivare il licenziamento per giusta causa, ma ha scelto una soluzione diversa. La storia, cosa ha fatto il lavoratore e perché è stato punito.
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2/12/23

Abuso dei permessi 104: la storia di un dipendente che non ha utilizzato i permessi retribuiti per assistere un familiare con disabilità grave. (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sulla Legge 104. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).

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Quella degli abusi nella fruizione dei permessi legge concessi con la Legge 104 è purtroppo lunga, articolata e rappresenta una buona parte dei contenziosi che si sono attivati a proposito di questa normativa.

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Abuso dei permessi 104: contenziosi

Molto più dei congedi biennali. Per un motivo semplice: se un dipendente utilizza il congedo per assentarsi due anni dal lavoro, il titolare della sua azienda, una volta riorganizzato il ciclo lavorativo, gestisce con maggiore facilità una assenza prolungata rispetto a quelle saltuarie e magari prese con scarso preavviso.

E quindi i permessi (articolo 3, comma 3 della legge 104) retribuiti con la legge 104 sono quelli che finiscono più spesso nel mirino. Questo caso è emblematico e si conclude con una decisione inattesa. Anche per questo ve lo proponiamo. Oltretutto ci ricorda tutto quello che non bisogna fare.

Per saperne di più sui permessi legge 104 puoi verificare come funziona quando si assiste un lavoratore con disabilità, o come regolarsi nei giorni festivi, o come ci si comporta quando i permessi sono presi dallo stesso dipendente con disabilità. C’è poi un aspetto delicato che potrebbe interessarti: come comunicare all’azienda che si ha diritto ai benefici della 104, e come comportarsi in caso di trasferimento.

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Abuso dei permessi 104: la storia

Ma torniamo al dunque, e cioè al protagonista della nostra storia. La vicenda si è verificata in una azienda tipografica del Trentino. Un dipendente è finito nel mirino perché sospettato di aver utilizzato in modo improprio del permessi 104. Il beneficio era stato richiesto e ottenuto per assistere sua madre disabile.

Abuso dei permessi 104: sospetti

Come erano nati i sospetti? Beh, il dipendente beneficiava delle assenze retribuite soprattutto il venerdì e nei giorni a cavallo del turno di notte. Una scelta che, come sempre accade, ha indispettito gli altri lavoratori e messo in allerta lo stesso datore di lavoro.

Nell’azienda circolavano anche delle voci (o meglio dire, pettegolezzi), lasciavano supporre che oil dipendente facesse tutt’altro nei giorni di permesso piuttosto che assistere sua madre.

Questo è un aspetto importante per i fruitori dei permessi retribuiti: evitare di mettere in difficoltà i colleghi di lavoro mentre si gode del beneficio. E allo stesso tempo tentare di ridurre al minimo, quando e se è possibile, il disagio per la produzione aziendale.

Abuso dei permessi 104: colleghi

Beh, come avrete notato, il nostro protagonista ha ignorato sia il rapporto con i colleghi di lavoro sia le esigenze dell’azienda. La conseguenza è stata inevitabile: il titolare dell’impresa ha deciso di verificare se quelle voci erano fondate e se il dipendente non stesse utilizzando quei permessi per fare cose ben diverse rispetto all’accudimento della madre.

Abuso dei permessi 104: investigatore

È stato quindi dato incarico a un investigatore privato di accertare cosa facesse il lavoratore nei giorni di assenza retribuita.

Nulla di strano, non si commette nessuna violazione della privacy: il datore di lavoro ha tutto il diritto di verificare il comportamento del lavoratore e stabilire se vengono rispettati i criteri di lealtà e fiducia.

L’investigatore privato si è messo all’opera. Ha seguito il dipendente, in auto e a piedi, e annotato e certificato (anche con foto e video) tutto quello che faceva nei giorni di permesso retribuito con la legge 104.

Abuso dei permessi 104: relazione

Un mese dopo ha presentato una dettagliata relazione al datore di lavoro. Ed è venuta fuori la verità, non lusinghiera per il dipendente.

Durante le ore di permesso il lavoratore si dedicava ad alcuni lavori in campagna, andava in gita con la famiglia o passava il tempo a girovagare tra i negozi per fare shopping. Insomma, era ovunque ma non dove doveva essere: a prendersi cura della madre disabile.

Abuso dei permessi 104: sospensione

Il dipendente aveva leso il rapporto di fiducia con la sua azienda. C’erano quindi tutti i presupposti, tra l’altro documentati, per procedere con un licenziamento per giusta causa.

Dopo una lunga valutazione e in considerazione dell’età del dipendente, intorno ai 50 anni, l’azienda ha deciso di non licenziarlo, ma lo ha punito sospendendolo per sette mesi, ovviamente senza stipendio.

In fondo gli è anche andata bene.

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